10- Wow!

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Harry's pov.
"Com'è andata a scuola?" Mi chiese mia madre a pranzo.
Oggi mio padre non c'è, lavorerà fino a tardi e finalmente potrò avere un po' di pace.
"..come vuoi che sia andata? Tutto il tempo solo, senza scambiare parola con nessuno, guardare Violet, guardarla, guardarla, guardarla e non poterle parlare.
Arrivare a casa, stare da solo..solita routine." Alzando le spalle.
Mia madre si rattrista un secondo, ma poi dice.
"Harry..perché non provi a fare nuovi amicizie?"lei.
"Non è facile!Ti pare che delle persone vogliano stare con me dopo aver saputo che sono un bipolare di merda senza amici?! Ora sanno anche che lo stronzo di mio padre mi ha cambiato gli orari per stare maggiormente da solo.
Non so che ragionamenti fate a volte."io nervosissimo.
"Mi dispiace Harry, ma la psicologa-"
"- un cazzo, non ha capito niente!Non andrò mai più da lei!Dopo tutto quello che le ho detto, lei non ha capito niente."io.
"Cosa avrebbe dovuto capire?"lei.
"Che io amo Violet, mamma.. non è la solita amica, non più.
Io provo qualcosa per lei ed ora per colpa di mio padre, e anche tua, devo starle lontano per paura di non vederla più." Io abbassando lo sguardo, respirando affannosamente.
"Ma vedi che così non hai neanche più crisi?"lei.
"Oh non è vero.. spaccherei tutto ora.
Ma non lo faccio, giusto per farvi capire quanto avete sbagliato."io.
"Harry..io non ho niente contro Violet, anzi, mi piace molto ed è una ragazza con il cervello.
Ma noi non ti avremmo impedito di vederla se non fosse per le tue crisi."lei.
"Dio santo, le mie crisi non vengono a comando eh.."io.
"Ma nel bene e nel male ti vengono quando stai con lei, mi dispiace Harry, ma fin quando non ti abituerai non potrai parlare più con Violet."lei.
"Perché secondo te così è meglio?"io..
"Ti abituerai." Lei uscendo dalla cucina.
Prendo il mio telefono e chiamo Violet, non mi interessa.
-Pronto?Harry!- lei
-Emh..ciao Violet.-io
-Come stai?-lei.
-Male, mi sento così solo e nervoso..- io giocherellando con la parte strappata dei miei jeans.
-Vorrei tanto essere con te, ma sai che è per il tuo bene.- lei.
-Non dirmi che anche tu la pensi come loro..-io.
-Assolutamente no, mi manchi troppo.- lei.
Mi si addolcisce il cuore.
-Ho assolutamente bisogno di vederti.- io.
-Ma non possiamo Harry..per vari motivi. Piuttosto di cosa mi parlavi stamattina?-lei.
-Ho un casting oggi, così intraprenderò la carriera da modello..se tutto va bene.- io ridendo alla cavolata che mia madre ha appena fatto.
Insomma, io e 'modello' non possono stare sulla stessa riga.
-Ma dove vai??- lei ridendo.
-Eh si, me lo chiedo anche io.- io ridendo.

Anne's pov.
Mio marito mi ha detto di tenere d'occhio Harry e vedere cosa fa..
Sto dietro al muro della cucina e sento mio figlio ridere e sorridere con il telefono in mano.
Ridacchia in un modo bellissimo e le fossette si fanno strada sul suo bellissimo viso, non ce la posso proprio fare, non posso andare lì e strappargli il telefono di mano.
Che madre sarei se io non volessi la felicità di mio figlio?
Vado verso di lui e quest'ultimo si maledice da solo.
"Emh..si ti chia-"
"Dille se vuole venire con noi!"dico io.
Harry mi guarda come se avesse visto un fantasma.
"Violet..emh, ti va di venire on me e mia madre?"lui.
Sul suo viso gli appare un sorriso, segno che ha accettato.
"La andiamo a prendere noi. Dille che faremo tardi." Io andandomi a preparare.

Violet's pov.
Sono rimasta stupita.
Devo chiamare Liam e dirgli che non posso uscire oggi pomeriggio
-Amore!- lui.
-Ehi ciao, senti devo dirti una cosa..-io
-Cosa?-lui.
-Va bene se usciamo stasera? Ho un impegno oggi pomeriggio, me ne ero completamente dimenticata.- io.
-Che devi fare?-lui.
-Devo andare fuori città.- io
-Emh..va bene dai, divertiti! Fammi sapere quando finisci che tu vengo a prendere con la macchina.- lui.
-Va bene, a dopo.- io
-A dopo, amore.- lui

Attacco il telefono e mi inizio a preparare..
Mi fa molto strano che la mamma di Harry gli abbia suggerito di portarmi con loro, ma sono contenta.
Spero solo che poi qualcosa vada nel verso sbagliato, magari la mamma mi prenderà in un angolino e mi dirà di stare lontana dal figlio.
Scendo nel salotto e mia madre mi ferma.
"Dove vai?" Lei.
"Vado con Harry e la mamma fuori città.."io.
"Non si chiede più il permesso?"lei.
"Mamma, ho ventuno anni, non sono più una bambina. "Io alzando gli occhi al cielo.
"Vedi di non tornare tardi.."Lei guardando la tv.
"Sì sì, ciao."
Esco fuori dalla porta di casa, sbattendola.
Non ne posso più di questo suo atteggiamento da superiore.
Un macchina nera suona il clacson e si avvicina verso casa mia.
Riconosco subito Harry e la mamma, alla guida.
"Salve!" Dico aprendo la portiera della macchina.
"Ciao Violet." Harry sorridente.
"Ciao Violet." La mamma guardandomi dallo specchietto retrovisore Dell macchina." Che dice tua madre?" Lei mettendo la marcia e partendo.
"Uhm.. niente. Tutto ok, ti saluta. "io sorridendo.
"Ricambia."lei.
Il viaggio è stato abbastanza imbarazzante.
Quando siamo arrivati a Manchester, davanti ad un grande palazzo che dava proprio l'idea di una compagnia per fotomodelli molto seria, Harry rimase Ome stupito, come se si stesse chiedendo cosa ci facesse lì.
Mi avvicino a lui e gli sussurro:" A cosa pensi?"
Lui mi guardò per un secondo, per poi riportare lo sguardo sul l'edificio e pronunciare :"Wow..!"con le mani sui fianchi e lo sguardo perso davanti sé.
"Diventerai il modello più figo che io abbia mai visto." Amettendo.
Lui si gira con un ghigno sulla faccia e mi domanda :"Più figo di Liam?" Il suo ghigno cresce ancora di più, mentre io non so come rispondere..
"Liam non fa il modello."Mi giustifico.
"Tutte scuse, giusto perché non vuoi rispondere." Lui.
Gli do una spinta e poi chiedo sarcastica :"Ehi tu, dov'è l'Harold che conosco io?!"io.
"Ragazzi, entriamo. " la ma, a che ci interrompe, con un tono un po ' troppo duro secondo me.
Andiamo verso la reception e un signore chiede informazioni sul loro/nostro appuntamento.
"Styles." Dice Anne.
"Da questa parte, prego Harry." Il signore prende il ragazzo è noi lo seguiamo.
Il mio braccio viene catturato dalla presa della mamma.
"Violet, posso parlarti un secondo?"più come un'affermazione che una domanda.
"Certo."

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