13 || Lupi Mannari

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C A P I T O L O   13
L U P I   M A N N A R I

I suoi occhi si scurirono come i miei, l'aria era più spessa e respirai pesantemente. All'improvviso, sentii qualcosa nello stomaco. Mi sentii soddisfatta e potente, nonostante tutto ciò non mi sentii a mio agio, mi sentii come dispiaciuta.

<<Ehm... Non so cosa mi sia presa. Scusa.>> sussurrai, mi vergognai di aver perso il controllo davanti a lui. Coprii le mie guance per l'imbarazzo mentre feci un passo indietro. Come ho potuto perdere il controllo così?

Gabriele inclinò la mia testa, i suoi occhi incontrarono i miei <<Ehi>> accarezzò le mie guance. Quel piccolo gesto d'affetto fermò i pensieri negativi che mi frullava nella mente. <<Va tutto bene. Non mi stavo lamentando. Mi è piaciuto, veramente.>> mi disse con un sorrisetto.

Lo guardai a bocca aperta <<Spero per te che non stessi pensando a qualcosa di sconcio!>> cercò di sembrare innocente, evitando di incrociare i miei occhi. <<Gabriele!>> ridacchiai mentre lo colpii sul petto.

<<Ahia>> cercò di sembrare serio ma vidi il divertimento nei suoi occhi. <<È il mio primo giorno di corte e mi stai già picchiando!>>

Risi. <<"Corte" si usava nel diciottesimo secolo! Si dice corteggiamento.>>

Mi tirò verso il suo petto, facendo fermare le mie risate. Aggrottò le sopracciglia scherzosamente. <<Mi stai prendendo in giro? Mancare di rispetto nei confronti dell'Alfa ha delle conseguenze.>>

<<Chi ti ha detto che sei Alfa?>> feci un sorrisetto mentre avvicinai le labbra sopra le sue. <<Sono la persona dominante in questa relazione, mi senti, Alfa.>> Scherzai. Sì certo. Noi sappiamo chi è il dominante. Ma si sbaglia se pensa che giocherò a fare la sottomessa. Preferirei vedere il mio corpo marcire prima che succeda.

<<Oh veramente?>> sussurrò lui. <<Beh, niente baci per te.>> Dichiarò prima di staccarsi completamente da me. Lo guardai a bocca aperta.

<<Non sei serio?>>

Fece un sorrisetto. <<Oh, sono molto serio.>>

Incrociai le braccia davanti al mio petto. <<Che crudeltà.>> Leccai le mie labbra, stuzzicandolo. I suoi occhi si scurirono. <<Ma vedremo chi perderà.>> Dichiarai, facendolo diventare un gioco. E ho intenzione di vincere.

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I suoni delle forchette argentate e delle risate riempirono la sala, Gabriele mi stava raccontando un po' della sua felice infanzia. Scoprii che aveva dei fratelli: Tamara, Adriana e suo fratello più grande, Edoardo.

<<Aspetta. Spiegami tutta questa storia dei lupi mannari.>> chiesi mentre tagliai la bistecca in piccoli pezzi.

Alzò un dito mentre masticava, indicandomi di aspettare un momento; lo stesso dito era nella mia bocca era sopra dieci secondi fa. Qualcosa di incontrollabile mi aveva assalita quando avevo assaggiato il suo sangue per la prima volta. So come è un AB negativo quando ne assaggio uno, ma qualcosa era totalmente diverso. Solo qualche goccia del suo sangue soddisfa il mio. Il suo sangue era così ricco e denso che era così assuefatta. Mi sentii come una persona posseduta, non riuscivo a controllarmi.

E questo mi terrorizza.

Ho speso decine di anni provando a costruire il mio autocontrollo, che è duro come un acciaio. Ma Gabriele è riuscito ad ammaccarlo. Il modo in cui i suoi occhi sono curiosi e lussuriosi e s'incontrano nei miei è un ricordo meraviglioso. Come i suoi occhi si scurivano mentre mordeva il labbro. Quelle labbra...

<<Beh, credo che inizierò con le cose basilari.>> disse Gabriele, tirandomi fuori dalla mia trance. <<All'inizio...>>

Scoppiai in una grassa risata. Alzò le sopracciglia.

<<Cosa c'è di divertente?>> Chiese.

<<All'inizio...>> Lo imitai.

Roteò gli occhi. <<Va bene. Secondo la leggenda, un lupo mannaro è una creatura mitologica che riesce a trasformarsi in una bestia feroce o in un umano.>> Iniziò lui.

<<Capito.>> Feci un cenno con la testa mentre masticai un pezzo della bistecca.

<<Un branco è un gruppo di lupi mannari, i quali sono fedele al loro Alfa. Il branco è come una famiglia. I lupi mannari hanno bisogno di qualcuno che li possa guidare, ecco perché abbiamo gli Alfa, Beta ecc...>> spiegò lui. Aveva senso.

<<Otterrò il titolo dell'Alfa fra due anni. Ho dimostrato di valere come Alfa. Mio fratello più grande ha trovato il suo compagno umano e decise di non volersi intromettere nei problemi del branco. In questo momento sta viaggiando per il mondo. Quindi ci sono solo io.>> Quando stava parlando di suo fratello, vidi il dolore per la sua assenza nei suoi occhi. Gli mancava suo fratello.

<<Alfa eh? Sembra una grande responsabilità.>> Commentai.

Alzò le spalle. <<Non ci ho mai veramente pensato. È un mio dovere.>> Mi avvicinai al tavolo e presi la sua mano.

Tecnicamente è stato forzato a diventare Alfa di un branco a un'età così giovane, deve essere così stressante e stancante. <<Sarai un bravo Alfa.>> sussurrai.

Sorrise, ma non mi sfuggirono i sentimenti che erano nei suoi occhi: tristezza e confusione.

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V O T A
C O M M E N T A

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Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora