ADDIO SOPHIE...
Liam chiuse lentamente la porta alle sue spalle e andò a sedersi sulla grande poltrona posta al centro di quella enorme stanza. Era molto nervoso e non faceva altro che darsi dell'idiota.
Quella mattina telefonò Sophie, la sua ragazza, con le lacrime che non volevano fare altro che uscire dai suoi occhi castani. Voleva porre la parola "fine" alla loro storia d'amore. Egli sosteneva di non essere più in grado di portare avanti la loro relazione, era da tempo che si rese conto di non poter dare a Sophie tutto ciò che meritava. Perché lei meritava tutto ciò che c'era di più bello al mondo. Era una ragazza fantastica: umile, gentile, divertente, comprensiva, paziente e soprattutto rispettosa.
Liam compose con le mani tremanti il numero della sua ragazza. Portò il telefono all'orecchio e attese una risposta. Non riusciva a smettere di tamburellare le dita sul tavolino di vetro che aveva davanti a sé. Poi venne il momento decisivo, non sarebbe potuto più tornare indietro. «Pronto?» quella voce! La sua voce! «S-sophie...sono io, Liam...c'è una cosa importante che devo dirti...» «Liam...così mi fai preoccupare...raccontami tutto!» anche la sua voce cominciò a tremare. «No...n-non qui...devo dirtelo di persona. È davvero molto importante» e si lasciò scappare un singhiozzo, ma Sophie, fortunatamente non lo sentì. «Va bene...allora...vieni da me. Quando vuoi...» «Sarò lì tra un quarto d'ora» e chiuse la chiamata lanciando subito dopo il telefono sul letto. Si sedette su una sedia e si mise le mani tra i capelli tirandoli leggermente. Era già pronto. Si alzò, prese il cappotto e aprì la porta, ma proprio in quel momento cominciò a piovere. «Bene...vedo che il tempo non vuole proprio collaborare per rendere la giornata un po' più serena...» sussurrò. Prese l'ombrello e uscì.
Liam era in quella stanza da qualche minuto e stava aspettando che Sophie portasse il thè che gli stava preparando. Intanto il ragazzo cercò di trovare nella sua mente le parole giuste da dirle...ma non gli veniva in mente niente. Era nel panico. Era consapevole che tra poco avrebbe dato delle sofferenze alla ragazza. Ma forse avrebbe sofferto di più stando con lui, pensò. «Vuoi dello zucchero?» gli chiese dalla cucina. Sobbalzò e le rispose di no. Poco dopo la vide uscire dalla cucina ed entrare nella stanza con un vassoio in mano e due tazze di thè fumante sopra di esso. Lo poggiò sul tavolo e si sedette di fronte al ragazzo. «Cosa mi volevi dire di così importante?» gli chiese prendendolo per mano. Egli cominciò a piangere. «Mi dispiace» e tante lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance senza fermarsi. «Liam, ti prego. Non fare così. Di cosa ti dispiace?» gli chiese preoccupata avvicinandosi a lui. «Di essere un idiota...Tu meriti di meglio Sophie» «N-non capisco...» «Credo che la nostra storia debba finire» le disse abbassando il capo. «C-cosa? Perché?» chiese sconvolta e cominciando ad arrabbiarsi. «I tour, i concerti...tutto questo mi sta tenendo lontano da te...ma io amo il mio lavoro...e amo te! Ma...non riuscirò mai a regalarti un futuro felice...» «Ma...Liam. Ce l'abbiamo sempre fatta. Riusciremo ad affrontare questo...Insieme! E poi voi della band siete in pausa!» «Sì, ma solo per alcuni mesi! Sophie...tu meriti un ragazzo che si prenda cura di te sempre. Non solo qualche volta all'anno. È vero, i miei manager ti lasciano venire in giro per il mondo con me molte volte, ma non possono farlo sempre. Credo di non essere abbastanza per te» «No, ti prego non dire così. Tu sei molto importante per me!» «Basta! Non rendere tutto più difficile. Ho preso la mia decisione. Lo faccio solo per te!» Le disse avvicinandosi alla porta. «Per me? Tu lo stai facendo per me? Tu mi stai facendo solo soffrire!» poi la ragazza prese un respiro profondo e continuò: «Liam...» egli si fermò. «...non c'è qualche altra ragazza...vero?» gli chiese sperando che le rispondesse di no. Ma andò tutto diversamente. Liam voleva portare a termine quella conversazione al più presto, prima che si pentisse della sua decisione. Quindi le disse la cosa che ritenne fosse più logica da dire in quel momento. «E va bene...vuoi la verità? Sì, c'entra un'altra ragazza!» Sophie rimase delusa da quella risposta. «V-vattene Liam. Ora!» e lo spinse fuori alla porta chiudendogliela in faccia. Il ragazzo rimase fermo a fissare un punto non preciso e poi si sedette su uno scalino del cortile di quella grande villa a pensare all'idiozia che aveva appena fatto.Buona sera!!!! Scusate se non sto aggiornando molto spesso e scusate se questo capitolo è un po' corto. Spero tanto che questa storia vi stia appassionando. Fatemi sapere!
Ci vediamo alla prossima
-Valeria
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I'll be always here for you//H.S [IN REVISIONE]
FanficFino ai suoi primi diciassette anni, Elsa poteva contare solamente sul sostegno dei suoi amici che come lei vivevano in un orfanotrofio di Londra. Compiuti i diciotto anni, decide insieme alla sua migliore amica Jessica, di costruirsi una nuova vita...