16 || Compleanno

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C A P I T O L O   16
C O M P L E A N N O

Mi svegliai calda, troppo per esattezza. Aprii gli occhi pigramente, ero contenta di vedere il viso sereno di Gabriele mentre dormiva. Vedendolo cosi sentii il calore diffondersi nel petto, come un incendio incontrollabile. Sembrava così tranquillo ed era veramente carino. Sorrisi quando vidi le sue labbra incresparsi.

<<Cappuccetto beccata a fissare il grande cattivo lupo. >> Sobbalzai. Era stato sveglio per tutto il tempo? Gli diedi uno schiaffo nel petto.

<<Mi hai spaventata! Dio mio!>> Dissi, nascondendo la faccia nella sua maglia. Rise mentre avvolgeva le sue braccia intorno alla mia vita.

<<Sai che hai perso ieri, vero?>> Affermò. Cosa? Di che cosa stava parlando? Vide confusione nei miei occhi e mi guardò a bocca aperta, scherzosamente. <<Non ti ricordi?>> Puntò con il dito le sue labbra. Oh cazzo! L'ho baciato ieri! <<Aww, non mettere il muso, amore.>> Disse. Lui cercò di accarezzarmi le guance ma mi tirai indietro. Odiavo perdere. Strizzò gli occhi.

<<Ehi! Sono io quello che ha vinto. Sei in debito con me.>>

<<Ah sì? Cosa ti devo, lupetto?>>

I suoi occhi si scurirono. <<Una quantità illimitata di baci.>> E prima che potessi rispondere, si mise sopra di me, la sua corporatura mi coprì come una coperta. E poi mi baciò. Di nuovo, di nuovo, e di nuovo ancora.

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Gabriele ed io ci dirigemmo al piano di sotto, mano nella mano. Indossavo uno spandex nero sotto la mia enorme t-shirt. Gabriele non riusciva a trattenersi, continuava a schiaffeggiarmi il culo mentre mi lavavo i denti e mi facevo la treccia francese.

<<A che ora è la festa di compleanno di Tamara?>> Gli domandai. Lei non mi aveva ancora chiamata. Ero preoccupata, preoccupata per lei e per la nostra amicizia. Mi chiedo cosa stia facendo adesso. Si starà preparando per la festa? O starà aiutando Adriana? Con il disastro che ho combinato, ci scommetto.

Alzò le spalle, un ghigno apparse sulle sue labbra. <<La festa comincerà quando ci sarò io nella stanza>> Disse arrogantemente. Roteai gli occhi mentre entrammo in cucina.

<<Cosa vuoi per colazione, lupetto?>> Chiesi prima di andare verso la caffettiera. Quando cominciai a preparare il caffè, Gabriele si sedette.

<<Mmm. Cosa c'è nel menù, piccola rosa?>> Uffa, questo nomignolo mi sta stufando un po'.
Prima che potessi rispondergli, Maria entrò in cucina. <<Pancake! Pancake! Voglio i pancake, Vale.>> Urlò mentre correva intorno al tavolo per tre volte. Al suo quarto giro, la presi e le diedi tanti bacini al suo collo. Ridacchiò. <<Fermati, Vale. Mi fai il solletico.>>

La rimisi per terra. Stava indossando il suo pigiama di Spongebob preferito. Guardò Gabriele, prima che un sorriso apparve sul suo volto. <<Gabriele!>> Corse verso di lui. Mi rimisi a fare il caffè, prima di prendere gli ingredienti per fare i pancake, le salsicce e le uova.

<<Ciao, principessa.>> Gabriele la prese in braccio e le baciò la fronte.

<<Cosa ci fai qui a casa mia?>> Domandò Maria, facendomi sorridere.

<<Beh...sono venuto a vedere la principessa!>>

Mentre i due parlavano, scherzavano e giocavano, io preparai la colazione. Potevo sentire La Sirenetta nel salone. Quello era il film preferito di Maria. Canterebbe tutte le canzoni e farebbe ballare anche Gabriele. Ma non era infastidito. Vedendolo giocare con Maria mi riempii di gioia e di orgoglio.

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Guardai il mio riflesso nello specchio. I miei capelli rossi erano mossi e indossavo un vestito rosso senza spalline e senza maniche, con la schiena coperta solo da alcune strisce di stoffa nera; sembrava una seconda pelle e arrivava a malapena a metà coscia. Mi sentii affascinante mentre applicavo il rossetto e l'eye-liner. Era da tanto tempo che non mi vestivo in questo modo, ma mi sentivo molto sicura.

Sorrisi quando vidi Gabriele dietro di me allo specchio. I suoi occhi scuri si muovevano sul mio corpo, facendomi sentire un po' in imbarazzo. I jeans erano stretti intorno alla sua vita e alle gambe e una maglia con lo scollo a V che abbracciava il suo petto. Sembrava delizioso.

<<Sei bellissima.>> si complimentò mentre mi abbracciava da dietro. Pensai che in questo momento, mi fossi davvero innamorata di lui.

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Maria avrebbe dormito da un'amica per il weekend. Gabriele stava guidando per andare alla festa di Tamara, non avevo ancora parlato con lei; il tragitto in macchina fu silenzioso. Quando arrivammo, rimasi a bocca aperta, non sapevo che la festa si sarebbe tenuta a casa del branco. Mi sentii subito nervosa; una casa piena di lupi mannari che mi odiavano. Non andava bene. Tutto questo mi gridava disastro.

Gabriele vide quanto nervosa fossi e mi prese la mano. <<Ehi, non lascerò il tuo fianco, okay? Ti starò appiccicata tutta la sera>> Disse mentre mi faceva l'occhiolino.

Ero ancora un po' nervosa ma decisi di rilassarmi. Camminai sicura di me, mano nella mano con Gabriele, verso la porta d'entrata. La musica era fortissima, il disgustoso odore di birra e di sudore mi riempirono le narici. Sorprendentemente, non c'erano tanta gente. Ma comunque mi sentii a disagio. Prima che potessi fare un passo dalla casa, qualcuno mi abbracciò da dietro.

<<Valentina! Oh, grazie al cielo.>> La voce di Tamara mi riempì le orecchie. Volevo schiaffeggiarla per avermi fatto preoccupare così tanto, volevo domandarle perché non rispondeva alle mie chiamate e messaggi, ma il suo tono di voce e l'odore salato delle sue lacrime mi fecero congelare.

<<Tamara, cosa succede?>> Chiesi quando mi staccai da lei e vidi il suo viso. I suoi occhi erano rossi mentre tirata su con il naso <<Possiamo parlare? In privato?>> Chiese mentre i suoi occhi guardarono Gabriele, il quale ci fissava curioso. Gabriele mi disse che non mi avrebbe lasciata sola, ma può farlo per cinque minuti?

Lui vide che avevamo bisogno di privacy <<Andrò a gironzolare in cucina. Quando avrai finito, vieni a trovarmi.>> Mi disse prima di darmi un bacio in fronte. Tamara mi prese per il braccio e mi trascinò in una destinazione sconosciuta. Le persone inalarono l'aria prima di fissarmi. Tante persone mi guardarono disgustati, ma non potevano nascondere la curiosità che riempivano i loro occhi.

<<Dove stiamo andando?>> Chiesi a Tamara quando mi tirò al piano di sopra.

<<Nella mia stanza.>> Rispose silenziosamente.

<<Tesoro, so che sono sexy e tutto, ma non è troppo presto?>> Scherzai per farla smettere di piangere mentre facevo ondulare le sopracciglia. Ma ero triste quando vidi che non funzionò. Okay, sapevo che non era divertente ma non poteva darmi un sorriso?

La sua stanza era parzialmente grande, probabilmente spaziosa come la mia; pareti viola con una cascata di lucine bianche attaccate al muro sopra ala testiera del letto.

Tamara era silenziosa mentre chiuse la porta e si sedette nel letto. <<C'è qualcosa che non va?>> Chiesi con preoccupazione, mentre mi inginocchiai di fronte a lei. Lei indossava un vestitino blu notte con le spalline in pizzo, un nastro in vita e la gonna che scendeva svolazzando fino a meta coscia, mostrando le sue gambe. La festeggiata era fantastica.

<<Ho trovato il mio compagno.>> Sussurrò, facendomi dilatare gli occhi.

<<Chi è?>> Le chiesi.

<<È il fidanzato di mia sorella.>> Mormorò e le uscì una lacrima dagli occhi. Il fidanzato di Adriana? Chi? Prima che le potessi chiedere, disse il nome che non avrei mai pensato di sentire di nuovo.

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora