Capitolo 5

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Dio, che schifo. Come può una persona comportarsi così? Scendo velocemente le scale, e mentre giro in direzione della cucina, un muro viene a sbattermi contro. Sto per cadere, e so già che il pavimento non sarà morbido contro la mia testa, ma il muro mi afferra il polso, tirandomi di slancio verso di lui, con il risultato della mia maglietta, e metà giacca, fradice di birra. "Maledizione, fai attenzione." quando alzo lo sguardo, i miei occhi ne incontrano un paio verdi mozzafiato. Il biondo comincia a scusarsi, ma alzo una mano per zittirlo. "Tranquillo, può succedere a tutti. Solo, la prossima volta guarda davanti." mi giro per andarmene, ma mi ferma. "Permettimi di rimediare." si toglie la felpa grigia, rimanendo con una maglietta a maniche corte aderente, che mette in risalto il fisico palestrato, ma non eccessivamente. Poi allunga una mano, che io stringo. "Io sono Hunter."

"Blake."

"Nome particolare per una ragazza."

"Me lo hanno già detto. Almeno tu sei stato delicato."Dico alzando gli occhi al cielo, mentre Hunter aggrotta le sopracciglia, ma con un piccolo sorriso sulle labbra. "C'è qualcuno che ha osato insultarti?"

"Oh, non puoi capire. Ovviamente si è scusato."

"Ovviamente." Hunter sta per dire qualcos altro, ma vengo afferrata per un braccio e girata. "Che palle sta sera, sono un sacco di patate?" dico esasperata, e sono sicura che si sia sentito nonostante il volume esagerato della musica. Calum mi guarda stralunato, poi lascia il mio braccio e cammina avanti, costringendomi vicino al muro. "Io non duro affatto poco."

"Eppure sei già qui."

"Già, perché vederti mi ha fatto passare qualsiasi voglia. Ma ora che ci penso, forse dovrei portarti a casa e dimostrarti l'ottimità delle mie prestazioni."

"Ma se nemmeno ti reggi in piedi." dico, ma in realtà, sembra del tutto lucido. "Va tutto bene?" sento la voce profonda di Hunter provenire dalle spalle di Calum. Lui si gira, ed è più alto del biondo di qualche centimetro. "E tu saresti..?" chiede Calum rivolto a Hunter. Posso sentire il nervosismo nella sua voce, ma Hunter non si scompone, e con lo sguardo fisso in quello di Calum, dice "Sono un amico di Blake, e tu?"

"Sono il ragazzo di Blake. Direi che fidanzato batte amico. Quindi levati di torno."

"Oh per l'amor del cielo, lui non è il mio ragazzo e non lo sarà mai nella vita. Per uno sfortunato incidente informatico, Calum è il mio compagno di stanza." dico mettendomi in mezzo tra i due ragazzi. "Potete smetterla di fare a gara per chi fa pipì più lontano. Calum, andiamo, sei ubriaco." Lo prendo per un braccio e comincio a trascinarlo verso la porta. "E' stato un piacere Hunter." spero mi abbia sentito sul rumore della musica, e posso vedere Calum che si gira verso di lui, ma non vedo cosa fa. Ci mettiamo poco ad arrivare alla macchina, e mi rendo conto di star tenendo ancora il braccio di Calum. Lo lascio e mi giro verso di lui, chiedendogli le chiavi. "Dovrai prendertele da sola."

"E dove sarebbero, di grazia?" Lui non risponde, sporge solo in avanti, con la gamba la tasca sinistra, e posso vedere il rigonfiamento delle chiavi. «Blake, è ubriaco. Non puoi farci niente, ora prendi quelle chiavi.» Mi avvicino a lui e infilo la mano nella sua tasca. Sento subito le chiavi a contatto con la mia mano e le afferro. Sto per tirare via la mano ma Calum ridacchia "Attenta, quelle non sono le chiavi." Tiro fuori la mano di scatto, e lo spingo. Ovviamente non si muove di un millimetro. "Idiota." poi giro e salgo al posto del guidatore. Calum mi segue subito, metto in moto, e vado verso il dormitorio.

Come all'andata, il viaggio è breve. Quando saliamo, Calum sembra aver perso di colpo tutta la lucidità che aveva recuperato. Apro velocemente la porta e appena il moro entra, la richiudo. "Buonanotte." dico, facendogli il saluto militare. non aspetto una risposta, che mi vado subito a chiudere nella mia camera. Comincio a spogliarmi, e sto per mettermi il pantaloncino che uso come pigiama, quando sento la porta spalancarsi. "Calum!" grido talmente forte che ho paura di aver svegliato qualcuno. Cerco di coprirmi per quanto sia possibile, ma il pantaloncino rimane incastrato nel mio piede, facendomi cadere sul letto. Afferro il lenzuolo e mi copro. "Tranquilla, ho già visto tutto quando sei uscita dalla doccia."

"Bugiardo. Avevi chiuso gli occhi, ho controllato."

"Non hai controllato bene a quanto pare. Comunque, parlare del tuo intimo non è il motivo per il quale sono qui."

"E quale sarebbe?" dico alzando gli occhi al cielo. "Non riesco a spogliarmi. Mi dai una mano?" Sono ufficialmente scioccata. "Mi prendi per il culo?"

"No è.. è colpa dell'alcool. Dai vestiti e vieni a darmi una mano." barcollando leggermente esce dalla mia camera chiudendo la porta. Sbuffando tolgo il lenzuolo bianco dal mio corpo, mi alzo recuperando il pigiama dal pavimento e vestendomi. Non posso credere che lo sto sul serio aiutando a spogliarsi. Entro nella sua stanza ed è sdraiato sul letto. "Calum, alzati." lui apre gli occhi e a fatica si alza dal letto.afferro l'orlo della canottiera e lo porto verso l'alto. Automaticamente Calum alza le braccia, facendomi togliere del tutto la maglietta. Però, niente male il ragazzo. Avevo già notato i bicipiti ben sviluppati, e qui non è niente di meno.Non è particolarmente definito, ma ha una leggera V che sparisce oltre i boxer e degli addominali appena accennati, ma che a molte ragazze non dispiacerebbe toccare.

Mi chiedo distrattamente quante ragazze abbia avuto Calum, quando mi rendo conto che mi sta guardando. "Se hai finito di ammirarmi, mancano i pantaloni."

"Non ti sto ammirando. E i pantaloni te li togli da solo."

"Ah ti faccio troppo effetto? Posso capirlo." Nella stanza fa improvvisamente più caldo, e sento come il bisogno di sventolarmi la faccia con la mano, ma resisto, sicura che Calum la userà come scusa per prendermi in giro. Ma possiamo giocare in due a questo gioco.

Mi avvicino a lui, i nostri nasi sono a una decina centimetri di distanza e poggio le mani sul suo petto. "Non mi fai alcun effetto, Calum. Anzi, credo di odiarti." ad ogni parola le mie mani scendono lungo il suo corpo, posso sentire il suo respiro diventare più pesante, mentre io cerco di tenere a bada il mio. Slaccio il bottone dei jeans e lo sento sussultare quando abbasso la zip. Passo le dita nei passanti e mi piego sulle ginocchia, portando con me i jeans. Calum sposta i piedi uscendo dai jeans mentre io lo guardo dal basso, gli occhi fissi nei suoi. Mi alzo e mi avvicino di nuovo a lui, mettendo le mani sul suo petto. Siamo di nuovo a dieci centimetri di distanza. "Buonanotte, Cal." Poi, lo spingo. Cade sul letto, ma rimane appoggiato sui gomiti. Posso sentire il suo sguardo su di me mentre cammino nel mio pantaloncino azzurro abbinato alla canottiera, fuori dalla sua stanza, per poi sparire nella mia.

MIAAAAO

Scusate, il mio gatto ha appena miagolato, ed era la sola cosa che mi è venuta in mente. Allora, che ve ne paree? Spero davvero che vi sia piaciuti. I primi capitoli saranno un po' noiosi, ma devo introdurre la storia. Spero che il rapporto "Ti-odio-ma-ci-provo-con-te" che hanno Calum e Blake sia abbastanza chiaro. Più che altro è Blake che odia Calum, e Calum che odia Blake ma che ci prova lo stesso perché è un maniaco ahah.

A parte gli scherzi, vi sposerei se commentaste qualcosina, quello che volete ahah. Come al solito se vi va e non lo avete già fatto, passate dalle mie altre storie e da "Ten Secrets" in collaborazione con michaelshairxx17 (La trovate sul suo profilo ma wattpad mi odia e non me la fa taggare) Grazie di aver letto, un bacioneee

Je :)


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