Piccola precisazione: dal capitolo precedente in poi i fatti si svolgono alcuni mesi dopo il risveglio di Nico da coma. aveva dimenticato di dirlo. detto questo, buona lettura!
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Will Pov
Mi rigirai nel letto, allungando un braccio per stringere il corpo forte di Nico, ma la mia mano si scontrò contro il materasso. Aprii di scatto gli occhi, notando che Nico non era al mio fianco. La sua parte del letto era disfatta, segno che aveva dormito con me, ma di lui nessuna traccia. Mi misi seduto di scatto, sperando che il Principe fosse da qualche parte nella stanza, ma non c'era. Mi alzai e andai in bagno, sperando di trovarlo lì, ma non ebbi fortuna visto che non era nemmeno lì. Con un sospiro frustrato mi lavai e mi vestii, scendendo per la colazione nel salone e sperando di trovarlo lì. Quando entrai nel salone, capii che qualcosa non andava: il tavolo era imbandito per la colazione, ma vi erano presenti solo mia madre e Sirio, il resto del tavolo completamente vuoto.
"Buongiorno madre" sorrisi, cercando di nascondere la mia ansia, dandole un leggero bacio sulla guancia.
"Buongiorno Will" rispose lei, con lo sguardo triste, evitando di incrociare i miei occhi.
"È successo qualcosa?" domandai preoccupato dal suo atteggiamento.
"Io...Nico mi ha detto di consegnarti questo...chiedendo di perdonalo..." mormorò mia madre, estraendo una busta, chiusa da un sigillo di ceralacca rossa raffigurante un lupo che reggeva tra le fauci una rosa, il blasone della famiglia Di Angelo, accompagnata da un giglio bianco.
"Perdonarlo?" domandai confuso, mentre un orribile presentimento si faceva largo nella mia mente.
"Non mi ha voluto dire nulla, solo che dovevo consegnarti questa non appena ti fossi svegliato" rispose lei, mentre prendevo la busta e il fiore. Inspirai il dolce profumo del fiore, cercando di calmarmi, mentre, con mani tremanti, rompevo il sigillo di ceralacca ed estraevo il contenuto della busta. Riconobbi subito l'elegante, ma decisa, calligrafia del Principe e, col cuore in gola, cominciai a leggere il contenuto della lettera.
Caro Will,
se stai leggendo questa lettera significa che non mi trovo più nella villa, come probabilmente ti sarai accorto, ma ho fatto ritorno sulla mia nave. Non posso rimanere a lungo sull'isola, perché so che la Marina è sulle mie tracce e devo sparire il più presto possibile. Eppure...eppure sento un vuoto dentro di me, un vuoto incolmabile che so è dovuto alla tua mancanza. Il mio cuore e la mia mente sono in conflitto: la testa mi dice di salpare senza voltarmi indietro, dimenticandomi di te, ma il mio cuore dice che devo rimanere al tuo fianco. Non ho mai provato sensazioni simili e, se fossi la stessa persona di pima che ci incontrassimo, credo che avrei dato retta alla mia testa, chiudendo il mio cuore ai sentimenti per evitare di soffrire nuovamente. Ma ora...ora non credo che avrei fatto la stessa scelta.
Tu mi hai cambiato, Will.
Sei riuscito ad abbattere tutte le mie barriere, scoprendo il vero me, scoprendo il mio vero volto oltre la maschera di freddezza che per troppi anni ho dovuto indossare. Sei riuscito a farmi vivere nuovamente, donandomi gioia e forza solamente stando al mio fianco. Sei stato la mia ancora di salvezza in un mare in tempesta, fulgida luce che rischiaravi le mie giornate più buie, anima silente che mi sostenevi quando non avevo più forze per continuare.
Anni fa, mia madre, mi disse che se si ama qualcuno con tutto il cuore, bisogna anche saperlo lasciarlo andare. Allora non compresi il significato di quelle parole, ma ora credo di sì...io ti amo Will, ma non posso rimanere qui. Questi luoghi rievocano in me ricordi amari e non riesco a sopportare di rimanere a vivere qui per sempre, non posso. D'altro canto tu non puoi abbandonare Selena e hai un promettente futuro da medico, non posso chiederti di abbandonare tutto per me, non sarebbe giusto. Se rimanessi non potrei avere un attimo di pace: sono un pirata conosciuto e temuto e sicuramente gli abitanti non ci penseranno due volte per la mia incarcerazione.
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La Perla Nera (Solangelo)
Fanfic"Sul ponte della nave c'era molto movimento e ogni membro dell'equipaggio stava lavorando. All'improvviso si bloccarono tutti e da sottocoperta uscì un uomo, il capitano della nave: era alto e slanciato, indossava degli stivali, dei pantaloni, una c...