14 || Crescendo

7.5K 389 28
                                    

C A P I T O L O   14
C R E S C E N D O

Vedendolo così vulnerabile mi fece tristezza. Senza nessuna esitazione, mi alzai e lo abbracciai. Lui era seduto, la sua testa appoggiato sul mio stomaco, era normale per me consolarlo. In qualche modo stava male, anche se non lo mostrava, avvolse le sue braccia muscolose attorno alla mia vita, accettando il mio modo di conforto.

<<Tu sarai il miglior alfa che il tuo branco abbia mai avuto>> Gli dissi dopo qualche minuto, mentre giocavo con i suoi capelli. Lui rise, facendomi ridere.

<<Ah sì? E come fai a saperlo?>>

<<Lo so e basta.>> Dissi mentre baciavo la sua fronte. <<Adesso finiamo di mangiare e poi laviamo i piatti, che non si laveranno da soli.>> Gabriele emise un gemito.

•—•—•—•—•—•

Maria continuava a saltellare nel soggiorno, guardai Tamara in modo sospettoso <<Sei sicura di non averle dato nessuna caramella?>>. Tamara mi aveva appena riportato Maria, poiché l'aveva tenuto durante il mio appuntamento con Gabriele, che al momento la stava controllando per evitare che si facesse male.

<<Gabrieleeeeeeee! Guarda!>> Gridò lei mentre si misi sopra il divano. Corsi immediatamente da lei e la presi, prima che potesse saltare giù. <<Dai, Valee! Non sei divertente!>> Si lamentò mentre lei cercava di sfuggire alla mia presa. Guardai l'orologio e vidi che erano già le nove.

<<Ti voglio di sopra, preparati per la tua doccia.>> Le dissi quando la rimisi a terra. Sapevo che stava per contraddire, infatti iniziò a strizzare gli occhi per guardarmi male <<Adesso, Maria. Niente ma, niente però>> le dissi severa. Non mi piaceva essere dura con lei ma se non la educassi adesso, come sarebbe il suo comportamento fra sette anni? Mi vede come un'amica, una sorella, ma per me è diverso. Lei è mia figlia, è un piccolo essere umano che dipende da me per ogni cosa. Volevo che mi amasse e che mi rispettasse come una madre, come io amo e rispetto lei come se fosse mia figlia. Volevo creare quel legame che non ho mai avuto con mia madre.

<<Va bene.>> Ridacchiò mentre correva nella sua stanza di sopra, sorrisi mente Tamara e Gabriele risero; camminai verso di lui e lo abbracciai di fianco. Oh, non mi stancherò mai del suo calore.

<<Tamara, come si è comportata Maria? Spero che non ti abbia causato troppi problemi.>> Le dissi, sorridendo quando Gabriele posò la testa nel mio collo, inalando il mio odore.

<<Sono invecchiata di alcuni anni mentre trascorrevo il tempo con lei.>> Scherzò lei. Quando vide il modo di comportarsi di Gabriele con me i suoi occhi brillarono di curiosità.

<<Lei è molto attaccata a te.>> Commentai.

Lei sorrise. <<Anch'io a lei.>> disse sinceramente; sono contenta che Maria si sia adattata bene non solo nel nostro ambiente, ma anche in quello dei nostri amici. Gabriele annunciò che era l'ora di andare via e quando si inchinò per darmi un bacio sulle labbra, mi voltai dall'altra parte, con un sorrisetto.

<<Ti sei dimenticato della scommessa, Rodriguez?>>

Vidi del divertimento nei suoi occhi. <<Oh. Ti stavo solo mettendo alla prova.>> mentì lui. Certo, mi stavi solo mettendo alla prova.

•—•—•—•—•—•

Era il venerdì pomeriggio, e stavo impazientemente aspettando il suono della campanella. La mia giornata consisteva in sguardi truci e pettegolezzi; sembra che tutta la scuola abbia scoperto che stia uscendo con Gabriele. Non stavo ricevendo gli sguardi dalle ragazze che volevano Gabriele. No, tutta il branco dei lupi mannari mi guardava male, il quale era più della metà degli studenti. Gli umani mi guardarono, parlando di come io, la nuova studentessa, avessi già un fidanzato; però non mi feci prendere da queste sciocchezze. La prossima settimana inizieranno le vacanze natalizie e avevo deciso di passarle con Gabriele, Tamara e Maria.

Maria e io girammo per negozi tutta la settimana per cercare gli addobbi natalizie e i vari regali; abbiamo anche trovato il regalo perfetto per Tamara, siccome domani è il suo compleanno.

Il suono della campanella fu un paradiso per le mie orecchie. In corridoio vidi Tamara che si stava mangiando le unghie nervosamente mentre era appoggiata al suo armadietto.

<<Ehi, tutto bene?>> Le chiesi preoccupata.

<<Ehm, no. >> Smise di rosicchiare le sue unghie. <<Ho solo paura per domani.>> Per la sua festa? Durante questa settimana mi ha parlato solo di questa festa mentre saltellava nel mio soggiorno, irritandomi un sacco.

Alzai una sopracciglia. <<Paura? Perché?>>

<<Perché a partire da domani, siccome compiró diciott'anni, potrei trovare il mio compagno. C'è una probabilità molto alta che ce l'abbia, dato che provengo da una potente e nobile stirpe. >> Mi disse e i miei occhi si dilatarono. <<E se non mi volesse o non mi trovasse attraente? E se->> Misi un dito sulle sue labbra, facendola stare in silezio.

<<Shhh. Stai esagerando. Sei bellissima e il tuo compagno, dovunque si trovi, penserà lo stesso. Non preoccuparti, ti verranno le rughe.>> Scherzai, cercando di tirarle su il morale. Lei sorrise.

<<Grazie, Valentina.>> Disse Tamara, sorprendendomi quando si avvicinò a me e mi abbracciò. Sorrisi mentre ricambiai l'abbraccio. Sono contenta di avere finalmente un'amica, non sono quel tipo di ragazza che si affeziona velocemente, ma sto cercando di cambiare e perdere i brutti vizi. Quando mi staccai da lei, incrociai lo sguardo di Jacopo, il quale era in piedi alla fine del corridoio. Sorprendentemente non mi stava guardando in modo truce, anzi, mi stava addirittura sorridendo.

<<Ehi, succhia sangue!>> Qualcuno urlò da dietro di me; dall'odore, capii che era un licantropo. Mi girai e vidi una bellissima ragazza castana. <<Allontanati da mio fratello!>> Gridò lei, prima di tirarmi un pugno in faccia inaspettatamente.

<<Adriana!>>

•—•—•—•—•—•

V O T A
C O M M E N T A

•—•—•—•—•—•

Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora