03 || Territorio di Nessuno

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C A P I T O L O  03
T E R R I T O R I O   D I   N E S S U N O

Non riuscii a togliere il mio sguardo da lui. Qualcosa di più forte di qualunque altra cosa che non avevo mai provato prima improvvisamente invase tutto il mio corpo. Occhi di color marrone intenso incrociarono i miei occhi grigi. Tante emozioni attraversarono i suoi occhi, facendomelo guardare come se fosse una meraviglia. Era dannatamente attraente: capelli scuri, naso dritto e le sue labbra erano carnose.

<<Mia!>> Disse lui, la sua voce mi diede dei brividi lungo la schiena. Ti prego, parla ancora...Ma dal nulla, qualcuno mi spinse giù a terra. Il forte odore dei licantropi si fece più evidente nell'aula, facendomi realizzare che non c'erano umani in questa classe. Ero circondata da lupi che mi ringhiavano contro. L'uomo di circa quaranta anni da cui è entrato con dolce e piccante era quello che mi spinse a terra. I suoi occhi divennero neri quando cominciò a stringere la presa sul braccio. Dal potere e dal predominio che emanava, capii che era l'Alfa.

<<Perché sei qui, vampira?>> La sua voce era piena di disgusto. Il resto dei licantropi ringhiò in segno di accordo. Prima che potessi dire qualcosa, quello con l'odore dolce e piccante cercò di levare l'Alpha via da me.

<<Papà! Staccati da lei!>> Gridò lui mentre tentò ancora di togliere l'Alpha di dosso a me.

<<Gabriele! Non vedi che lei è una vampira?!>> Ringhiò lui. Vedendo che era un po' distratto, portai il mio ginocchio su e gli tirai un calcio nel posto dove il sole non sorge. La sua presa si allentò mentre gemeva di dolore. Prendendo il vantaggio di questa opportunità, tirai il mio braccio e gli diedi un pugno sul naso con tanta forza da farlo volare all'indietro. Usando la mia velocità da vampira, mi alzai e mi accovacciai in posizione di attacco sopra la cattedra. La porta era stata bloccata da licantropi. Non avevo via di scampo e io ero solo una e loro erano in branco.

L'Alpha imprecò mentre si alzava e mi lanciava un' occhiataccia. <<Ti ho chiesto perché sei qui, vampira. >> Disse impaziente. Potevo sentire la rabbia nel tono della sua voce. Feci un sorrisetto. Gli Alpha sono così impazienti e facile da far arrabbiare. Mi alzai dritta nella cattedra, non più in posizione d'attacco.

<<Questo territorio non è proprietà di nessuno. Quindi ho il permesso di restare qui.>> Risposi e allo stesso tempo alzai una sopracciglia, sfidandolo a ribattere. Giudicando dal modo i suoi occhi tornarono al colore normale, sapeva che avevo ragione e che lui era...incosciente. Il mio sguardo si spostò verso Gabriele, il quale era in piedi accanto all'Alpha. Lui mi guardò con ammirazione e con qualcos'altro. Ma quando vide che lo stavo guardando, camuffò le sue emozioni. Quando si mosse verso di me, mi accovacciai di nuovo, mordendomi il labbro. Mi sentivo debole. Non avevo nessun vantaggio in questa situazione. Lui si fermò, dolore si mostrò nei suoi occhi.

<<Ascolta vampira e ascolta molto bene! Non vogliamo la tua specie qui. Quindi ti suggerisco di andartene.>> Ringhiò l'Alpha. Sospirai. L'odore dei licantropi cominciò a darmi fastidio. Sentii il loro calore in questa stanza, soffocandomi. Il pompare del sangue attraverso i loro corpi riempirono le mie orecchie. Scesi dalla cattedra e presi la mia roba, facendo sembrare che stessi ascoltando le sue ordini. Quando ebbi tutte le mie cose in mano, mi voltai verso Gabriele e suo padre.

<<Sono venuta qui per imparare storia e non di litigare con dei cani puzzolenti. Ma giudicando dal mio professore di Storia,>> il mio sguardo si spostò dal lupo il che era dietro la cattedra <<mi è stato raccomandato di prendere fisica. Beh questo è quello che dirò al preside. Gli annoterò che cambierò classe. Grazie per la raccomandazione,>> guardai la targhetta, il quale c'era il nome <<signor Marconi.>> Camminai verso la porta con un sorrisetto stampato in faccia. Gli uomini, che erano davanti alla porta, guardarono l'Alpha confusi se potevano lasciarmi passare. Ma non aspettai finché venissero dati un ordine. Tirai un pugno al ragazzo a destra e lo spinsi verso l'altro ragazzo, dandomi l'accesso alla porta. E così, corsi via.

Prima che potessi uscire dalla scuola, sentii qualcuno seguirmi e il dolce e piccante odore si fece più forte. Cazzo! Usando la mia velocità di un vampiro, corsi verso l'edificio dove c'è il mio angelo. Quando arrivai all'ingresso, mi diressi subito all'ufficio principale.

<<Sono qui per prendere Maria Zanini.>> Dissi alla donna che stava giocando a Sudoku.

<<Tu sei?>> chiese un po' irritata.

<<Valentina Zanini, sua sorella. Ho dimenticato che lei ha...un appuntamento al dottore in un ora.>> Lei annuì. Prese il telefono e chiamò qualcuno. <<Rosa? Stavo pensando se potessi mandare giù la signorina Maria Zanini? Dille di portare le sue cose per favore. Sua sorella è venuta a prenderla. Mmm mmm grazie Rosa, mmm, ciao.>> Stavo iniziando a essere ansiosa quando la donna mi fece aspettare nella loro piccola sala d'attesa. E se lui riesce a trovarmi?

<<Vale? Perché andiamo a casa prima?>> Sorrisi a Maria mentre uscimmo dall'ufficio.

<<Ehm, ho solo bisogno di portarti a casa prima. Lo sai, abbiamo ancora bisogno di disfare le valigie e di decorare la tua stanza.>> Mentii. Maria mi diede un sorriso mentre camminammo verso la macchina. All'improvviso sentii qualcuno tirarmi per il braccio e mettere le sue mani sul mio fianco. Dolce e Piccante.

<<Perché sei scappata via da me, compagna?>> Ringhiò lui. I miei occhi allargarono. Compagna. Come ho potuto dimenticare il modo in cui mi ha sussurrato compagna dieci minuti prima? Ero la sua compagna. Ero la compagna di un licantropo. No. Questo non è possibile. Rivolsi il mio sguardo giù, guardando Maria, causando a Gabriele di seguire il mio sguardo. I suoi occhi si dilatano.

<<Hey, bellissimo ragazzo. Per caso, sei il suo ragazzo?>> chiese Maria.

<<N->> Gabriele mi interruppe.

<<Sì, e tu chi sei?>> Chiese lui.

Maria scrollò le spalle. Roteai gli occhi. <<Mi chiamo Maria, la sorellina di Valentina, come ti chiami?>>

Gabriele mi guardò incuriosito. Lui sa che Maria e io non abbiamo lo stesso sangue. Non ci assomigliamo e sono una vampira. Gabriele la guardò. <<Mi chiamo Gabriele e sei la bambina più carina che ho visto.>> Maria mi diede un sorriso e cominciò a chiedermi se Gabriele potesse venire a cenare con noi. Guardai Gabriele e sentii che non potevo dire di no. Lui era il mio compagno. E lui non ha fatto niente di grave a farmelo odiare. Beh solo una cosa. Una cosa enorme. È un licantropo. Noi siamo nemici, allora perché sono la sua compagna?

<<Ehm. Certo. Ma dovresti chiederlo a lui, Maria. E se lui avesse degli impegni? Se lu->>

<<Non ho impegni. Amerei venire da voi a cenare.>>

Morsi il labbro. Fantastico. Anche se non voglio che venga, ero un po' emozionata. Maria e io salutammo Gabriele addio mentre ci dirigemmo verso la macchina. Dopo aver allacciato la cintura su Maria, entrai in macchinae tornammo a casa. Maria continuò a ridacchiare e canticchiò  'Valentina e Gabriele sono fidanzati~' durante il viaggio. Grugnii. In che casino mi sono messa?

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora