Prologo

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Alcuni rumori si diffusero tra le pareti della minuscola stanza del ragazzo dai lunghi ricci bruni; ma non venivano da quel piccolo locale, venivano dal soggiorno. Harry si rigirò nelle coperte emettendo un lungo sospiro, come faceva sempre quando qualcosa lo svegliava. Pochi secondi dopo il suo sonno fu interrotto di nuovo, da un rumore più forte, ma secco e breve, come fosse caduta la grande urna d'argento che sua madre Anne lucidava spesso e riponeva sul basso tavolino di cristallo di fronte alla televisione. Sgranò gli occhi quando sentì qualcuno bisbigliare qualche imprecazione: non era sua madre, né tantomeno sua sorella Gemma; era una voce maschile, roca e melodiosa allo stesso tempo, non poteva certo essere di suo padre, quell'uomo era scappato quando avevano scoperto di aspettare il secondo figlio. Harry esitò un po' prima di farsi coraggio, sollevare il soffice piumone e sentire il freddo del pavimento sotto i piedi nudi; si avviò con cautela attraverso il corridoio fino a raggiungere il punto in cui questo si incontrava con il grande soggiorno; lasciò che i capelli ricadessero sul lato destro della sua testa mentre si sporgeva lentamente per controllare chi stesse disturbando i suoi sogni. Vide un gracile ragazzo, più basso di lui, portava delle Vans nere e degli skinny jeans dello stesso colore, il felpone scuro che indossava avrebbe potuto avvolgerlo due volte e mezza e sarebbe rimasto comunque dello spazio. Quando vide il ragazzo voltarsi nella sua direzione fece appena in tempo a notare quanto azzurri fossero i suoi occhi prima di nascondere la testa dietro al muro. Alzò lo sguardo sperando che non l'avesse visto; chiuse un secondo gli occhi, ma dovette riaprili subito quando sentì le mani del ladro coprirgli la bocca e prenderlo per la gola. Fu sorpreso dalla forza del piccolo ragazzo e dalla profondità dei suoi occhi fissi nei suoi dalle verdi iridi.
«Shhhhhhh, sta' zitto» bisbigliò non tanto piano. Liberò la gola di Harry lentamente vedendo che questo stava prendendo un colorito tendente al rosso. Senza staccare la destra dalle labbra del riccio il ragazzo dagli occhi azzurri slegò a fatica la bandana che aveva legata al polso.
«Girati» ordinò, questa volta con un tono di voce normale. Si poteva notare il terrore di Harry quando abbassò lo sguardo e intravide una pistola argentata brillare alla luce dei lampioni un secondo prima di voltare le spalle a colui che ancora gli impediva di chiedere aiuto. In un secondo sentì la mano calda scomparire e una ruvida bandana coprirgli di nuovo la bocca.

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