PIACERE DI CONOSCERTI
Elsa's Point Of View
Stavo passeggiando per le strade di Londra dirigendomi verso il supermercato per fare la spesa. Arrivai lì e cominciai a camminare per i vari reparti per cercare tutto ciò che era scritto sulla lista della spesa. Arrivai al reparto dei vari dolciumi e cercai tra i vari dolci dei biscotti al cioccolato. Ci impiegai un po' di tempo per trovarli perché non mi accorsi che si trovavano sullo scaffale più alto. Mi alzai sulle punte dei piedi per poterci arrivare, ma nulla da fare, era davvero molto alto. Ma dico io uno scaffale che sia alla portata di tutti i clienti no? Pensai tra me e me.
«Aspetta ti aiuto io!». Una voce maschile attirò la mia attenzione. Un ragazzo mi stava osservando non molto lontano da me. Aveva in mano molti scatoloni. Intuii subito che lavorasse al supermercato. Era davvero molto carino, aveva i capelli castani leggermente rasati ai lati, la pelle leggermente scura, e gli occhi con varie sfumature di marrone. Erano davvero belli!
Si avvicinò a me e senza neanche uno sforzo riuscì a prendere quel maledetto pacco di biscotti. «Sei stato gentilissimo, grazie!» dissi quando me lo porse. «Piacere, Alan!» mi disse porgendomi la mano. «E io sono Elsa» mi presentai ricambiando la stretta di mano. «Conosco quasi tutti i clienti che vengono qui, ma non ti ho mai vista. Sei nuova?» mi chiese. «Sì, diciamo di sì» gli risposi abbassando lo sguardo.
«Ehm...ti piacerebbe venire a un ballo con me?» mi chiese senza alcun preavviso. Lo guardai interrogativa. «Eh? Quale ballo?» gli chiesi a mia volta. «Quello che hanno organizzato nella discoteca di fronte a questo supermercato!» mi disse con fare ovvio. «Ho preso due biglietti. Sto cercando in giro una ragazza da poter invitare...e...bhè...mi piacerebbe molto conoscerti. Quindi...vorresti venire al ballo con me? Avremo occasione di conoscerci meglio lì» aggiunse. L'idea di andare ad un ballo era davvero magnifica. Ciò che non mi eccitava molto era l'idea di andarci con uno sconosciuto. Anche se Alan sembrava molto simpatico. Però gli risposi che non mi andava e che non mi piaceva molto ballare. «Oh va bene. E se invece ci sedessimo ad un bar e ci prendessimo un bel caffè?» mi chiese ancora. «E vada per il caffè allora!» «Benissimo! Ho quasi finito il mio turno. Devo solo sistemare questa roba sugli scaffali. Se vuoi puoi aspettarmi fuori» «Certo. A dopo allora!» dissi allontanandomi e andando a prendere le altre cose che dovevo comprare. Pagai e aspettai Alan fuori al supermercato. Dopo un po' lo vidi avvicinarsi. «Conosco un bar qui vicino che prepara dei dolci buonissimi» mi disse. «Non dovevamo andare a prendere un caffè?» gli chiesi. «Ho cambiato idea. Ho voglia di dolci adesso» mi rispose facendomi ridere a causa del tono con cui lo aveva detto. Dopo non molto tempo arrivammo davanti un grande bar e già dall'entrata si sentiva un odore buonissimo di dolci e di caffè. Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo dei muffin.
«Dunque...parlami un po' di te» gli dissi. «Allora...mi chiamo Alan Smith e vivo a Londra, la mia casa non è molto lontana da qui. Ho vent'anni e vivo con mia madre da quando mio padre ci ha abbandonati quando avevo solo dieci anni. Da allora tendo sempre ad essere iper protettivo con mia madre ogni volta che mi dice che deve vedersi con qualcuno e roba del genere. Ho paura che quel qualcuno sia un uomo che la faccia soffrire come ha fatto mio padre. Il mio sogno è quello di diventare un grande scrittore, infatti ho un grande talento per la scrittura. E ho scritto già un libro. Però per il momento mi accontento di lavorare in quel supermercato» mi raccontò. Lo guardai affascinata durante tutto il tempo del racconto. «Davvero hai scritto un libro? Ma è una cosa bellissima!» gli dissi. «Adesso tocca a te» «Mi chiamo Elsa White. Ho diciotto anni, quasi diciannove e...sono un'orfana. Quando ero piccola i miei genitori mi portarono in un orfanotrofio qui a Londra e sono andata via da lì l'anno scorso. Ho aspettato tanti anni che qualcuno mi adottasse. Ma non era destino...Ora vivo non molto lontano da qui insieme alla mia migliore amica Jessica. Anche lei è un'orfana e non è mai stata adottata. Però sai come si dice: meglio soli che male accompagnati!» e così terminai il mio racconto. «Mi dispiace tantissimo» «Tranquillo. Jessica è la mia famiglia! E comunque ora viviamo a casa di nostri nuovi amici!» aggiusi. «Bhè questa sì che è una buona notizia!» esultò Alan. Ci alzammo e continuammo a passeggiare. Poi guardai l'orario e realizzai che era tempo di tornare a casa dato che era quasi ora di pranzo. «Alan, è meglio che vada ora. Ho lasciato il cellulare a casa e mi staranno sicuramente dando per dispersa» «Va bene. Ti accompagno?» mi chiese. «No no, non preoccuparti!» gli risposi rassicurandolo. «Aspetta, devo prima fare una cosa» mi bloccò per un polso e prese una penna dalla tasca della sua giacca. Poggiò la punta della penna sul palmo della mia mano e lo vidi scrivere qualcosa. «Si può sapere cosa stai facendo?» «Ti sto scrivendo il mio numero, voglio rivederti ancora!» mi rispose alzando lo sguardo dalla mia mano. Era davvero dolcissimo! Pensai. Quando ebbe finito di scrivere mi salutò e si allontanò da me. Durante il tragitto verso casa vidi su un cartello un annuncio. Riguardava il ballo di cui mi aveva parlato Alan. L'idea di andarci mi piaceva tantissimo e non avrei voluto sprecare questa opportunità. Così lessi l'indirizzo elencato sul cartellone dove poter comprare i biglietti e andai a comprarli. Appena tornai a casa mi diressi in cucina e ci trovai Harry, Zayn, Niall, Liam, Louis, Niall e Jessica. «Alla buon'ora! Dove ti eri cacciata?» mi chiese la mia amica.
«Ho fatto nuove conoscenze...» le risposi. «Ah...nuove conoscenze!» questa volta fu Harry a parlare utilizzando un tono altezzoso «e sentiamo chi sarebbe questa nuova conoscenza?» aggiunse. Potevo benissimo percepire una piccola nota di disprezzo nella sua voce. Non capii il perché di quel suo comportamento però decisi di lasciar perdere. «Alan. Si chiama Alan. Lavora in un supermercato. Mi ha aiutato a prendere questi biscotti dato che si trovavano su uno scaffale molto in alto e da lì ci siamo conosciuti.» gli risposi poggiando il pacchetto sul tavolo. «Che hai in mano?» mi chiese Louis indicando i biglietti.
«Alan mi ha parlato di un ballo che si terrà in una discoteca non molto lontana da qui. Però non sarà uno di quei balli movimentati e moderni. Ma dei lenti» gli spiegai. «Allora ci sarà da divertirsi sicuramente!» disse Harry in modo sarcastico. «Bene, dato che Harry vuole fare lo spiritoso oggi, ti costringo a essere il mio accompagnatore» gli dissi buttandogli addosso uno dei biglietti. «Aspetta...cosa? Non puoi!» mi disse sgranando gli occhi per la sorpresa. Wow doveva odiare davvero tanto ballare, pensai. «Sì, e non si discute!» lo zittii io. «Ne ho presi quattro, chi altro vuole venire?» «Io, io. Dallo a me. Sarà una nuova esperienza» disse Jessica. «Ok, uno per me, uno per te e uno per Harry. L'ultimo che vuole andarci faccia un passo in avanti» dissi. Vidi gli altri fare un passo indietro, tranne Niall che quindi fu costretto ad accompagnare Jessica. «Dai non potete farmi questo!» si lamentò Niall. «Ormai è fatta Niall, e domani mi accompagnerai a comprare un vestito.» gli disse Jessica.
Intanto andai nella mia camera. Solo quella mattina avevo rinunciato ad andare al ballo con Alan e solo qualche ora dopo mi ritrovavo a costringere Harry ad andarci con me. Mi dispiacque molto di aver detto ad Alan che non amavo ballare, quando dopo qualche ora mi ritrovai a fare il contrario di quello che avevo detto quella mattina. Speravo che Alan non lo venisse a sapere, avevo paura che si sarebbe offeso. Sarebbe potuta nascere un'amicizia tra noi due, e non volevo perdere quell'occasione. Però poi pensai che forse fino al giorno del ballo, Alan avrebbe finalmente trovato la ragazza giusta da accompagnare, o magari, non ci sarebbe neanche andato a quel ballo. Quindi decisi di non pensarci più e cercai di trovare un'idea per il vestito adatto a quell'occasione.Buon giorno!!!!! Ecco il diciassettesimo capitolo!!!
Devo ammettere che a dicembre, quando l'ho scritto sul mio quaderno, questo capitolo era completamente diverso. Infatti non esisteva neanche il personaggio di Alan.
Ma sì vi dico subito quello che avevo scritto!
In pratica, Zayn comunicava ai ragazzi che Simon voleva che loro partecipassero ad una premiazione in Italia, però l'idea non mi piaceva molto. Ed ecco che ieri sera ho modificato tutto il capitolo ed è uscito fuori questo. Spero vi sia piaciuto e spero di non aver commesso degli orrori grammaticali. Ci ho impiegato meno tempo ad inventare questo capitolo che ad inventare una storia per il tema di italiano. Strano...
Ci vediamo alla prossima
-Valeria
STAI LEGGENDO
I'll be always here for you//H.S [IN REVISIONE]
FanfictionFino ai suoi primi diciassette anni, Elsa poteva contare solamente sul sostegno dei suoi amici che come lei vivevano in un orfanotrofio di Londra. Compiuti i diciotto anni, decide insieme alla sua migliore amica Jessica, di costruirsi una nuova vita...