05 || Totalmente Vulnerabile

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C A P I T O L O  05
T O T A L M E N T E   V U L N E R A B I L E

Tamara mi tirò immediatamente per un abbraccio, sorprendo gli altri compreso me stessa. I suoi lunghi capelli castani profumano di canella e mela. La abbracciai e diedi un piccolo sorriso ai ragazzi. Non metterti in situazioni difficili, Valentina. Jacopo e Gabriele erano entrambi alti quanto la mia porta. Dovetti alzare la testa per guardarli. Uno sguardo arrabbiato si dipinse sulla faccia di Jacopo: è attraente con quei sui zigomi alti e con i suoi capelli biondi, ma il suo carattere rovina tutto. Mi concentrai su Gabriele. Quasi sorrisi quando vidi il modo i suoi occhi scuri si illuminarono di un emozione sconosciuto. Si girò verso di me e mi sorrise. Oddio, è così dannatamente bello.

<<Quindi questo è il fratello di cui stavi parlando?>> Chiesi a Tamara quando lei entrò in casa. Prima a scuola lei accennò di avere un fratello. Beh, sono un po' scioccata di scoprire che suo fratello è il mio compagno.

<<Sì. Oh mio Dio! Amo la tua casa!>> Gridò lei mentre guardò intorno al soggiorno. Le pareti erano di color crema. Il divano era bianco, con dei diversi cuscini colorati. Tutto era moderno e elegante, ma l'atmosfera era accogliente e comodo. Gli occhi marroni di Tamara si illuminarono mentre osservava con stupore la casa. Quando vide che Gabriele e Jacopo erano ancora in piedi davanti la porta, lei gli gridò <<Non state là impalati, entrate!>> Risi sommessamente quando li vidi entrare lentamente.

<<Puoi chiudere la porta, per favore?>> Chiesi a Gabriele. Lui mi fece un sorriso mentre si muoveva.

<<Vale! Ehm, ho bisogno del tuo aiuto!>> Sentii Maria urlare dalla cucina. Udendo il suono di un metallo cadere, corsi quasi immediatamente, aspettando il peggio. La tirai tra le mie braccia, pensando che si fosse fatta male.

<<Amore, ti sei fatta male? Per caso, ti sei fatto la bua? Dimmi dov->> Le sue risatine mi interruppero.

<<Non mi sono fatta male, scema.>> Mi indicò il pavimento, dove un paio di cucchiai e forchette sono caduti al suolo. <<Mi sono cadute quelle e non riesco a prendere i piatti.>> Mi disse. Era ovvio che non poteva prenderlo. Non ci arrivava. Baciai la sua fronte prima di metterla giù. Sentii Maria tirare la mia maglietta quando presi i piatti.

<<Cosa c'è, tesoro?>>

Quando la guardai giù, notai il suo sguardo guardare qualcosa dietro di me. Seguii il suo sguardo, vedendo Tamara, Gabriele e Jacopo in piedi vicino alla porta della cucina. Erano a bocca aperta. Arrossii. <<Chi sono queste persone, Vale?>> Sussurrò lei, ma sapevo che loro potevano sentirla con il loro udito da lupo.

Tamara si fece avanti. <<Ciao, sono Tamara. Mi piace davvero la tua maglietta.>> Disse mentre si accovacciò al livello di Maria.

<<Grazie, anche a me piace! Vale me l'ha comprata per il mio compleanno. È carina, vero?>> Maria fece una piroetta come una ballerina. Noi ridemmo, pure Jacopo. Loro la guardarono come se fosse un angelo. Per me lo era.

<<Sì, è davvero carina. Sembri una principessa.>> Gabriele la complimentò. Maria si diresse verso di lui con le mani incrociate al petto.

<<Una principessa bella?>> Gli occhi di Gabriele si riempirono di divertimento mentre sorrideva.

<<Una principessa molto molto bella.>> Confermò lui. Lei gli sorrise e gli diede un abbraccio, come se lui avesse passato un test o qualcosa. Lei sorprese tutti quando lei diede un abbraccio a ognuno di loro. Anche Jacopo! Come una brava padrona, Maria li portò subito nella sala da pranzo mentre io cominciai a servire il cibo.

<<Vuoi aiuto, bellezza?>> Seppi che lui era nella stanza a causa dell'irresistibile odore di dolce e piccante. La sua voce mi fece rabbrividire. Non volevo guardargli negli occhi. Non volevo parlargli. Cosa avrei dovuto dirgli? Cosa avrei potuto dirgli?

<<Ehm, no. Sto bene.>> Gli dissi. La mia voce era un po' tremolante e sono più che sicura che lui l'abbia notato. Cazzo, datti una calmata. Gridai a me stessa mentalmente. Perché all'improvviso mi sento così debole? Solo la sua voce mi fece indebolire. Sussultai quando sentii il suo petto poggiarsi sulla mia schiena e le sue mani toccarono le mie braccia andando verso  l'alto e basso. L'aria era elettrizzante, pieno di tensione. Il mio respiro si fermò. Percependo il suo respiro caldo sul collo mi fece sospirare. Il suo profumo oscurò la mia mente e il suo tocco mi paralizzò. Questi sentimenti erano così nuovi. E mi fecero sentire debole e totalmente vulnerabile.

<<Compagna,>> mi sussurrò all'orecchio, facendomi mordere il labbro <<così bella. Assolutamente bellissima.>> Mi appoggiai sul suo petto. Le mie emozioni erano da tutte le parti. Ma le sue braccia...essendo fra le sue braccia sembra così giusto. Mi sentivo come se appartenevo in loro. La forte risata di Maria mi tirò dalla trance. Lo spinsi e mi voltai verso di lui. All'instante sentii la mancanza del suo tocco. Del suo calore. Era scioccato. Non si aspettava di spingerlo. Scossi la mia testa, come se dovessi scuotere via la tensione, i miei sentimenti.

<<No. Questo.. questo non può succedere.>> Dissi a me stessa. Non dovevo sentirmi vulnerabile per questo uomo. Guardai i suoi occhi vedendo il dolore ma lui cercò di nasconderlo.

<<Tu sei la mia compagna!>> Ringhiò mentre cercò di avvicinarsi a me. Dalla velocità del battito del suo cuore e da come respirava, sapevo che l'avevo fatto arrabbiare. <<Tu sei mia. Mia solamente!>> I suoi occhi marroni divennero neri, spaventandomi. Ehm...cane accuccia?

Ma prima che potessi rispondergli, lui era già di fronte a me. Sussultai. Ero nuovamente fra le sue braccia, il suo calore mi circondò. Oh no. Stavo perdendo una battaglia in cui pensavo che potevo vincere. Posai le mani sul suo petto, cercando di spingerlo via. Dentro di me, non volevo spingerlo. Ma smisi di lottare quando sentii le sue labbra poggiare sulle mie. Avevo perso.

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora