C A P I T O L O 07
S A N G U E<<Starà bene?>> chiesi osservando il corpo privo di sensi di Jacopo per terra. Gabriele si spostò dietro di me e poggiò la testa nell'incavo del mio collo. Inspirai improvvisamente. Il calore era dappertutto, quando avvolse le braccia intorno alla mia vita, sentii me stessa appoggiarmi contro di lui. Non mi sentii più fredda e vuota, la sua fragranza mi fece impazzire, annebbiando i miei pensieri.
<<Il tuo odore è così attraente.>> Mi sussurrò dolcemente nell'orecchio, mandando brividi lungo la mia schiena. <<Non posso farne a meno.>> Le sue parole erano come un secchio d'acqua fredda. Spinsi via le sue braccia dalla mia vita e mi allontanai da lui; non sentendo il calore del suo corpo contro il mio mi infastidii. Quasi.
Allontanarmi di qualche metro da lui mi fece riprendere lucidità. Sentii all'improvviso l'urgenza di bere sangue; ho cercato di ignorarlo per tutta la giornata, ma non riuscii più a trattenerlo. Il mio cuore stava accelerando, come il mio respiro.
Gabriele sospirò pesantemente mentre la sua mano si spostò verso i suoi capelli scuri, arruffandoli.<<Valentina dobbiamo parlare.>> Aisse; sapevo di cosa voleva parlare e sinceramente non avevo voglia di parlarne, non quando sono affamata e stressata. Riuscii a sentire il dolore dentro la bocca, causato dai canini che stavano per uscire.
<<Dopo>>. O mai. Mi girai e andai verso la cucina, dovevo trovare del sangue. E presto.
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Guardai all'interno del frigo. Avevo sempre una sacca di sangue di riserva in caso d'emergenza, ma non la facevo mai vedere a Maria. Lei è ancora una bambina innocente, inconsapevole del modo soprannaturale. Tenevo la sacca in una scatola di metallo dietro le uova e Maria sapeva che non doveva toccare la scatola.
La aprii e presi la sacca, rimisi la scatola metallica a posto e poi chiusi il frigo. Le mie zanne erano già fuori, aspettando di assaporarlo. Leccai le labbra. Ero consapevole di Gabriele, appoggiato allo stipite della porta della cucina, che mi guardava in modo curioso mentre bevevo.
Chiusi i miei occhi quando il dolce sapore colpì la mia gola. Di solito non bevo sangue umano, poiché, per sembrare normale davanti a Maria, mischio il sangue animale con il cibo umano; ma una volta al mese bevo una sacca di AB negativo, il mio preferito.
Quando finii buttai la sacca di sangue nel cestino e mi voltai, vidi Gabriele che mi fissava con gli occhi un po' dilatati; il suo viso era impassibile. Deglutii. Cosa stava pensando ora di me? Ho bevuto sangue umano davanti a lui. Forse l'ho disgustato? Si vergogna di avere me come compagna?
<<Possiamo parlare adesso?>> Chiese lui, quasi in tono sarcastico mentre mi si avvicinava. Lo fermai alzando le braccia.
<<Possiamo parlare, ma solo se stai lontano da me tre metri>> Gli risposi. Lui si fermò ed apparì un sorrisetto sulle sue labbra.
<<Va bene allora, piccola rossa.>> Piccola rossa? Roteai gli occhi.
<<Ascolta, andiamo al dunque. So che non ti aspettavi di avere una vampira come compagna di vita e francamente, non ero a conoscenza che i vampiri potessero avere compagni. Ecco il problema: sono una vampira, e tu un lupo mannaro, quindi siamo nemici giurati sin dalla nascita e non possiamo essere compagni. Hai capito, cane?>> Ringhiai.
Lui ringhiò mentre avanzava verso di me, mi intrappolò tra il suo corpo e il frigo <<Non mi farò mancare di rispetto da nessuno! Soprattutto non dalla mia compagna!>> I suoi occhi si scurirono, era così vicino che potei sentire il suo respiro sulle mie labbra. Se pensava che avrei fatto la compagna sottomessa si sbagliava di grosso, usando la mia forza da vampiro lo spinsi con così tanta forza che lo mandai dall'altra parte della stanza, scaraventandolo contro il muro.
Respirai pesantemente mentre mi dirigevo verso di lui <<Non sono un lupo mannaro, Alpha.>> Lo stuzzicai. <<Non puoi dirmi cosa devo o non devo fare, quindi non provarci nemmeno>>. Incredulità e rabbia si stamparono sul suo volto; si alzò e si diresse verso di me, ma non mi feci intimorire da lui.
<<Adesso mi ascolti, piccola rossa. Tu sei mia. Appartieni a me e dovrai abituarti a vedere la mia bellissima faccia molto più spesso perché tu non lascerai il mio fianco. Ti ho aspettato per troppo tempo e, adesso che ti ho trovata, non ti lascerò sfuggire. È chiaro?>> Ringhiò lui. In circostanze normali mi sarei sentita felice dal modo in cui insisteva per stare al mio fianco, ma queste non erano circostanze normali. Ero furiosa, era come se tutto quello che gli avessi detto gli fosse entrato da un orecchio e uscito dall'altro.
<<Dovrai passare sul mio cadavere.>> Ribattei. <<Non appartengo a te, non sono una proprietà che pu->> All'improvviso sentii un dolore in mezzo alla schiena. Il dolore fu così forte che caddi per terra, in ginocchio.
Abbassai lo sguardo e vidi un paletto di legno perforarmi il petto, il mio sangue stava gocciolando dalla punta del paletto. Cercai di respirare, ma non riuscii a fare più niente. La mia vista era sfocata e l'ultima cosa che sentii fu l'urlo di Gabriele. <<Che cazzo hai fatto, Jacopo?!>>
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V O T A
C O M M E N T A•—•—•—•—•—•
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Vampire Mate ( IN REVISIONE)
Fantasy> Ringhiò lui. Feci un sorrisetto. > ----- Classifica più alta. #1 in classifica nel genere Vampiri il giorno 28/01/2017