Ore di angoscia

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Will pov

"Io ti amo!"

Con la testa posata sul petto di Nico diedi libero sfogo al mio dolore. Non potevo perderlo, non ora. Se lo avessi perso avrei cessato di vivere anch'io. Senza Nico al mio fianco la mia vita non avrebbe avuto senso. Improvvisamente un'accecante luce bianca illuminò la sala. Socchiusi gli occhi e cercai di vedere che cosa poteva aver provocato tutta quella luce. Quando il bagliore si affievolì vidi la causa di tutta quella luce, ma non potevo crederci: la Perla Bianca, candida come la neve fluttuò lentamente verso di me. Era una perla di medie dimensioni, di un bianco quasi accecante, liscia e perfetta contornata da un lieve alone argenteo.

"La Perla Bianca...ma come..." balbettai continuando a fissare incredulo quel piccolo gioiello che si posizionava di fronte a me.

"L'amore" rispose semplicemente Sirio, osservando il gioiello bianco.

"Che intendi dire?" domandai confuso.

"La profezia diceva che l'amore ti avrebbe guidato alla ricerca della Perla Bianca e che si sarebbe mostrata solo in caso di estrema necessità. Tu sei il legittimo padrone della Perla Bianca come Nico lo era della Pera Nera" rispose il lupo nero, scrutandomi con i suoi magnetici occhi argentei. Annuii e allungai lentamente la mano verso la perla e subito fui circondato dalla stessa luce accecante di poco prima. Il tutto durò solo alcuni secondi, la luce si spense ma vedevo intorno al mio corpo un alone argenteo e un nuovo potere fluirmi nelle vene.

"Poggia le tue mani sul petto di Nico" suggerì Sirio e io feci come disse. Una leggera luce bianca scaturì dalle mie mani e, improvvisamente, la Perla Nera racchiusa nel petto di Nico emerse lentamente, senza poi lasciare cicatrici o ferite del suo passaggio sul petto del Principe. Presi delicatamente tra le mani il gioiello maledetto e, dopo averlo avvolto in un pezzo di stoffa, me lo infilai in tasca.

"Perché non si sveglia?" domandai preoccupato, osservando Nico. Il principe aveva ancora il volto pallido e contratto da una smorfia di dolore, ma la mano che stringeva la camicia all'altezza del petto ricadeva, ora, immobile sul ventre del pirata.

"La Perla Nera glia ha prosciugato quasi tutte le sue energie vitali. È entrato in uno stato di coma. Dobbiamo riportarlo alla villa e aspettare il suo risveglio" disse con voce greve il lupo nero. Quelle parole mi mozzarono il respiro: Nico era in coma. No...non poteva essere...vorrei che tutto questo fosse solo un sogno, un brutto sogno dal quale spero di svegliarmi presto...ma purtroppo non è così...

"Come facciamo a trasportarlo nuovamente alla villa?" domandò Hazel, parlando per la prima volta, con voce tremante e gli occhi lucidi.

"Issatelo sulla mia schiena, lo porterò io" rispose Sirio, accucciandosi sulle quattro zampe mentre issavo Nico sulla sua groppa, cercando di metterlo il più comodo possibile "Seguitemi, vi condurrò all'uscita"

Sirio si avviò verso l'uscita, seguito da Hazel e Selena. Io chiudevo il corteo. Recuperai Tamerlein e mi avviai dietro gli altri. Non prestavo la minima attenzione alla strada che stava percorrendo il lupo nero, ma mi sembrò di camminare per un'eternità quando finalmente arrivammo all'uscita. Sirio poggiò delicatamente una sua zampa sulla parete di roccia e quella scivolò di lato, facendoci uscire. Arrivammo finalmente alla villa e l'equipaggio ci corse incontro per salutarci, ma si bloccarono subito alla vista di Sirio e sguainarono le armi. Hazel si fece avanti e disse di mettere via le armi, facendoli rientrare e spiegando loro cos'era successo nella grotta.

Io, Sirio e mia madre portammo Nico nella sua stanza, adagiandolo delicatamente sul letto. Tolsi la camicia a Nico e, poggiando delicatamente le mani sui suo petto e sulle sue braccia, curai le ferite che si era procurato nel combattimento. Gli rimisi la camicia e lo coprii con una coperta, così da non fagli prendere freddo. Presi un panno imbevuto d'acqua fresca e lo passai su tutto il volto del pirata, ripulendolo dallo sporco e dal sudore. Curai le ferite di mia madre e di Sirio, per poi sedermi su una sedia di fianco al letto e prendere una mano di Nico tra le mie. Mia madre prese posto di fianco a me e mi strinse le spalle in un abbraccio mentre il lupo nero si era sdraiato dall'altro lato del letto, il grande muso poggiato sul letto, gli occhi grigi velati di malinconia.

"Vedrai che si risveglierà, è un ragazzo forte. Ce la farà" mi rassicurò mia madre, stringendomi un po' più forte le spalle.

"Ma se non dovesse svegliarsi..." mai madre mi interruppe.

"Non pensarci, Will. Non pensarci neanche per un momento. Mi hai capito? Lui si risveglierà"

"Sì ma...se non si dovesse svegliare sarà anche colpa mia..." sussurrai, gli occhi velati di lacrime.

"Non è stata colpa tua. Sei stato costretto, hai fatto degli errori, ma hai rimediato e so Nico ti ha perdonato" rispose mia madre con voce dolce, cullandomi tra le sue braccia.

"Sai che fino a quando non rivedrò i suoi occhi non mi darò pace..."

"Lo so, ma devi essere forte. Per te, e per lui"

Calde lacrime mi bagnarono le guance. Chiusi gli occhi, cercando ricacciarle indietro, ma quelle sembrarono uscire più velocemente. Dovevo essere forte...ma non ci riuscivo. Dove avrei trovato la forza di andare avanti? Sentivo che tutto il mondo mi stava crollando addosso, un peso troppo grande perché una sola persona potesse reggerlo da sola. In quelle lacrime riversai il mio dolore, la mia frustrazione, la mia rabbia e il mio odio causato da quelle persone che mi avevano portato fino a quel momento, in primis mio padre e mio fratello.

Dopo che ebbi finito di sfogarmi mia madre si alzò e uscì dalla stanza, seguita da Sirio, lasciandomi solo con Nico. Allungai una mano e tolsi un ciuffo ribelle di capelli dal volto di Nico, osservandolo attentamente: la liscia pelle di alabastro creava un piacevole contrasto con i lunghi capelli neri come l'inchiostro, la lunga cicatrice deturpava la parte destra del volto, ma lo rendeva molto più bello e misterioso ai miei occhi. Accarezzai delicatamente la vecchia ferita di guerra, pregando tutti gli dei di mia conoscenza che riaprisse il prima possibile gli occhi. Già, quei bellissimi occhi neri nei quali amavo perdermi. Occhi tanto belli quanto misteriosi e cupi, ma che erano ritornati a risplendere dopo la nostra chiacchierata al chiaro di luna sul ponte della nave, dove mi aveva rivelato una parte di sé. Poggiai delicatamente la testa sul petto di Nico, inspirando il suo inebriante profumo di mare e aghi di pino.

"Ti prego Nico, svegliati. Ho bisogno di te, non abbandonarmi" pensai prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo.

Alle prime luci dell'alba sentii un lieve movimento sulla mia mano. Aprii leggermente gli occhi e abbassai lo sguardo, vedendo le lunghe dita di Nico stringersi piano sulla mia mano. Mi alzai di scatto e vidi le palpebre di Nico tremolare e alzarsi piano piano.

Sorrisi e mi fiondai alla porta, aprendola e urlando a squarciagola "NICO SI È SVEGLIATO!"

Non rimasi ad accertarmi che gli altri avessero recepito il messaggio, ma ritornai velocemente al fianco di Nico, con il cuore gonfio di emozioni e decisamente più leggero.


N.A.

allora, ecco il vostro atteso aggiornamento dopo i molti commenti con minacce di morte....ehm, cioè, dopo i vostri gentili  (sì, ceeeeeeerto!) commenti in cui mi pregavate di continuare...

coooomunque, voi non potete capire quanto mi sono divertita a leggere i vostri commenti del precedente capitolo....stavo letteralmente morendo dal ridere....sopratutto alcuni commenti riguardanti i miei funerali....se ci tenete a sapere la fine della storia vi conviene sopportarmi ancora per un po' di tempo.

un bacio.

vostra,

Poseidon1999

La Perla Nera (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora