C A P I T O L O 18
Z O E<<Buon compleanno a te.>> Gridarono tutti, esultando quando Tamara spense le candele. Applaudii, sorridendo quando un paio delle sue amiche misero le dita nella torta per poi macchiare la sua faccia. Sembrava così felice quando sorrideva e rideva. Ma nessuno ha notato i suoi occhi tristi quando si appoggiarono su Jacopo. O il modo in cui diventarono lucidi a causa dalle lacrime non versate quando Jacopo mise il braccio sulle spalle di Adriana. Nessuno l'ha notato, tranne me.
<<Dove sei andata?>> la voce roca di Gabriele riempì le mie orecchie, spaventandomi leggermente. Sentii il suo petto contro la mia schiena, mentre appoggiava la testa sulla mia spalla. Leccai le labbra quando mi girai verso di lui.
<<Ho parlato con Jacopo.>> Dichiarai, con cauzione. Sorrise, tirandomi al suo petto.
<<Ah sì? E di che cosa avete parlato?>> Il luccichio nei suoi occhi mi fece sentire a disagio. Era pieno di speranza. Volevo che la sua compagna e il suo migliore amico andassero d'accordo, che diventassero amici. Volevo esaudire il suo desiderio solo per farlo felice, ma ho ancora dei sentimenti confusi riguardo Jacopo. Mi ha insultata, mi ha ferita e non dimentichiamoci, che lui è la causa della tristezza di Tamara. Ma non sono una persona che porta rancore.
<<Stavamo solamente chiarendo alcune faccende.>> Gli dissi mentre avvolgevo le braccia intorno al suo collo, guardando dietro la sua spalla. Ero sorpresa di vedere la ragazza con i capelli rosa che continuava a fissarmi. Nonostante mi fissasse con insistenza non mi sentivo a disagio. Mi osservò attraverso le ciocche dei capelli che le coprivano il volto, il suo sguardo era pieno di curiosità. <<Chi è quella ragazza?>>
Gabriele si voltò e seguì la direzione del mio sguardo. Aggrottò le sopracciglia. Quando la ragazza vide Gabriele, vidi un lampo nei suoi occhi che non mi piacque per niente <<Cosa ci fa lei qui?>> Mormorò delicatamente, parlando con se stesso. Questa ragazza non doveva essere qui? Secondo il suo odore, era un lupo mannaro, ma c'è qualcosa di strano in lei, oltre a fissare le persone.
<<Valentina!>> L'urlo di Tamara mi fece voltare, sorpresa, pensando che ci fosse qualcosa che non andava. Ma vidi il bagliore di una fotocamera e la sua odiosa risatina. Prima che potessi muovermi, Gabriele mi tirò verso il suo petto. Questo permise a Tamara di scattarci parecchie fotografie come se fosse un paparazzo, mise le mani davanti il volto, comprendo gli occhi.
<<Qualcosa non va, Piccola Rosa? È solo una foto.>> Sussurrò Gabriele al mio orecchio, mentre continuava a mettersi in posa. Il problema sono i miei occhi. Si vedranno bianchi nelle foto, le mie iridi e il flash delle fotocamere non vanno propriamente te d'accordo.
<<Tamara, fermati.>> Dissi, lamentandomi un po' quando non mi ascoltò.
<<Oh, andiamo Valentina! Non rovinare la festa.>> Roteai gli occhi, ricordandomi che oggi era il suo compleanno e che non potevo dirle di no. Tolsi le mani dal volto e le feci un piccolo sorriso. <<Oh sì! Sexy! Dammi di più!>> Disse scherzosamente, facendomi ridere. Le feci la linguaccia. Dopo un paio di secondi di infinite foto, mi accorsi che Gabriele non era più affianco a me.
Cercai di trovarlo seguendo il suo odore, ma gli odori degli altri licantropi mi intralciavano, sapevo che era vicino. Tamara mi prese per il braccio e mi trascinò in mezzo ad un gruppo di ragazzi che ballavano. <<Dai! Divertiti con me.>> Ma c'era un doppio significato, per me, quello che voleva dire era 'aiutami a divertirmi'. La musica pop mi rimbombava nella testa. <<Balla, Valentina!>> Gridò Tamara mentre muoveva i suoi fianchi. Ballare? O Dio, che qualcuno mi salvi.
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Camminai verso la cucina, irritata e leggermente stanca. Ma prima che potessi prendere una bottiglia d'acqua, vidi qualcosa. Era Gabriele e quella ragazza con i capelli rosa. Stavano parlando silenziosamente, come se stessero discutendo.
Ma prima che potessi scoprire di che cosa stessero discutendo, gli occhi di Gabriele incrociarono i miei. Inspirai. Sentii come se mi stessi intromettendo. Afferrai immediatamente l'acqua e mi voltai. Ero estremamente curiosa ma non ero gelosa. Voglio dire, la ragazza era davvero bella, capelli rosa e bei occhi. Ma Gabriele era il mio compagno. Mi fidavo di lui.
Quando entrai nel soggiorno, dove stavano bevendo e ballando tutti gli altri, il padre di Gabriele mi fermò. Stavo cercando di ignorarlo da tutto il giorno. Riuscivo a sentire i suoi occhi che mi osservavano per tutto il tempo. Il mio respiro si fermò per un istante quando mi prese per il braccio.
<<A che gioca stai giocando?>> Chiese con un tono arrabbiato, i suoi occhi divennero scuri. Adesso capisco da dove Gabriele ha preso gli occhi. Suo padre era quasi la copia di Gabriele: capelli scuri e mascella squadrata. Tolsi immediatamente il braccio dalla sua presa, come se mi avesse scottato all'improvviso.
<<Di che cosa stai parlando?>>
Aggrottò le sopracciglia.<<Ti ho concesso di entrare nel mio territorio perché tu sei la compagna di mio figlio.>> Aprii la bottiglia d'acqua e bevvi un sorso. <<Ma il resto di voi non sono i benvenuti.>> Alzai una sopracciglia. Il resto di noi? Cosa?
<<Scusami? Ripeti, per favore.>> Dissi, mentre chiusi la bottiglia d'acqua. Ridacchiò, però la sua risata era palesemente falsa.
<<Oh, non fare la finta tonta perché non ti si addice.>> Mi fece uno sguardo truce. <<Ti darò un opportunità per cacciare via i tuoi amici dal mio territorio. Ma se non saranno scomparsi entro le prossime ventiquattro ore, non sarò responsabile delle mie azioni.>> E detto questo, se ne andò via. La confusione non era nemmeno vicino a quello che provavo. Di che cazzo stava parlando? All'improvviso, sentii qualcuno correre da centinaia di distanza. Era distante ma conoscevo quel rumore molto bene.
Il mio respiro accelerò quando andai verso la porta principale. Gli odori erano estranei per me. Non sapevo se scappare via da loro o correre verso di loro. Ma dovetti pensare veloce perché saranno qui tra meno di qualche minuto. Avranno già attraversato il confine se l'Alfa è già a conoscenza di loro. Perché erano qui? Meglio ancora, perché si stavano dirigendo da questa parte?
<<Valentina!>> Urlò Gabriele, dietro di me. Credo che avesse capito la mia decisione. Corsi verso la direzione dove i loro odori erano più evidenti. Più mi allontanavo da Gabriele, più sentivo freddo. <<Valentina!>> Gridò lui, preoccupato. Corsi e corsi. Persi le scarpe, non conoscevo chi avrei affrontato, non sapevo se era solo uno o anche di più, non avevo idea qual era il loro rango ed età. Non sapevo semplicemente a cosa andavo contro. Ma sapevo una cosa, non gli avrei permesso di distruggere questa sorta di relazione tra i lupi mannari che stavo cercando di costruire.
Sentii i rumori dei loro piedi che correvano smettere, adesso erano così vicini che potevo sentire il loro odore più chiaramente. Dal rumore dell'acqua, sapevo che erano in un fiume. Quando arrivai, non mi aspettai un numero elevato di persone. Erano in piedi, immobili mentre i loro occhi ispezionavano il mio corpo. Inalarono il mio odore, memorizzandolo.
Un uomo alto e muscoloso si fece avanti. <<Zoe.>> Il mio respiro si bloccò. Non sentivo quel nome da dopo la morte. Chi erano queste persone?
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V O T A
C O M M E N T A•—•—•—•—•—•
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Vampire Mate ( IN REVISIONE)
Fantasy> Ringhiò lui. Feci un sorrisetto. > ----- Classifica più alta. #1 in classifica nel genere Vampiri il giorno 28/01/2017