Capitolo 15

545 49 6
                                    

"Oggi è venerdì! Che vuoi fare?" Grida Calum buttandosi sul divano sulla quale sono seduta, e appoggiando la testa sulle mie gambe. Lo guardo storta "Calum, smettila di essere allegro e gentile. Oggi lo sei stato fin troppo." lui alza gli occhi al cielo, poi si sposta in modo che la sua faccia prema contro la mia pancia, poi si struscia. Scoppio a ridere, in preda a un moto di solletico. "Sul serio, che vuoi fare? Possiamo andare alla festa della confraternita, o possiamo non andarci e scopare.." non lo faccio finire di parlare che lo afferro per un braccio, e lo spingo giù dal divano. Fa un tonfo sonoro, e si rialza con un'espressione disdegnata. Si siede di nuovo sul divano, ma sta volta appoggiando il braccio dietro le mie spalle.

Si comporta come se un paio di ore prima non fosse successo niente.  Quando abbassa la testa per rispondere ad un messaggio, riesco a vedere chiaramente il succhiotto sul suo collo. Fa un effetto strano vederlo addosso a lui. Da un senso di appartenenza, e Calum non ha l'aspetto di uno che appartiene ad una sola persona. Blocca il telefono e si gira di nuovo verso di me, mentre prende una ciocca dei miei capelli fra le dita cominciando a giocarci.

"Ci sono!" Esclamo di punto in bianco. "Hai capito che sta sera vuoi scopare?" Ammicca lui alzando ripetutamente le sopracciglia, cercando di essere sensuale. Gli tiro un pugno sul braccio "No, ho capito che sei bipolare. È l'unico motivo che spiega tuoi sbalzi d'umore."

"Io non ho sbalzi d'umore."

"Ah no? La maggior parte delle volte sei il Calum antipatico, ogni tanto c'è il Calum in calore nei miei confronti - visto che con le altre lo sei sempre -, e poi c'è quello più raro, un Calum inestimabile. Quello allegro." Dico con aria solenne, ma lui scoppia a ridere alla fine del mio monologo. È un'altra di quelle sue rare risate sincere, che ho sentito così poche volte in un intero mese. Qualcosa nel mio stomaco si muove, e spero davvero che sia la crêpes alla Nutella che ho mangiato questo pomeriggio con Allison.

Una vampata di calore mi spinge ad alzarmi i capelli, facendo uscire una coda molto disordinata "Quindi, tu hai un Calum preferito?"

"Oh no, io li detesto tutti, uno più dell'altro." Ridacchio, e lui si fa un po' più vicino, mettendomi a disagio. Ogni volta che siamo vicini non finisce bene, e non ci tengo a ripetere la situazione di questo pomeriggio. Mi allontano leggermente, fino a sentire il bracciolo del divano. "Detestare è una parola forte. Sono sicuro che un po' ti piaccio, non è così, Blakey?" Annulla la distanza che avevo messo tra noi, e io sono ormai prossima a buttarmi giù dal divano. La sua mano si poggia su una coscia "Calum." Le sue pupille si dilatano in mezzo a quel marrone scuro, e quando abbasso gli occhi sul suo cavallo, posso notare perfettamente la protuberanza nei suoi pantaloni. Una parte molto incosciente di me si sente inspiegabilmente soddisfatta di questa reazione mentre l'altra, quella razionale e lucida, sa che deve scappare prima che finisca in una situazione sconveniente. "Allison mi ha detto che c'è una festa alla confraternita, penso che andrò lì." Riprendere l'argomento principale sembra farlo calmare. Si allontana leggermente, e io torno a respirare "Mh, non lo so, non ho molta voglia di stare in mezzo a corpi sudaticci e puzza di alcool."

"Nessuno ha detto che tu debba venire con me."

"Oh, andiamo! Non vuoi goderti il raro inestimabile Calum allegro? Vieni con me.. Al Luna Park." Ha ragione, vorrei conoscere il Calum allegro, e godermelo non sapendo quanto durerà. E poi, che può succedere di male?

--- --- --- --- --- --- ---

"Oh mio Dio, ho rischiato l'infarto!" Mi porto la mano la mano al petto, sopra alla maglietta della NASA che ero riuscita a rubare a Calum, cercando di regolarizzare il battito cardiaco. "Che femminuccia, erano solo delle montagne russe."

"È inutile che mi prendi in giro. Potrei giurare di aver sentito un gridolino dalla tua poltrona, alla seconda discesa." Lo prendo in giro mentre lui alza gli occhi al cielo e gira la testa dal lato opposto al mio. "Impossibile, io sono un vero uomo, e i veri uomini non gridano." Dice alzando il mento con aria fiera, e gonfiando il petto. Scoppio a ridere, mentre qualche passante ci guarda curioso. Passiamo davanti allo stand del tiro con gli anelli, e Cal si ferma. "Ti farò vedere che da vero uomo, ti prenderò quel pupazzo." Indica una tigre bianca alta quasi quanto me. Paga la ragazza dello stand, che non si preoccupa di me nel lanciare un'occhiata maliziosa a Calum, e comincia a lanciare gli anelli che la rossa le da. Su dieci lanci ne centra solo quattro, e la ragazza gli porge -ovviamente sventolandogli le tette sotto al naso-, il pupazzo di una scimmia un po' più grande della mia mano. Mi sorprende non guardando la scollatura della rossa, ma la ringrazia e si gira verso di me, porgendomi la scimmia. La afferro un po' titubante, mentre la mia mente comincia a girare i suoi film.

Il Calum allegro è indubbiamente il mio preferito. In queste due ore che abbiamo passato al parco, Calum sembrava davvero un'altra persona. Per non parlare di come gli si sono illuminati gli occhi mentre parlava della sua famiglia. È un lato di Calum che sono stata felice di conoscere.

Guardo di nuovo la scimmia, poi Calum. "Ehi, ti assomiglia! Lo chiamerò Thomas."

"Mi stai dando della scimmia?"

"Mh, forse." Mi mordo il labbro, ma lo lascio subito dopo, non capendo cosa non vada nel mio cervello quando mi accorgo di star flirtando con lui "Non provocarmi, Blakey, o finisce che ti porto a casa, e non per dormire." Mi poggia una mano su un fianco, ma mi scanso, continuando a camminare verso la prossima giostra.

Entriamo nella casa degli specchi, dove si proiettano tanti Calum e Blake ovunque. La mia immagine si distorce in tutti i modi possibili nei vari specchi, e dopo aver girato per un'altra ora nel parco, decidiamo di tornare a casa. Non è tardi, ma l'intera giornata è stata estenuante. Appena entriamo nell'appartamento vado nella mia camera. Appoggio Thomas sul cuscino del mio letto. Mi spoglio e infilo il pigiama, ripiegando il jeans nero e posandolo nell'armadio. Sto per riportare la maglietta a Calum, ma decido di lasciarla sul mio letto. Esco dalla mia camera, e dopo aver controllato la sala e la cucina, busso alla camera di Calum. Mi apre subito dopo. Ha ancora la canottiera e i jeans skinny, ma aveva la cerniera slacciata, lasciando intravedere i boxer. "Volevo solo ringraziarti per il pupazzo, e per la bella serata." Lui alza le spalle con indifferenza, e mi fissa per qualche secondo. Poi si allunga verso di me, lasciandomi un lungo bacio a stampo sulle labbra. Il mio corpo è incapace di reagire, fino a che Cal non si stacca da me "Buonanotte, Blakey."

"Notte, Cally." Mi risveglio dallo stato di trance e ritorno nella mia stanza. La maglietta è ancora li, che mi fissa e mi implora di indossarla, così la accontento. Tolgo la canottiera lasciando i pantaloncini, e infilo la maglietta del ragazzo che odio, mentre il suo profumo mi avvolge. Mi infilo nel letto, e cado nel sonno più veloce di sempre.

BUONA VIGILIA DI NATALEE😍

Spero che sia un bel regalo, il fatto che abbia finalmente postato il capitolo. Spero che vi sia piaciuto!
Cominciano a cambiare un po' le cose, tra Cal e Blake, eeh?😏

BTW, cosa farete a natale? I regali li aprirete il ventiquattro a mezzanotte o la mattina del venticinque? Io praticamente fra quattordici ore, e sono esaltatissima per festeggiare ahaha, mi aspettano tre giorni di cibo nostop e giochi in scatola o di carte!

Buona vigilia ancoraa! Un bacionee

Jess❤️

Roommates ||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora