06 || Neve

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C A P I T O L O  06
N E V E

Per una volta nella mia vita, mi sentii completa. Tutto sembra così perfetto, così giusto. Le sue labbra erano calde contro le mie labbra fredde. Il bacio era lento. Tutto intorno a me era sfocato, non esistente. Non riuscii a sentire nulla tranne il battito del suo cuore. Non riuscii a percepire niente a parte le sue labbra e dell'infinito calore della sua pelle contro la mia. Avvolsi le braccia sul suo collo senza accorgermene, quasi d'istinto. Non volevo che scomparisse il calore. Non volevo che niente si fermasse. Il bacio si fece più aggressivo, ma appassionato. Volevo ancora. Questo non mi bastava. Prima che il bacio si potesse andare oltre, sentimmo due voci ridacchiare e vedemmo un flash di una fotocamera.

Mi staccai da Gabriele facendolo gemere in protesta dopo aver visto Maria e Tamara in piedi con la fotocamera in mano. Rimasi a bocca aperta. Maria, vedendo lo shock e l'imbarazzo stampato in faccia disse: <<Erano solo due foto, Vale.>> Mi fece un gran sorriso, uno che di solito mi faceva sciogliere e dimenticare cosa aveva fatto di male, ma non funzionò questa volta. Aggrottai le sopracciglia facendola dilatare gli occhi e in meno di cinque secondi cominciò a correre, tenendo la mano di Tamara. Lei, essendo una bambina nell'anima, iniziò a dire <<Non puoi prendermi, ah ah.>> Non ero veramente arrabbiata. Ma ero irritata. Non mi piace quando le persone scattano foto di me. Però sapevo che le loro intenzioni erano inoffensivi. Cominciai a inseguirli scherzosamente in una velocità regolare.

Corsero intorno al soggiorno e alla sala da pranzo, catturandoli all'improvviso quando saltai sul tavolo e sbatté contro di loro. Cademmo insieme, ma usando i miei riflessi e velocità da vampiro, tirai Maria sopra di me, così non si faccia del male. <<È stato così divertente!>> Gridò lei mentre si alzò. Tamara e io ridemmo.

Il nostro piccolo momento fu interrotto quando Gabriele e Jacopo posarono i piatti sul tavolo. Quando i miei occhi incontrarono Gabriele, gli diedi un piccolo sorriso, ricordando cosa successe in cucina. Non mi pentii del bacio, desideravo solo...

<<Mmm. Questo è davvero buono.>> Tamara gemette quando prese un boccone della pasta.

<<Ho fatto tutto io!>> Maria disse con un tono energetico. Ma guarda questa piccola bugiarda. Tutti risero, sapendo ovviamente che stava mentendo. Mi sedetti accanto a Tamara e Maria, mentre ridevamo e giocavamo. Loro due stavano giocando con la pasta, facendo facce buffe mentre dall'altra parte del tavolo Gabriele e Jacopo ci stavano solamente guardando, quasi osservando.

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<<Il cibo era davvero delizioso. Penso che sia l'ora di andare via.>> Disse Jacopo, sospirando di sollievo quando vide Tamara e Gabriele mettersi le loro giacche.

<<Ehm..Valentina, il mio compleanno sta arrivando così stavo pensando se tu e Maria vorreste venire?>> Guardai Maria, mordendomi il labbro. Una festa di compleanno? Odio le feste con passione. Troppe persone in giro e dovrei fingere un sorriso per tanto...

<<Vorresti?>> Tamara chiese a Maria quando non sentii una risposta da me. Lei sorrise e annuì velocemente, ridacchiando. Potevo vedere che lei era stanca. Erano solo le 7:30, quindi potrei preparare i popcorn  e guardare un film Disney finché non si addormentasse.

<<Aspetta! Tamara, vuoi vedere la mia collezione di film?>>

<<Certo!>> Loro gridarono di gioia mentre corsero verso le scale. Jacopo mi diede sguardo truce. Di nuovo. Non sapevo cosa mi è preso, forse è la mia tolleranza che ha raggiunto il suo massimo livello o solo perché ero stanca. Ma non andrò avanti ignorando il suo comportamento.

<<Ascoltami, lupetto. So che non ti piaccio, e il sentimento è reciproco. Ma che ne dici di crescere e di diventare maturo?>> Dissi con un tono severo mentre avanzai verso di lui. Faceva di tutto per controllare la sua rabbia. Aggrottai le sopracciglia. <<Qual è il tuo problema? Non ti ho fatto niente.>>

Mi lanciò un altro sguardo gelido. <<Il mio problema sei tu. La tua maledetta esistenza. Disprezzo la tua faccia, la tua voce, il tuo odore, tutto. Non ti sopporto. Non mi piaci.>> Sbattei gli occhi. Beh non è andato come immaginavo. Le sue parole fanno male un po' ma non hanno avuto un impatto maggiore su di me. Prima che potessi dire una parola, le braccia di Gabriele mi tirarono all'indietro e mi si avvolsero intorno alla mia vita.

<<Stai attento a quello che dici, Jacopo. Lei è la mia compagna.>> Penso che lui non lo sapesse perché i suoi occhi si dilatarono e rimase a bocca aperta. Il suo battito cardiaco accelerò come il suo respiro.

<<Lei è la tua compagna? La vampira?>> Disse con un respiro corto. Ma prima che Gabriele potesse confermarlo, Jacopo cadde per terra, privo di sensi. Sospirai. Non credevo che trasferirmi in questa città potesse portare lupi mannari in casa mia. Uno praticamente detesta me e la mia esistenza e l'altro è il mio compagno. Ugh, ho bisogno di sangue. E una dormita. Tanto anche.

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora