La battaglia ha inizio

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Will pov

"Bene, bene, bene...e così ci rincontriamo di nuovo, caro Principe"

No, non poteva essere... ci aveva trovati. Apollo si avvicinò lentamente, incurante di Sirio che stava ringhiando scoprendo le lunghe e affilate zanne bianche.

"Apollo! Come ci hai fatto a trovarci?" disse Nico alzando la sua spada nera, pronto a combattere.

"Beh, sapevo dove si trovava la tua vecchia casa a Murano. Mi è bastato recarmi nuovamente lì e seguirti fino all'interno della grotta" disse Apollo con voce calma e pacata.

"Ma...avevamo messo fuori uso tutte le tue navi!" disse Hazel incredula, osservando mio padre.

"Vero, ma vedi, sciocca ragazzina, non tutte le mie navi erano ormeggiate al porto. Una era ormeggiata in un diverso punto, lontana dal porto. Possiamo chiamarla la mia nave d'emergenza e, grazie a quella, vi ho seguito senza problemi" sorrise, soddisfatto, mio padre. Apollo fece qualche altro passo in avanti, deciso ad attaccare direttamente Nico, ma Sirio si mise di fronte a lui. Il grande lupo nero costrinse mio padre ad arretrare di qualche passo, facendogli scomparire il sorriso dalle labbra.

"Richiamate subito questa bestiaccia!" esclamò Apollo, estraendo la sua spada e menando alcuni fendenti. I colpi della spada non sortivano alcun effetto contro la pelliccia del lupo, molto più resistente di quanto non sembrasse, tanto che la spada rimbalzava indietro ad ogni affondo.

"Sirio fermati" dissi con voce ferma e il lupo sembrò ubbidirmi senza però abbassare la guardia.

"Ti ringrazio, figliolo" disse lui con un ghigno.

"Non l'ho fatto per salvarti la vita, voglio solo sapere cosa vuoi prima che dica al lupo di ucciderti" dissi con voce fredda e, in un angolo della mente, sentivo la voglia di Sirio di uccidere mio padre farsi più grande.

"La perla, ecco ciò che voglio" disse Apollo, facendo saettare lo sguardo da una parte all'altra della sala nella ricerca del nero gioiello.

"Sei veramente così stupido da credere che consegnerei la perla nelle tue mani? Scordatelo!" disse Nico avvicinandosi a mio padre, l'aura violacea che scintillava intorno a lui si incupì, diventando più scura.

"Credo che questo ti farà cambiare idea" ghignò Apollo, schioccando le dita. Improvvisamente nella sala entrarono una trentina di marines e uno di essi teneva un coltello puntato alla gola di mia madre.

"Madre!" urlai cercando di raggiungerla ma Nico mi bloccò.

"Vi propongo un patto" disse Apollo con voce soave "voi mi date la perla e in cambio libero Selena, ma se non lo fate...beh, penso che morirà"

"No, non dategli la perla!" urlò mia madre ma fu subito zittita dal marines che la teneva prigioniera, il quale impresse una pressione più forte sulla gola di Selena tanto che dal suo collo uscirono delle piccole goccioline di sangue. Non potevo rimanere senza fare nulla, ma il braccio di Nico mi bloccava ancora, impedendomi di attaccare mio padre. Osservai il Principe e vidi i suoi occhi più cupi del solito e l'aura intorno a lui si incupì ancora di più. Il pavimento di marmo si incrinò e delle scheletriche mani ne fuoriuscirono. In poco tempo eravamo circondati da un enorme esercito di guerrieri-scheletro armati di tutto punto.

"Attaccate!" disse Nico agli scheletri e quelli ubbidirono subito, attaccando i marines "Will, tu pensa a salvare tua madre insieme ad Hazel e proteggetela" proseguì Nico, rivolto a me ed Hazel.

"Tu che farai?" domandai preoccupato.

Gli occhi di Nico si indurirono e con voce dura disse: "Io ho una questione in sospeso con tuo padre"

In poco tempo scoppiò la battaglia. Dovunque guardavo vedevo marines combattere contro guerrieri-scheletro in uno scontro senza esclusioni di colpi. Anche Sirio combatteva, azzannando i nemici con le potenti zanne e dando potenti zampate a destra e a manca, scaraventando i marines dall'altra parte della sala e uccidendoli all'istante. Al centro della battaglia combattevano Apollo e Nico: era uno scontro anch'esso senza esclusioni di colpi, entrambi i combattenti si muovevano velocemente, attaccando con stoccate e affondi, studiando il nemico per cercare di individuare il suo punto debole. L'aura nero che aleggiava intorno a Nico mi preoccupava, sentivo che qualcosa di brutto sarebbe successo a breve, ma non ebbi tempo di pensarci più di quel tanto dato che ora dovevo concentrarmi per salvare mia madre. Io ed Hazel combattemmo a lungo contro i marines che imprigionavano mia madre e alla fine, con un affondo dritto al cuore, uccisi il marines che teneva il coltello alla gola di mia madre.

"Stai bene?" le chiesi, stringendola tra le braccia.

"Sto bene Will. Non pensare a me, va ad aiutare Nico. Io me la caverò. Vai!" mi esortò lei.

"D'accordo. Hazel, potresti prenderti cura di lei?"

"Contaci" disse Hazel, alzando la spada e cominciando a combattere contro i nemici. Lanciai un'ultima occhiata a mia madre poi corsi da Nico. Non riuscii ad arrivare da lui visto che qualcuno mi sbarrò il passaggio: Ottaviano.

"Ci reincontriamo fratellino" ghignò lui, cominciando ad attaccarmi con la sua spada. Parai l'affondo e contrattaccai a mia volta, cercando di individuare il suo punto debole. Combattemmo per alcuni minuti fino a quando non notai che, quando attaccava, il suo fianco sinistro rimaneva privo di difese. Decisi di attaccare. Schivai un suo affondo scartando di lato e attaccai velocemente il suo fianco sinistro, momentaneamente vulnerabile. Ottaviano non riuscì a parare il colpo e strabuzzò gli occhi quando la lama di Arvindr gli trapassò il fianco, cadendo morto ai miei piedi. Chiusi il cuore e la mente ai sensi di colpa e andai il più velocemente possibile da Nico. Quando arrivai notai che entrambi gli sfidanti avevano gravi ferite ma continuavano comunque a combattere ferocemente.

"Will, grazie al cielo, aiutami ad uccidere questo pirata!" esclamò Apollo nel vedermi, credendo che fossi venuto per lui.

"Mi spiace padre, ma dopo tutto ciò che hai fatto a me e a mia madre tu non meriti alcun aiuto da parte mia" dissi, affiancando Nico nel combattimento. Vidi il piccolo barlume di speranza negli occhi di mio padre spegnersi completamente, sostituito da uno sguardo di furia omicida. Combattemmo tutti e tre per interminabili minuti, fino a quando non riuscii a disarmare mio padre, che cadde in ginocchio di fronte a noi. Nico fece un passo avanti e lo fissò dall'alto in basso, con disgusto.

"Ti prego...risparmiami..." supplicò Apollo.

"No, avrai ciò che meriti" disse Nico freddo, alzando la spada "Questo è per la mia famiglia"

"Ti prego...NO!" tentò invano Apollo. La nera spada di Nico calò e colpì mio padre dritto al cuore, uccidendolo. Non provai nulla quando Apollo crollò morto ai miei piedi, se non un profondo senso di liberazione. Stavo per congratularmi con Nico, quando vidi la sua spada cadere a terra e la sua mano stringere convulsamente la camicia all'altezza del petto. Fumo nero si alzava dal suo corpo e crollò in ginocchio, contorcendosi dal dolore.

"Nico!" dissi sostenendolo e distendendolo sul pavimento. Alzai gli occhi e vidi i guerrieri scheletro scomparire in nubi di fumo nero, i nemici tutti sconfitti. Hazel, Selena e Sirio si avvicinarono a noi, preoccupati.

"La perla lo sta distruggendo" disse Sirio, sedendosi accanto a Hazel e Selena.

"Che...che intendi?" domandai, cercando di non piangere.

"La profezia dice che se odio e rancore albergano nel tuo cuore il potere della perla ti annienterà. È ciò che è successo, era accecato dall'odio nei confronti di tuo padre e si è fatto guidare da quello. La perla lo sta distruggendo" mormorò il lupo nero, abbassando il muso.

"No, non può essere!" urlai in preda alla disperazione, prendendo il volto di Nico tra le mani "Nico ti prego, svegliati! Non puoi lasciarmi, non ora! Ho bisogno di te! Ti prego non lasciarmi!"

Lacrime amare mi bagnarono le guance, ma non le asciugai. Mi abbassai e poggiai le mie labbra tremanti su quelle di Nico, assaporando di nuovo le dolci labbra del Principe.

"Non lasciarmi, ti supplico" mormorai interrompendo il bacio e poggiando la testa sul suo petto. "Io ti amo!"

La Perla Nera (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora