Will Pov
Ero comodamente sdraiato sul letto della mia camera a leggere un libro quando un leggero bussare mi distolse dalla lettura.
"Avanti" dissi, mettendomi seduto. La porta si aprì ed entrò mia madre, Selena.
"Ciao Will, spero di non disturbarti" dissi lei con un leggero sorriso, accomodandosi di fianco a me sul letto.
"A cosa devo questa tua visita?" dissi sorpreso, anche se non mi dispiaceva che fosse venuta.
"Sono andata a parlare con Nico, nei sotterranei" rispose lei con voce grave. Nel sentire il nome del Principe, il mio cuore perse qualche battito.
"Come sta?" domandai col cuore che batteva forte.
"È molto debole e stanco. È un ragazzo forte ma in quelle condizioni non penso resisterà a lungo" disse mia madre, abbassando lo sguardo.
"È tutta colpa mia" mormorai prendendomi la testa tra le mani, sentendo le lacrime sopraggiungere.
"No, figlio mio, non è colpa tua, ricordatelo" disse lei con voce dolce, circondandomi le spalle con le braccia e attirandomi a se in un abbraccio.
"Invece sì! Se gli avessi detto tutta la verità fin dall'inizio forse tutto ciò non sarebbe mai successo. È solo colpa mia" dissi, sempre stretto tra le braccia di mia madre, tentando di trattenere le lacrime.
"No Will! Nessuno ti accusa di nulla. Tutto questo è solo colpa di tuo padre e di tuo fratello, accecati così tanto dal potere da non fermarsi di fronte a nulla per ottenerlo" disse lei risoluta, prendendomi il viso tra le mani.
"Anche se fosse, ormai ho perso la fiducia di Nico" risposi evitando di incrociare il suo sguardo così simile al mio "L'ho perso per sempre"
"Will conosco Nico. È un ragazzo dolce e determinato, so che ti ama con tutto te sé stesso. È vero, ora si sentirà tradito e ti darà la colpa per la sua incarcerazione, ma sento che anche lui ti ama ancora. Dagli tempo, fagli capire che per lui tu faresti qualunque cosa. Riuscirai a riconquistare la sua fiducia, non perdere mai la speranza"
Nel sentire quelle parole le lacrime sparirono e sentii una nuova forza invadermi il petto. Sì, avrei fatto qualunque cosa pur di poter riconquistare la sua fiducia. Non mi sarei mai arreso senza prima combattere. Sarei andato in capo al mondo pur di riconquistarlo.
"Hai ragione, riconquisterò la sua fiducia. Devo fagli capire che per lui farei di tutto. Mi ero ripromesso che lo avrei fatto evadere e lo farò, in qualunque modo" dissi risoluto. Mia madre mi guardò e nel suo sguardo lessi fierezza ed orgoglio nei miei confronti. Non gli avrei delusi, né lei né tantomeno Nico.
"Dobbiamo escogitare un piano per farlo evadere" riflettei ad alta voce, camminando avanti ed indietro.
All'improvviso un'idea mi balenò nella mente.
"Ci sono delle piante del Palazzo nello studio di Apollo?" domandai a mia madre, concitato.
"Sì, se non ricordo male sì. Perché?" rifletté lei, scrutandomi con intensità.
"Riusciresti ad entrare nello studio di Apollo e prendere le piante del palazzo?" domandai nuovamente, ignorando la sua precedente domanda.
"Sì, certo. Tuo padre, dopo pranzo, rimane per un'ora nella stanza dei trofei con alcuni suoi sottoposti. Will vuoi spiegarmi a che pensi?"
"Credo di avere un piano per far evadere Nico, ma per riuscire a metterlo in atto mi servono le piantine del Palazzo" le spiegai velocemente e lei sembrò capire subito.
"Conta pure su di me" disse risoluta, con un sorriso sulle labbra.
"Domani, dopo pranzo, andremo nel suo ufficio e prenderemo le piantine"
L'indomani mattina a pranzo ero decisamente nervoso, ma riuscii a celare il mio timore. Alla fine del pranzo mio padre e Ottaviano andarono nella sala dei trofei, mentre io e mia madre andavamo nello studio di Apollo. Entrammo nell'ufficio e cominciammo a cercare dappertutto: nella libreria, dietro degli scaffali, nella cassaforte, ma non trovammo nulla. Quando ormai avevamo cominciato a perdere le speranze e il tempo stava per scadere, in un cassetto della scrivania trovai ciò che stavamo cercando.
"Eccoli" dissi sventolando i fogli. Li presi e me li misi in tasca, uscendo dallo studio insieme a mia madre, dirigendoci nella mia stanza. Una volta dentro, chiudemmo la porta a chiave e tirai fuori le piante, aprendole sulla scrivania. Vi era rappresentato l'intero Palazzo di Giustizia ma a noi servivano solo i sotterranei. Quando trovai la parte dei sotterranei ebbi un tuffo al cuore: erano un labirinto. Mi ripresi e, insieme a mia madre, cercai la cella in cui era rinchiusi Nico.
"La cella di Nico è qui" dissi indicando un quadratino nell'ala sud dei sotterranei. Vagai con lo sguardo sulla piantina, fino a quando non trovai ciò che stavo cercando.
"Eccolo!" esultai, indicando col dito un piccolo passaggio non molto distante dalla cella del Principe. Mia madre osservò quello che stavo osservando e sorrise compiaciuta.
"È un buon piano, ma sei sicuro che funzionerà? È in disuso da molti anni" disse lei, continuando a guardare la piantina.
"C'è un solo modo per saperlo" dissi, ripiegando il foglio e rimettendomelo in tasca "Lo proverò personalmente"
"Tu cosa?!"
"Vieni, andiamo a fare un'altra visitina a Nico. Mentre andiamo ti spiego tutto" dissi, prendendo un paio di mantelli neri, consegnandone uno a mia madre e avviandomi verso i sotterranei.
"È un piano rischioso Will, sei sicuro?" domandò mia madre una volta arrivati nei sotterranei.
"Mai stato più sicuro in tutta la mia vita" dissi risoluto avvicinandomi alle guardie e ordinando di aprire la cella. Le guardie obbidirono, facendosi da parte per farci entrare. Trovammo Nico seduto sulla branda con le catene che sferragliarono quando si alzò per riceverci. Rispetto all'ultima vota che l'avevo visto era decisamente dimagrito, i lunghi capelli neri aggrovigliati come un cespuglio di rovi e gli occhi scuri erano vuoti e spenti, più cupi del solito, ma si illuminarono debolmente al nostro arrivo. Io e mia made ci calammo il cappuccio del mantello e Nico rimase a bocca aperta, stupito di vederci lì.
"Cosa...cosa ci fate qui?" domandò stupito "Tu cosa ci fai qui?" disse in modo freddo e distaccato, osservandomi, chiaro segno che era ancora arrabbiato con me dopo ciò che gli avevo detto l'ultima volta che ero venuto a trovarlo. Sospettavo che avrebbe reagito così ma fu ugualmente un duro colpo. Decisi di mettere da parte le emozioni e concentrarmi sul piano.
"Abbiamo un piano per farti evadere"
N.A.
ciaooooo, come va, bella gente? vi sono mancata?
allora, premetto che questo è il capitolo peggiore che abbia mai scritto...chiedo umilemte perdono, cercherò di farmi perdonare nel prossimo.
allora, capito qual'è il piano di evasione di Will?
fatemelo sapere!grazie, grazie, grazie per le 2.5k di viualizzazioni! ragazzi vi adoro, siete fantastici! un grosso bacio a tutti!
vostra,
Poseidon1999
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La Perla Nera (Solangelo)
Fanfiction"Sul ponte della nave c'era molto movimento e ogni membro dell'equipaggio stava lavorando. All'improvviso si bloccarono tutti e da sottocoperta uscì un uomo, il capitano della nave: era alto e slanciato, indossava degli stivali, dei pantaloni, una c...