15 || Minacce

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C A P I T O L O   15
M I N A C C E

Passarono alcuni secondi prima che lo sentissi veramente. Quando il suo pugno incontrò la mandibola, ero come in trance, dalla quale uscii grazie al suono delle ossa che si rompevano. La forza del suo pugno mi fece andare a sbattere contro gli armadietti e mi accovacciai tenendomi la mandibola. Guardai Adriana; Franca, la dottoressa del branco, l'aveva nominata quando avevo avuto bisogno dei vestiti. Quindi è lei la sorella di Gabriele? Potevo vedere la somiglianza: capelli scuri e occhi chiari, come Tamara.

Tutti i licantropi nella sala cominciarono a riunirsi, un paio di cuori accelerarono il ritmo e alcuni sogghignarono mentre guardavano cosa stava accadendo. Adriana mi lanciò uno sguardo truce. Un'improvvisa rabbia mi pervase e non riuscii a controllarmi. Mi alzai e controllai la mandibola. Sentii un suono riempire la sala mentre mettevo la mascella a posto. Chi cazzo si credeva di essere?

<<Bel pugno>> mi complimentai; i miei occhi erano neri adesso. <<In caso te lo stessi chiedendo, sì, è stata una mossa sbagliata. Voglio dire, dai! Picchiare una perfetta sconosciuta in faccia quando meno se lo aspetta. Davvero brava.>> Sogghignai e feci un passo verso di lei. Non riuscivo a ragionare, la rabbia stava scorrendo nelle mie vene. <<Ma non mi posso aspettare molto da una cagna, giusto?>>

Se fosse stato un cartone animato, avrei potuto vedere il fumo uscire dal naso e dalle orecchie. <<Scusami? Con chi credi di parlare?! Questo non è il tuo territorio!>> Ringhiò mentre si avvicinava di un passo a me. Tamara si intromise e la trattenne.

<<TE con chi credi di parlare? Questo non è neanche il tuo territorio, cagna>> risposi prima che Tamara potesse dire qualsiasi cosa a Adriana. In meno di 2 secondi, accaddero due cose: Adriana spinse Tamara così forte che finì tra le braccia di Jacopo e le mie zanne e i suoi artigli uscirono allo stesso tempo.

Vidi rosso. Siete mai stati così arrabbiati da non riuscire a provare più nessuna emozione? Non sentire niente, né dolore né altri sentimenti? Non provai niente mentre mi sbatteva contro l'armadietto. Non mi conosceva neanche, eppure dimostrava tanto odio, e tanto disgusto. Ma questa stronza sbaglia a pensare se crede che me ne starò imbambolata. Oh, si sbaglia di grosso.

Le diedi un calcio nello stomaco, soddisfatta quando la sentii gemere, le tirai calci finché non finì per terra. La colpii in faccia. Ancora, ancora e ancora. Lei cominciò a gridare.

<<Figlia di pu->> Le tirai un altro calcio per zittirla.

<<Ascolta, cagna. Io non prendo ordini da nessuno. Quindi non venire da me>> Dissi mentre sentivo un osso rompersi. <<a darmi ordini. Non mi conosci. >> Grugnii e le tirai un altro pugno. <<Ed è meglio che rimanga così.>> Le usciva sangue dalla bocca e un livido cominciò a formarsi nell'occhio.

<<QUALCUNO VADA A CHIAMARE GABRIELE!>> Sentii qualcuno gridare.

<<Posso dare ordini se voglio. Lascia stare mio fratello e non avremo problemi.>> Disse e mi graffiò il braccio.

<<Beh, penso che avremo problemi allora>> sogghignai prima di sbattere la testa contro la sua. Per tutto il tempo Tamara aveva gridato, urlandomi di smetterla, ma Jacopo la stava trattenendo. La cosa che mi sorprese di più è che tutti stavano guardando ,dicendo cose come <<Succhia sangue!>> o <<Sconfiggila, Adriana!>> e questo mi fece arrabbiare di più.

Vampire Mate ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora