"Allora?"chiede Austin appena si siede sul mio letto.
"Non so da dove iniziare.."io mordicchiandomi il dito.
"Dall'inizio."lui ridendo.
"Cioè, veramente non lo so nemmeno io quando tutto questo è iniziato, non so neanche cosa pensare.."mi sento veramente in difficoltà.
"Cosa provi per Harry, Violet?"
"Non lo so, è il mio migliore amico, quando sto con lui sto veramente bene, quando non lo vedo mi manca. Ogni cosa che faccio durante il giorno, la mente mi porta chiedermi come sarebbe stata quella cosa se ci fosse stato anche lui.
Ora che le lezioni non sono più le stesse per me e lui, sto anche peggio.
Mi sento sola a scuola..-"
"Ma tu hai Liam."Controbatte Austin.
"È questo il problema, anche quando sto con Liam, mi manca quel pizzico di Harry. Liam è bellissimo, è il mio ragazzo e tutto, ma Harry verrà sempre prima di lui."
"So che vi siete baciati."
"Cosa? Chi te lo ha detto? Qualcuno ieri alla festa deve averci visto.."io preoccupandomi.
"Ieri vi siete baciati??"Austin stupito.
Oh Dio, questo significa che ora sa anche di questo bacio.
"Cavolo, Violet.. Liam è decisamente cornuto!"Austin incredulo.
"Senti, è più forte di me!..
Ieri sera, prima che Harry arrivasse alla festa, ho litigato con Jade." Nel frattempo mio fratello rimane sempre più colpito. "A Jade piace Harry, ma questa cosa non mi convince."
"O non ti sta bene?" Chiarisce mio fratello.
"Anche, anzi, sopratutto quello. Sono estremamente gelosa di Harry. È la cosa che più odio di me stessa è il fatto che io lo stia illudendo molto in questi giorni. So che quello che faccio con lui è sbagliato, sia nei suoi confronti che in quelli di Liam. Ma è come una reazione a catena: Harry mi parla, si arrabbia, mi arrabbio.. L'unico modo per porre fine alla litigata è questo.
Il fatto che io desidero così tanto essere legata a lui, al suo corpo, alle sue labbra mi preoccupa."
So che non è del tutto normale parlare delle mie sensazioni con mio fratello, maschio tra l'altro.. Ma è l'unico ad essersi accorto che qui c'è un problema, grosso problema.
"Dove ero rimasta?" Ho perso il filo, ho troppi pensieri per la mente che non riesco a fare una frase di senso compiuto.
"Che cosa hai detto a Jade?"lui.
"Di lasciare in pace Harry, che non se lo merita. Lei però mi ha accusato di fare la doppiogiochista e che devo decidere tra Liam e Harry.. Devo permettere ad una delle due persone di andare avanti. Non posso avere tutto."io riflettendo.
"Ha ragione Violet.. Da quanto ho capito, tu stai con Liam, ma ti piace Harry.. Non negarlo, è evidente.
E nel caso in cui mi stessi sbagliando, Harry non si merita questo, tanto meno Liam. Liam è uno stronzo assurdo, lo pensano in molti, ma questo non significa che è giustificato e che tu possa fargli questo. Vogliamo parlare di Harry? Di quanto penda dalle tue labbra e di quanto tu possa essere stata cieca fino ad adesso per renderti conto di quanto quel ragazzo è innamorato di te. Pensa come si può sentire.. Come rimpiazzo, come oggetto di sfogo quando sei ubriaca, come divertimento quando ti senti sola.
Ma so che questa non è la Violet che conosco io.. So che tu non faresti mai cose di questo genere senza un perché, e questo mi porta a pensare, come ho detto prima, che Harry ti piaccia. Più di Liam. Quindi secondo me dovresti chiudere con Liam una volta per tutte, anche perché anche lui non è molto presente con te, e per aver fatto sì che tutto questo accada è anche un po' colpa sua.. Insomma, se fosse stato più attento nei tuoi confronti non lo avrebbe permesso. Quindi.." Austin si ferma dal suo trarre conclusioni, per darmi modo di rispondere.
Io mi limito a sorridergli e ad abbracciarlo forte.
"Grazie Austin, ti voglio bene." Dandogli un bacio in guancia.
"Di niente sorellina.."lui ricambiando.
"Sai cosa devi fare ora vero?"
".. Penso di dover parlare con Liam."sospiro.
"Non qui a casa, grazie, voglio silenzio." Lui scherzando, anche se so che bene non andrà a finire.
"Lo chiamo."prendendo il telefono.
Non risponde.
...
"L'ho chiamato dieci volte è non si degna di rispondere!" Io alzando gli occhi al cielo.
"Vai a parlare con Harry allora."dice lui.
"Non posso andare da lui."io guardando in basso, sulle mie gambe incrociate sul piumone.
"Perché no?"
"Ad Harry hanno impedito di vedermi, i genitori pensano che io sia la causa dei suoi sbalzi d'umore. Questa cosa mi dispiace molto, non hanno capito che, beh può essere anche colpa mia, ma sono anche io quello che lo tira fuori da ogni crisi."
"Secondo me dovresti parlarne con loro, anche con Harry. Così tutti quanti vedranno quanto ci tieni."Austin.
"Non penso di farcela da sola."
"Non avrai sempre qualcuno con te, te lo auguro, però devi fare anche certe cose da sola."
".. Da quando sei diventato un saggio tu eh?" Io scompigliandogli i capelli.
"Sei tu che non noti le mie doti. Bello, alto, biondo, occhi verdi, intelligente..saggio, divertente, maturo..continuo?"lui.
"No grazie, per me rimarrai soltanto un biondo."io facendogli l'occhiolino.
Austin mette il broncio.
"Non tutti i biondi sono uguali."controbatte.
"Può darsi." Scompigliandogli i capelli.
Penso che andare a parlare con i genitori di Harry, ma sopratutto con lui, sia la cosa migliore da fare al momento..
So che avrei dovuto dirlo prima a Liam, però non posso stare ai suoi comodi, l'ho chiamato tante volte e lui non mi ha risposto.
Perché?
Maledizione della sorte, appena esco di casa, il suo nome mi appare sullo schermo.
"Hey, Liam.."dico io, sono molto nervosa al momento.
"È successo qualcosa? Mi sono trovato dieci chiamate e ho pensato fosse urgente."come glielo dico?
"Dove sei adesso?"chiedo.
"Sono a casa mia."mi dice.
"Sto arrivando."
"Ma no, usciamo.. C'è troppo casino a casa mia."il suo tono è abbastanza nervoso.
"Liam, devo parlarti, non mi interessa della tua casa, quindici minuti e sono lì."
Non so perché, ma il suo tono non mi convinceva.. Era come se mi stesse nascondendo da qualcosa.
Ovviamente non ci metterò quindici minuti ad arrivarci, ma molti di meno.
Devo solo controllare se la situazione è apposto.
Ci metterò al massimo sette minuti.
Sto anche trovando la strada non molto trafficata, il che mi permetterà di arrivare in anticipo.
Parcheggio in lontananza, dall'altra parte della strada, aspettando che altri otto minuti passino.
Si, ho sempre avuto questa vena da agente 007, ma non voglio essere presa in giro.
Mancano ormai due minuti e niente di sospetto è successo.. Mi sento ridicola per aver pensato che mi stesse tradendo, solo io qui lo sto facendo.
Quando perdo le speranze, vedo una ragazza che sgattaiola più in fretta possibile da casa di Liam, andando subito dopo a due porte dopo la sua.
È una sua vicina di casa, bene.
Per un momento sono impreparata, non so se uscire dalla macchina ora, oppure fare finta di niente e sentirmi le sue stronzate.
Penso che la prima sia meglio.
Premo il piede sull'acceleratore, prima che Liam chiuda la porta.
Scendo dalla macchina e la preoccupazione sul suo viso si vede già da lontano, sembra di aver visto un fantasma.
Non nego la bile alla gola che mi si è formata, ma sono più che nervosa per piangere ed ammettere che mentre io mi sentivo in colpa per come mi sono comportata nei suoi confronti, lui non la pensava allo stesso modo, anzi, mi stava ripagando con la stessa moneta.
"Tu! Brutto stronzo! Chi è quella troia?"urlo io, portando anche l'attenzione della rossa che sta cercando le chiavi di casa.
"Dovevate calcolare meglio i tempi!" Urlo ancora più forte.
"No, Violet, non è come pensi, è tutto un malinteso!
Lei è un'amica di Ruth, nient'altro.."lui mettendo le mani avanti.
Si avvicina a me "Non ti tradirei mai.."lui cerando di avvicinarmi a lui, prendendomi per le braccia.
"Non cercare di dirmi stronzate! Solo per me la casa era disordinata allora, eh? O mi sbaglio? Smettila di essere così finto! E comunque, vengo per dirti che da ora in poi puoi farti chi ti pare, perché tra noi due è finita, era già finita da un bel pezzo per me! Ciao!" E me ne vado.
"Per fartela con il tuo bipolare del cazzo riccio eh, per questo mi lasci?" Urla lui.
"Non sono cazzi tuoi se me la faccio o no con lui, secondo, non è un bipolare del cazzo! Lascialo perdere, non ti permettere di nominarlo mai più, non sei troppo all'altezza per farlo! Ti lascio perché non ti amo. Non l'ho mai fatto, non ti sei dimostrato per come pensavo che fossi e per concludere in bellezza, ho avuto la conferma che sei uno stronzo, lo pensano tutti."me ne vado, cammino spedita senza mai voltarmi.
Lui corre per raggiungermi e si mette davanti a me. "Che vuoi ancora?" Alzando gli occhi al cielo.
"No, non farlo, ho sbagliato.." Sta chiaramente piangendo, non ci posso credere.
Mi abbraccia, impedendomi di muovermi.
"Liam levati! Non ti credo. Non puoi metterti a piangere e chiedermi di scusarti quando chiaramente mi stavi mettendo le corna!"io dimenandomi.
"Ho sbagliato, lo so, ma io ti amo, io almeno.."riferendosi al fatto che io non sento lo stesso per lui.
"Mi dispiace, ma io no."guardando in basso.
È incredibile di come anche in questa situazione io mi stia sentendo in colpa per lui..
"Ti prego, da oggi in poi ti tratterò come devi essere trattata, vedrai che non te ne pentirai.." Lui tenendomi stretta a lui con un braccio, mentre con l'altra mi accarezza il viso, il suo tocco è leggero..
Ho seri dubbi.
Devo resistere.
"No, Liam, è troppo tardi. Tu daresti di matto se mi scoprissi con qualcun altro, perché io dovrei perdonarti?"
"Te l'ho già detto, ti amo." Non posso fare altro che ricambiare il bacio inatteso che Liam mi sta dando.
Non nego che mi piace troppo il suo modo di baciare, è sempre stato un bravo baciatore, colpa delle sue labbra carnose. Quando mi morde il labbro arriva al culmine.
Sto ricambiando un bacio di Liam, anche se le mie intenzioni sono altre.. Cosa ho di sbagliato?
"Ti prego, entriamo dentro.."a pochi centimetri dalle mie labbra.
"Adesso no, devo andare via.." Io riuscendo finalmente a togliermi dalla sua presa.
"Mi prometti che ci penserai almeno?"mi chiede con una faccia da cane bastonato.
Annuisco e basta.
"Ciao." Dico per poi andarmene, per la terza volta.
"Ciao, ti amo."non mi volto nemmeno.
Una volta in macchina, la testa mi cade sul volante. Sono frustrata.
Prossima tappa: casa Styles.
Guido per venti minuti, per poi arrivare.
Non è possibile.. Jade.
Che ci fa Jade davanti casa di Harry, ridendo e scherzando con Harry.
Il nervoso mi sale fino alle stelle.
Se sta fuori di casa significa che, o sta entrando, o sta andando via.
Non mi importa, parcheggio la macchina di Austin nel vialetto di Harry, dovrei farmela prestare più presto.
Scendo dalla macchina, l'espressione di Harry cambia, ma non è per niente uguale a quella di Liam.
"Ciao a tutti." Dico io sorridendo.
"Ciao." Dice Jade.
"Ehi, Viol.. Che ci fai qui?" Harry mettendosi le mani in tasca, guardandosi intorno.
"Sono venuta qui perché devo parlare con i tuoi."io.
"Sul serio?"lui spalancando gli occhi.
"Si.." Non mi interessa se Jade sta ascoltando, meglio, così capisce che deve farsi da parte e che avrebbe dovuto agire prima.
"Harry.." Lo prendo per una mano. "Non voglio più questa situazione, ti voglio troppo bene, sei una persona troppo speciale per me. Non voglio stare lontana da te, non un minuto di più. Non voglio che i tuoi genitori si facciano un'idea sbagliata di me, di noi due quando stiamo insieme.. Quindi sono pronta per parlarne con loro." Sorridendogli alla fine del mio discorso.
Lui ricambia il sorriso. So che è arrabbiato con me, per ieri sera, ma so che è felice per quello che ho deciso di fare.
Gli occhi di Jade non hanno fatto altro che osservare ogni singolo movimento del viso di Harry.
"Beh, ora vado Harry, ci sentiamo." Lei andandosene senza neanche aspettare una risposta.
"Ciao.."lui, facendo lo stesso.
"Sei sicura che vuoi farlo?"mi chiede.
"Farei di tutto per te." Io abbracciandolo.