9. I trust him

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Harry non parlò per tutto il viaggio, i suoi pensieri andavano a Niall e a quanto fosse fragile in quel momento. Voleva essergli vicino, ma non poteva, altrimenti Louis ci sarebbe andato di mezzo con il capo.

«Harry?» lo richiamò il liscio.
«Mh» rispose solo lui
«Mi vorresti raccontare chi è questo tuo amico e perchè era così importante andarlo a trovare?» provò Louis curioso.
«Niall è il mio migliore amico... lui non se la passa affatto bene in questo periodo, diciamo così»
«Perchè? Cos'ha?» insistette Louis, schiacciò quel fatidico tasto.
«Lui... è vittima di bullismo okay? Ed è molto fragile, lui è autolesionista» ammise Harry in parte a Louis, in parte a sé stesso. Niall era autolesionista, doveva accettarlo, anche se questa parola suonava così lontana alle orecchie di Harry era quello il giusto peso da dare alla questione.
«Oh... mi dispiace...» fece Louis.
Quello che più faceva male al riccio era il fatto che Niall fosse sempre stato un ragazzo solare, la sua risata era qualcosa di contagioso. Quello che gli faceva più male era vederlo in quello stato sapendo che era stato diverso prima.
Lo sguardo di Harry si staccò dal volto di Louis concentrato nella guida, si sentì in colpa perché non avrebbe mai dovuto fare una cosa del genere la sera prima.
«Devo chiederti una cosa» si decise infine «Non sei arrabbiato con me per ieri notte?» disse tutto d'un fiato.
«Sì, in effetti sì» sentenziò Louis diventando freddo come il ghiaccio.
«Te ne sei pentito per caso?» lo provocò poi.
«Non lo so. Tu piuttosto, non mi hai allontanato. Perchè? Io l'avrei fatto» continuò Harry.
«Senti TU mi hai baciato okay? Stavi male, avevi appena avuto un terribile incubo ed io non ero in grado di ragionare a quell'ora della notte. Fine della storia. Argomento chiuso.» sputò acido Louis.
I due non si parlarono per tutta la durata del viaggio.

***

Arrivati all'edificio che ormai era "casa" scesero entrambi dal furgoncino preoccupati per l'espressione di Zayn: sembrava teso.
«Com'è Zay?» chiese Louis al moro. «No Louis. Non fare finta che sia tutto a posto. Il capo ha scoperto tutto. Ti vuole subito nel suo ufficio. E tu, capellidadonna, vedi di aspettare Louis in stanza senza andare tanto a zonzo okay? Ora andate.» fece severo.
Harry e Louis si separarono con piacere data la tensione tra loro.

Harry stette seduto sul suo materasso nella stanza di Louis, che invece era di fronte alla porta del capo indeciso sul da farsi. Bussò e dopo aver ricevuto il permesso di entrare fece qualche lento passo verso l'interno della stanza.
«Come ti è saltato in mente di portare fuori la nuova recluta? Sarebbe potuta scappare e spifferare tutto alla polizia» alzò subito la voce l'uomo in tono di rimprovero.
«Non è successo. Io mi fido di lui» disse Louis cercando di convincere anche sé stesso di quella affermazione. Il liscio vide viso del suo capo farsi tremendamente rosso, fino a diventare quasi viola. Prima di parlare infine respirò con calma e il colore della sua pelle ritornò normale.
«Meglio per te che non sia successo, ma questo non ti salva da due settimane giù.» esordì cercando di stare calmo il rosso.
«Ma capo, chi addestrerà Harr...  Ehm... la recluta?»domandò Louis preoccupato per Harry.
«Malik se ne occuperà sicuramente meglio di te. MALIK!» gridò infine l'uomo per chiamare Zayn; il quale arrivò subito.
«Portalo giù» ordinò l'uomo.
«Andiamo» disse severo Zayn spingendo Louis. Una volta usciti dall'ufficio del boss il liscio si liberò i polsi dalla salda presa del moro. Superò Zayn di qualche passo e poi si girò per parlare con lui.
«Come l'ha scoperto?»chiese. Il moro scosse la testa.
«Non ti deve interessare» sentenziò Zayn riprendendo il controllo dei polsi di Louis.
«Bell'amico sei Zayn. Quando eravamo a scuola eri diverso»
«Louis non siamo più a scuola, dimenticati lo Zayn di quando eravamo a scuola, non c'è mai stato»
«Certo Zayn. Non mentivi a quel tempo, invece ora... guardati: al servizio di un uomo del quale non conosci nemmeno nome e cognome. Non ti credevo così facilmente sottomettibile sai?» disse amaro Louis prima di essere spinto nella cantina buia.

Intanto Harry si rigirava le mani in attesa di sapere l'esito della "chiacchierata" di Louis con il boss.
Si alzò subito in piedi quando vide la porta aprirsi, pensando ad un Louis arrabbiato, magari triste; invece si ritrovò davanti Zayn, freddo come il ghiaccio.
«Louis?» chiese il riccio preoccupato.
«Per un po' starai con me» disse solo prima di fare ad Harry cenno di seguirlo e uscire dalla stanza.

«Dov'è Louis?»continuava a domandargli il riccio, ma la risposta risposta era sempre: «Dove si merita di stare»
Harry non nascondeva la sua preoccupazione per Louis con Zayn, il quale continuava con le sue visite a Liam. Cominciò a pensare che tra i due ci fosse qualcosa, ma poi si dava dello stupido quando notava la freddezza del moro nei suoi confronti: come poteva un ragazzo così freddo essere in una qualche strana relazione con un ragazzo come Liam?

UNFAIR  [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora