"Blay. Dai Blakey svegliati."
"Lasciami stare, impostore cinese." Una mano mi afferra la spalla e mi fa finire sul pavimento. Un qualcosa di duro, oltre al pavimento, mi urta lo stomaco.
Mi passo una mano sulla faccia gemendo di dolore. Scalcio i piedi per liberarmi dalla coperta che li attorciglia e mi alzo in piedi massaggiandomi il punto dolente. "Ma sei rincoglionito?"
"No, sono il tuo salvatore. Fra un'ora abbiamo l'esame." Dice Calum seduto al tavolo della cucina. Aspetta, che ci faccio in sala? Guardo per terra trovando il libro di storia contemporanea e un plaid rosso. Dovevo essermi addormentata mentre studiavo. "Ieri sera ti sei addormentata sul tardi." dice Calum confermando le mie teorie. Ma questo non spiega il plaid. "Tremavi dal freddo e ti ho messo quella coperta, anche se non capisco come tu possa avere freddo in Australia ad ottobre." Ma mi legge nel pensiero questo ragazzo? Apprezzo molto il gesto che ha fatto, anche se non glielo dico.
Mi avvicino a lui e gli tiro uno schiaffo sul braccio "Questo è per avermi buttato giù dal divano, stronzo." Mi giro per preparare una tazza di caffè, ma sobbalzo quando mi arriva uno schiaffo leggero sul culo "Ma che cazzo fai, sei impazzito?" grido contro al moro, che invece di essere dispiaciuto, se la ride sotto i baffi. "Questo è per il cinese di prima. Sai che sono irritabile sull'argomento." Alzo gli occhi al cielo, e torno ad ignorarlo come avrei dovuto fare dall'inizio.
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"Oh mio Dio, questo esame è stato un parto!" Dico posando la borsa al lato della sedia, mentre Luke mi porge il mio caffè. Quando mi lascia un bacio sulla guancia, sono tutti un po' straniti, tranne Michael ovviamente che si trattiene dal ridere. Calum stringe eccessivamente la tazza di Starbucks, e questa sua reazione alimenta sempre di più la mia tesi sul suo amore per Luke.
"Mi sono persa qualcosa?" Mi sussurra Allison all'orecchio. Roteo l'indice come a dirle che le avrei spiegato più tardi, e dopo aver annuito, torna ad appoggiarsi allo schienale della sua sedia, accanto ad Ashton. La bionda sembrava molto più tranquilla in questi giorni, dovrò chiedere spiegazioni uno di questi giorni.
Sento il mio telefono vibrare, e dallo schermo illuminato vedo che è un messaggio di Giselle. L'avevo incontrata mentre andavo all'esame, visto che lei aveva quello di economia. Le avevo proposto di incontrarci da Starbucks con gli altri, e lei aveva accettato volentieri. Nel messaggio dice che stava arrivando, e nemmeno il tempo di bloccare il telefono, che sento la sua voce dietro di me "Ciao Blake!"
"Ciao Giselle! Ragazzi è Giselle. Ci siamo incontrate scontrandoci ieri alla biblioteca." La mora fa il giro di presentazioni, stringendo la mano a tutti. Quando arriva a Michael, lui le trattiene leggermente la mano "Non sei australiana, vero?"
"No, americana. Si sente tanto?"
"Già. Hai un bell'accento, mi piace." Dice Michael lasciando finalmente andare la sua mano, e facendola arrossire. Le faccio posto tra me e Allison, in modo che possa fare amicizia con la bionda, che esclama "Finalmente le ragazze stanno aumentando, in questo gruppo! Mi sentivo talmente sola." Ridiamo tutti quanti sentendo il tono drammatico che usa Allison, e tra la ridata di Ashton e quella di Giselle, c'è davvero da morire dal ridere. Quando si dice che una risata è contagiosa, stai parlando di uno di loro due.
La mattinata passa tranquillamente, e decidiamo di andare tutti a mangiare insieme. "È piccola, ma che ne dite di andare nella mia stanza a mangiare? Non credo che alla mia compagna di stanza crei problemi." Propone Allison, ma Calum si schiarisce la gola, poggiandomi un braccio sulle spalle. "E se andassimo da noi? Almeno non diamo fastidio a nessuno." Mentre tutti accettano, Luke si fa avanti. "Amico, cerchi di rubarmi la ragazza?"
Il biondo, guardandomi negli occhi, allunga una mano come per invitarmi ad andare da lui. Alzo il viso verso Calum, ma lui è concentrato solo su Luke. Ha lo stesso sguardo della sera della festa, e le immagini della faccia di Hunter tornano a tormentarmi. Ma Calum non farebbe una cosa del genere al suo migliore amico, giusto? Non per una cavolata come una ragazza. Insomma, se vuole Luke così tanto, basta dirlo.
"Luke, lascia perdere, non fa niente." Afferro la mano di Calum tenendola salda sulla mia spalla, facendo segno agli altri di incamminarci verso il dormitorio. Sento lo sguardo di Calum su di me, e quando lo guardo, il suo viso sembra pensieroso e confuso, come se non capisse perché ho fatto quello che ho fatto. Di certo non lo avevo fatto perché la sensazione del calore del suo braccio sulle mie spalle mi piaceva. No, lo avevo fatto solo perché il viso di Luke era troppo bello per essere conciato male dai pugni di Calum.
"Attento a non stringermi troppo, la gente potrebbe pensare persino che stiamo insieme, poi quale ragazza cadrebbe ai tuoi piedi?" Calum alza gli occhi al cielo, ridendo leggermente "Che pensino quello che vogliono. Le ragazze farebbero la fila per rubarmi a te, sarei solo più famoso."
"Che stronzo arrogante." Ride di nuovo, ma questa volta con la sua risata piena, quella che adoro. La mia mano va a toccare la sua, e i miei occhi si spalancano quando sento le sue dita intrecciarsi alle mie. È per caso impazzito? Ha mangiato qualcosa che gli ha fatto male? Lo guardo stralunata mentre fissa ad occhi spalancati le nostre mani, lasciando subito la mia come se scottassi e non sapesse il motivo per cui fossero a contatto.
Si stacca da me, togliendo anche il braccio. Inizialmente sento la mancanza del calore e del peso sulle spalle, poi mi riprendo e mi rendo conto che sto parlando di Calum.
Poco dopo arriviamo a casa nostra. Io, Allison e Giselle ci mettiamo a cucinare mentre i ragazzi sono seduti sul divano a farci battute che non fanno ridere. O meglio, io e Allison cuciniamo, mentre Giselle è seduta sul tavolo a dondolare le gambe. Non era brava in cucina, a detta sua.
Inizialmente sembrava molto timida, ma ora che comincia a prendere confidenza, è davvero simpatica. Sembra già andare d'accordo con i ragazzi, in particolare con Michael.
Giselle apparecchia, e una volta che la tavola è pronta ci sediamo tutti. Finisco tra Calum e Luke, in non so quale modo. Mentre prendo una forchettata di spaghetti al sugo, rischio di strozzarmi sentendo il calore di una mano sul ginocchio. Guardo verso la mia gamba, vedendo la pelle ambrata e le tre lettere tatuate sulla mano che mi stanno toccando.
Mi giro verso di lui, e lo trovo a sorridermi dolcemente. Oddio. Calum che mi sorride dolcemente? Oggi davvero non sta bene, magari è un'altra giornata del Calum simpatico. "Metti giù le mani, se non te ne sei accorto qui di fianco c'è il ragazzo con cui sto."
"E da quest'altro lato c'è il ragazzo che vorresti maledettamente baciare. Per non parlare di tutte le cose che vorresti farmi." Mi fa l'occhiolino, e io gli schiaffeggio la mano, ma non la sposta di un millimetro. Mi guardo intorno per vedere se qualcuno si è accorto di qualcosa, ma tutti sono presi dalle loro conversazioni, tranne Michael, che mi guarda alzando ripetutamente le sopracciglia.
Continuo a mangiare tra occhiatacce a Calum, che ha ancora la sua mano sul mio ginocchio, e occhiatine maliziose da parte di Michael. Non sarà per niente una bella giornata, e comincio a chiedermi perché Dio mi odi così tanto.
AND NOW THAT I'M WITHOUT YOUR KISSES.. CONTINUATE VOI AHAH
Okaaaay, capitolo noioso? Sì! Mi dispiace un sacco ahah ma la mia fantasia è pari alla mia altezza, cioè davvero poca, credetemi. Cercherò di rimediare con i prossimi capitoli, ma sappiate che vi adoro, grazie di leggere ahah. Come sempre (non so nemmeno perché lo ripeto ad ogni capitolo) passate dalle altre mie storie se volete, e se vi va dalla storia in collaborazione con michaelshairxx17 che si chiama "Ten Secrets" e potete trovarla sul suo profilo! Un bacionee
Jess❤️
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Roommates ||Calum Hood||
FanfictionDal testo: "Ciao! Tu devi essere la mia compagna.." Interrompo la frase, quando quello che vedo fuori dalla porta è tutt'altro che una ragazza. Ha dei lineamenti asiatici, la pelle olivastra, delle labbra carnose e capelli neri come i suoi occhi. "C...