BACIO
Quel pomeriggio qualcuno bussò alla porta e Harry andò ad aprire. «Elsa da quanto temp-» la persona si interruppe dopo aver visto che non si trattava di Elsa. «Harry! Ma che piacere rivederti» aggiunse la persona dopo aver visto il ricciolino. «Alan! Ma quale onore! Cosa ti porta qui? Ah giusto...Elsa» gli disse con un tono acido. «Sì, dov'è?» gli chiese. «Mi dispiace ma in questo momento non è in casa» gli rispose Harry. «Styles! Ti prego non fare lo sciocco! È stata proprio lei a invitarmi!» «Oh, allora avrà cambiato idea! Ciao Alan!» gli disse infine Harry ed ebbe intenzione di chiudergli la porta in faccia, ma Elsa lo fermò. «Alan! Sei qui! Harry ma si può sapere cosa stavi facendo? Entra Alan». Elsa lo invitò ad entrare e subito dopo "trascinò" Harry in cucina per un braccio. «Si può sapere cosa stavi facendo?» gli chiese Elsa gesticolando arrabbiata. «Lo stavo cacciando da questa casa!» le rispose Harry con fare ovvio. «E perché?» «Mmh vediamo...perché non lo sopporto?» «Oh andiamo Harry, si può sapere cosa ti ha fatto di male?». A quella domanda Harry non rispose. «Mi stai rivolgendo la parola quindi mi hai perdonato?» le rispose con un'altra domanda per deviare quella che gli era stata posta precedentemente. «Harry non cambiare argomento!!! Sai una cosa? Avevo intenzione di perdonarti ma a causa di questo tuo comportamento infantile mi sto ricredendo! Vaffanculo Harry!» gli urlò uscendo dalla cucina sbattendo la porta. Nel salotto Alan stava aspettando la ragazza. «Tutto bene?» le chiese dato che aveva sentito le urla. «Sì non ti preoccupare, credo proprio che Harry ci lascerà in pace adesso!» gli rispose Elsa.«Bene! Cosa facciamo?» le chiese. «Film?» «E che film sia» disse infine il ragazzo.
Decisero di vedere "Colpa delle stelle", inutile dire che Elsa pianse per tutta la durata del film. Alan pensò che quella ragazza fosse davvero adorabile, dolce e sensibile. Non prestò attenzione al film ma rimase a fissarla ogni volta che faceva dei commenti riguardo il film. Cercò di trattenersi dal ridere ogni volta che Elsa urlava: «No! Non puoi morire brutto stupido! Non puoi abbandonare Hazel» come se poi il protagonista potesse sentire gli insulti nei suoi confronti da parte della biondina.***
«Sei davvero insensibile!» gli disse improvvisamente Elsa. «Eh?» le chiese Alan con uno sguardo confuso. «Non hai pianto per niente, anzi ho visto che sorridevi. Ti fa ridere vedere qualcuno morire?» gli chiese ancora Elsa. «Ma non stavo sorridendo per loro...ma per te. Sei bellissima El...» dopo che Alan disse questo, la ragazza arrossì e abbassò la testa. Dall'altra parte della stanza, c'era Harry che li stava spiando da dietro la porta. Cercava di mantenere la calma, inspirava profondamente ed espirava lentamente. Cominciò a pensare di essere pazzo, di non sopportare assolutamente di vedere Elsa con un'altro ragazzo. Si rese conto di non poter ignorare ciò che sentiva per lei. Forse con Margaret doveva lasciar perdere, pian piano aveva capito che con quella che era stata la sua ex ragazza, non scattava più la scintilla. Non provava più quello che sentiva prima che gli avesse mentito, e dopo aver ricominciato la loro relazione.
Alan si avvicinò lentamente ad Elsa e così fece, un po' titubante, anche lei. Le loro labbra si sfioranono per un secondo, ma il rumore di qualcosa che si ruppe li fece allontanare all'istante. «Oh, scusatemi...sono un po' maldestro» disse Harry fingendo di essere dispiaciuto e alzando i pezzi del vaso di ceramica che aveva "accidentalmente" rotto. Alan si strofinava la nuca imbarazzato, mentre Elsa si stava infuriando. «Ora basta Harry! Vai via di qui e lasciaci soli!» gli disse alzandosi dal divano e indicando le altre stanze con la mano per invitarlo ad andarsene. «Un attimo, prima devo finire di raccogliere i pezzi. Non vorrei che qualcuno si faccia male» le disse il riccio per poi ripiegarsi a terra per prendere ciò che era rimasto del vaso. Cercava in tutti i modi di far ritardare il bacio che Alan e Elsa avrebbero sicuramente ripreso dato che erano stati interrotti. «Dì la verità Harry, l'hai fatto apposta vero? Credevo volessi vedermi felice, dopotutto sei il mio migliore amico» «Ti lascerò in pace solo se quello là a fianco a te se ne uscirà di casa» le rispose alzando la voce. «Hei ricciolino, come ti permetti? Credo che Elsa sia abbastanza grande da prendere le sue decisioni da sola»
«Grazie Alan!» gli disse Elsa. «Sì, grazie Alan, ma se non ti dispiace resta fuori da questa discussione» aggiunse Harry. «No, la cosa riguarda anche me!» gli disse l'altro avvicinandosi pericolosamente ad Harry. Quest'ultimo era un po' più basso di Alan, ma questo non sembrava turbarlo. «Ti avverto mio caro Alan, è meglio che non ti immischi» disse Harry a denti stretti. La rabbia stava per impossessarsi del suo corpo e della sua ragione. Elsa lo notò subito, per questo si mise tra i due per separarli. «Basta ragazzi, vi prego...Alan meglio che tu vada adesso» «Credo che Styles abbia bisogno prima di una lezione» «No basta, davvero! Alan esci fuori da qui ti prego!». Alan guardò prima Elsa, poi Harry, poi di nuovo Elsa. «Va bene...ma ti avverto Styles, non provare a metterti contro di me ancora una volta, o finirà male» e subito dopo girò sui tacchi e uscì di casa sbattendo la porta. «Santo cielo Harry! Si può sapere cosa ti prende? Cosa ti ha fatto di male quel povero ragazzo? È persino il fratello della tua fidanzata!» e dopo aver pronunciato quell'ultima parola, Elsa sentì il suo cuore spezzarsi, avrebbe tanto voluto essere lei la sua ragazza. Harry sospirò. «Sicura di volerlo sapere?» chiese. «Ma certo...sei il mio...migliore amico...detesto litigare con te. Cosa c'è che non va?» disse la ragazza cominciando a calmarsi.
«Sei sicura?» chiese ancora il ragazzo. «Harry...» gli disse infastidita aspettando che le desse delle spiegazioni. Harry si avvicinò ad Elsa un po'...molto titubante come se avesse paura di fare la cosa sbagliata. Quando pochi centimetri lo dividevano da lei, quest'ultima lo guardò confusa, anche se un po' immaginava cosa stesse per accadere. Harry mise la sua mano sulla guancia della ragazza e le circondò il bacino con un braccio in modo da non farla allontanare, fece toccare le loro fronti e solo dopo averla guardata intensamente negli occhi fece combaciare le loro labbra che diedero il via a un bacio lento e dolce. Elsa provò una sensazione molto strana nello stomaco, le cosiddette farfalle. Anche Harry provò la stessa cosa. Il bacio durò pochi minuti e quando si staccò dalle sue labbra, Elsa sussurrò: «Baciami ancora, ora e per sempre». Harry si lasciò scappare un sorriso accompagnato da una piccola risata e subito unì di nuovo le sue labbra a quelle della ragazza.***
«Buona notte El»
«Buona notte Hazza»
Quella notte decisero di dormire insieme nella stanza di Harry, abbracciati l'uno all'altro.****
«Tesoro per quanto ancora dobbiamo continuare con questa messa in scena? Io ti amo tanto e se non la smettiamo quando avremo il nostro "e vissero per sempre felici e contenti?"» le disse il misterioso ragazzo.
«Hai ragione amore mio, ma non temere, aspetta ancora un po' e avremo il nostro "e vissero per sempre felici e contenti"» gli rispose la misteriosa ragazza.
«Ti amo»
«Ti amo anche io e mai smetterò di farlo»
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I'll be always here for you//H.S [IN REVISIONE]
FanfikceFino ai suoi primi diciassette anni, Elsa poteva contare solamente sul sostegno dei suoi amici che come lei vivevano in un orfanotrofio di Londra. Compiuti i diciotto anni, decide insieme alla sua migliore amica Jessica, di costruirsi una nuova vita...