Una nave pirata nera come la notte solcava i sette mari. La nave era completamente nera, dallo scafo alle vele, le uniche cose di colore diverso erano la scritta in bianco sulla fiancata del vascello, La Perla Nera, e la polena della nave, a prua: una sirena intagliata talmente bene da sembrare vera. Sul ponte della nave c'era molto movimento e ogni membro dell'equipaggio stava lavorando. All'improvviso si bloccarono tutti e da sottocoperta uscì un uomo, il capitano della nave: era alto e slanciato, indossava degli stivali, dei pantaloni, una camicia neri e una giacca nera di velluto lunga fino alle caviglie. Alla vita portava un fodero nero con intarsi argentei dal quale spuntava l'elsa nera della sua spada. Il suo viso incuteva timore, rispetto e fierezza, era di una bellezza crudele: era pallido e affilato, lunghi capelli neri incorniciavano il volto, due occhi neri e profondi scrutavano l'equipaggio, impassibili. Una cicatrice deturpava la parte destra del volto, partiva dal sopracciglio, attraversava l'occhio e finiva a metà guancia: una vecchia ferita di guerra che rendeva il suo volto ancora più cupo. Il capitano non portava gioielli, ad eccezione di un lungo orecchino all'orecchio sinistro e un anello d'argento sulla mano destra. Sebbene la sua giovane età era già considerato il pirata più temibile dei sette mari e tutti lo conoscevano con Il Principe della Notte, a causa del suo aspetto cupo e del fatto che agiva sempre con il favore del buio. I membri del suo equipaggio erano tutti più grandi di lui, di età, ma nessuno si era mai permesso di contraddirlo e lo seguivano fedelmente, ubbidendo ad ogni suo ordine. Nessuno, tranne il suo equipaggio, conosceva il suo vero nome e in molti avevano tentato di catturarlo, invano. Era notte inoltrata e la nave scivolava placida sulla superfice piatta e calma del mare.
"Terra in vista, Capitano!"
Dall'albero maestro un ragazzo di vedetta aveva individuato la terra davanti a loro: era un sottile lembo di terra, ancora in territorio americano, che separava l'America dal Messico, ed era lì che il Capitano doveva incontrare un contatto per avere delle informazioni molto importanti.
"Molto bene. Tra una ventina di minuti attraccheremo al porto di Brownsville, in Texas. Io dovrò scendere a parlare con alcune persone fidate voi rimanete a bordo e scendete solo se è un'emergenza, altrimenti non muovetevi dalla nave. Clarisse, Jason voi verrete con me."
La voce ferma e decisa del Capitano fece scattare tutti sull'attenti e tutti gli risposero che avrebbero fatto come ordinato, dopodiché il Principe si ritirò momentaneamente nella sua cabina. Il Capitano era una persona molto riservata, pretendeva che tutti seguissero i suoi ordini, parlava poco e non voleva che nessuno entrasse nella sua cabina o la punizione sarebbe stata esemplare per chi ci avesse provato.
Venti minuti dopo attraccarono al porto di Brownsville e il Capitano, con i suoi due accompagnatori, scese con passo altero dalla nave. I tre si diressero verso uno squallido pub con un'insegna totalmente scolorita e dalle finestre tutte spaccate: in quel pub si trovavano malviventi e pirati provenienti da ogni dove per spassarsela. Anche quella sera il pub era pieno di individui poco raccomandabili totalmente sbronzi o intenti a giocare partite a carte. Non appena il Principe della Notte e i suoi due accompagnatori entrarono, nel pub calò subito un silenzio assordante e tutte le persone presenti nel locale si voltarono per vedere quel giovane e temuto pirata, la cui fama lo precedeva di gran lunga. Il giovane non prestò la minima attenzione a tutte le persone nel locale, che al suo passaggio si inchinavano, e si diresse silenziosamente al bancone. L'oste era rimasto sbalordito, non credeva ai suoi occhi, ma si impose di riprendere un po' di contegno e salutò il nuovo arrivato con un profondo inchino. Il Principe abbassò gli occhi sull'oste inginocchiato ai suoi piedi: era basso e grasso, calvo, lunghi e lerci baffi neri gli pendevano flosci dal viso, indossava de pantaloni e una camicia coperti da un uno sporco grembiule che un tempo doveva essere bianco. Il Principe storse il naso alla vista, e alla puzza, dell'oste, ma riprese il contegno.
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La Perla Nera (Solangelo)
Fanfic"Sul ponte della nave c'era molto movimento e ogni membro dell'equipaggio stava lavorando. All'improvviso si bloccarono tutti e da sottocoperta uscì un uomo, il capitano della nave: era alto e slanciato, indossava degli stivali, dei pantaloni, una c...