09 || Zanne e Artigli

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C A P I T O L O  09
Z A N N E   E   A R T I G L I

Scoprii che Franca è sposata con il suo compagno da 25 anni; l'ha conosciuto quando aveva 16 anni e lo aveva sposato subito. È una donna gentile e intelligente, stava iniziando a sentirsi a suo agio con me, il che mi fece sorridere. Fui felice che non chiese niente su di me visto che non sono molto brava con le persone, ma la conversazione con lei andò bene.

La ferita alla spalla era guarita completamente, la mia rabbia continuava a crescere e tutto questo era colpa di Jacopo. <<Puoi portarmi da Gabriele?>> Chiesi a Franca, sapevo che lui era con Jacopo. Era arrivato il momento per chiedergli cosa gli avessi fatto per meritarmi di essere pugnalata alle spalle, letteralmente.

<<Ehm...okay, ma avrai bisogno di nuovi vestiti. >> Guardai il mio corpo e solo allora mi accorso che ero nuda; non ero imbarazzata, solo non mi sentivo a mio agio.

Franca camminò verso l'armadio verso l'armadio, lo aprì e prese qualche abito. <<Credo che questi ti staranno bene. Sono i vestiti di Adriana, la sorella di Gabriele e Tamara, che ogni tanto ci viene a trovare.>> Annuii, scoprendo qualcosa di nuovo su Gabriele. L'abito era semplice: una t-shirt nera e un paio di pantaloni grigi.

Pettinai i miei capelli rossi in una coda alta mentre Franca iniziava a raccontarmi storie su Gabriele da piccolo; risi quando mi raccontò i capricci che faceva quando non otteneva quello che voleva. <<Distruggeva tutto quello vedeva, era un combina guai.>>

<<Sembra che tu lo conosca bene.>> Osservai io, lei sorrise.

<<Sono stata io a prendermi cura di lui quando era piccolo, è come un figlio. Ti accompagno da lui, forse vedendoti sveglia lo farai sorridere.>> Sentii le farfalle nello stomaco al solo pensiero di rivederlo.

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La casa del branco era meravigliosa, l'arredamento era accogliente, non era tanto grande, ma neanche piccola. Sorrisi quando entrai nel salotto, le mura scure si abbinavano con i mobili in mogano. C'erano alcuni ritratti appesi ed un caminetto che emanava un tepore piacevole.

<<Vieni, puoi ammirare tutto dopo.>> Disse Franca prendendomi per il braccio; sussultò quando, toccandomi, notò che la mia temperatura era più bassa del normale. Cercai di non farle notare il fastidio che la sua reazione mi aveva provocato, ma la parola chiave è 'cercai'. Camminammo lungo il corridoio e ci fermammo davanti ad una porta di legno; Franca stava per bussare, ma entrai sapendo che dentro c'era Jacopo.

<<...branco. Tu sai quanto è importante questa cosa. E francamen->> Gabriele si interruppe quanto notò la mia presenza. Era seduto dietro ad una scrivania, bellissimo come sempre, mentre Jacopo era appoggiato al muro accanto a lui. Respirai pesantemente, piena di rabbia. Usando la mia felicità lo sbattei contro il muro. <<Valentina!>> Sentii la voce scioccata di Gabriele chiamarmi.

<<Pugnalarmi alle spalle? Davvero originale, ma chiariamo una cosa.>> Strinsi la mano intorno al suo collo. <<Non avrai nessun vantaggio ad avermi come nemica.>> Lo avvertii, sentii la voce di Gabriele chiamarmi ancora. Sollevai lentamente Jacopo, stringendo la mia presa. Inaspettatamente lui mi diede un calcio, l'impatto mi tolse il respiro e la mia schiena colpì la parete opposta; la mia rabbia aumentò.

<<E pensare che Gabriele mi aveva quasi convinto a chiederti scusa, ma ora ho la conferma che avevo ragione su di te, non ci si può fidare di te ringhiò lui.>> Tirò fuori gli artigli, ma prima che potesse fare un passo verso la mia direzione, Franca lo tirò indietro.

<<Non ci si può fidare abbastanza?! Mi hai pugnalato letteralmente alle spalle! Che cosa ti ho fatto?>> I miei canini erano fuori mentre parlavo. <<Io so che non ti piaccio e vale lo stesso per me, ma quello che mi hai fatto è stato un colpo basso. E se ti iniettassi dell'aconito(*) mentre dormi? Come ti sentiresti?>> Gridai. Ero pronta a cavargli gli occhi, ma Gabriele mi tirò indietro. Quando la mia schiena batté contro il suo petto mi calmai un po'.

<<Basta!>> Gridò Gabriele facendo sussultare me e Jacopo.

<<Vale! Ti sei svegliata!>> La dolce voce di Maria riempì la stanza. Ritirai i miei canini e Jacopo fece lo stesso con gli artigli. Mi accovaccia per stare al suo livello e sorrisi. La sua risata era contagiosa e la mia rabbia sparì immediatamente.

<<Ciao tesoro! Che cosa hai addosso?>> Risi poiché indossava un vestito giallo con dei calzini viola a pois rosa. Le sue trecce rimbalzavano mentre correva verso di me.

<<Io e Tamara stavamo giocando a travestirci come le principesse. Ti piace la mia acconciatura? L'ha fatta Jacopo.>> Mi disse mentre guardava Jacopo. Aggrottai le sopracciglia mentre seguivo il suo sguardo e vidi Jacopo mordersi le labbra nervosamente.

<<Vedo che ti sei divertita.>> Dissi arrotolando una treccia intorno al mio dito.

<<Si! Io e Tamara abbiamo guardato dei film e abbiamo mangiato tutte le caramelle.>> Mi disse mentre sorrideva maliziosamente. Aggrottai la fronte.

<<Tutte le caramelle?>>

Lei rise. <<No, stavo scherzando.>> Maria continuò a raccontarmi cosa avevano fatto durante la sua serata; quando guardai intorno a me notai che Jacopo e Franca se ne erano andati. Gabriele era dietro di me e sorrideva mentre ascoltava la nostra conversazione; improvvisamente Maria corse via dalla stanza, dicendo che doveva andare a svegliare Tamara.

Guardai l'ora e notai che erano già le sette di mattina. Sospirai, fra poco saremmo dovuti andare a scuola.

Gabriele mi abbracciò da dietro <<Ti va di cenare con me questa sera>> Per caso era un appuntamento?

<<Sarei onorata.>> Risposi.

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N O T A

(*) Aconito= pianta velenosa, nota soprattutto come veleno per i lupi mannari

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora