5. He'll collab

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«Collaborerà» disse Louis a Zayn, che stava mettendo a posto i suoi vestiti nell'armadio.

«Bene, perchè non lo dici al capo?» disse freddo.

«Zayn io sono la tua recluta, tu sei più in alto di me, insomma sei più vicino tu al capo di quanto non lo sia io» la voce di Louis era insicura, tremava solo all'idea di presentarsi davanti al boss.

«Louis vai tu io ho da fare qui» sentenziò senza nemmeno girarsi verso il ragazzo. Il liscio rinunciò e si incamminò insicuro verso la porta della camera del boss. Il sorriso cinico che gli aveva rivolto la prima volta che l'aveva visto gli tornò in mente e gli diede i brividi, ma si convinse che forse portando una buona notizia non sarebbe stato così tremendo.

Bussò alla porta, che scricchiolò non appena Louis la spinse per entrare.

«Tomlinson» sentenziò il capo. Era un uomo robusto, i capelli rossi e gli occhi grigi. Si diceva che fosse stato un uomo buono, ma un incidente stradale gli aveva fatto perdere la memoria e così cadde nella depressione e nelle droghe. Quando capì che aveva le qualità di capo sbaragliò quello precedente, alcuni dicevano anche che l'avesse ucciso, e prese il comando del clan.

«B-buonasera boss... I-io volevo comunicarle che la nuova recluta ha deciso di collaborare» disse al buio che lo avvolgeva rivolgendo il volto verso la flebile luce che illuminava il busto e la scrivania del capo.

«Molto bene. Credi di essere in grado di addestrarlo tu?» continuò gelido.

«S-sì, assolutamente» cercò almeno di sembrare deciso.

«Và» ordinò l'uomo e così Louis fece.

***

Quando si fece sera e Louis rientrò in stanza vide il ragazzo riccio appisolato sul suo letto che dormiva, non sembrava avere un sonno tranquillo, gli incubi lo scuotevano, probabilmente per la mancanza di casa. Perle di sudore gli scivolavano sulla fronte, così Louis appoggiò dolcemente una mano su di essa. Il calore della fronte si propagò tra le sue dita, non sembrava grave, ma comunque non potevano aspettare un giorno in più per l'addestramento dato che il colpo sarebbe stato a breve. Combatté contro se stesso per svegliarlo.

«Svegliati!» gridò scuotendo un braccio al riccio, il quale alzò il busto con il fiatone. «Stavi facendo un casino tremendo, rischiavi di svegliare tutti, idiota» lo sgridò Louis. Il poverino mortificato abbassò lo sguardo, percorso da un brivido. «Levati dal mio letto» continuò severo. Non voleva esporsi con lui, doveva essere il suo superiore, non un amichetto con cui scambiare segreti. Il riccio tremando si spostò sul pavimento e una volta sdraiato chiuse gli occhi e rannicchiò per mantenere il calore del suo corpo nonostante il parquet gelido.

Louis si sfilò la felpa e la maglietta e glieli buttò addosso per riscaldarlo almeno un po'. Il riccio le prese, ma notando la dimensione si sfilò la felpa blu rimanendo per un attimo a torso nudo. Louis notò  le cicatrici ed i lividi provocati da lui e si sentì un po' in colpa; notò anche qualche tatuaggio di cui non capiva il senso sulle braccia scolpite del riccio. Guardò i muscoli delle spalle del ragazzo guizzare sotto la pelle logora per infilarsi la sua maglietta e la sua felpa. Si chiese come aveva potuto portare con sé in quel luogo così crudele un ragazzo così fragile, che per un po' di umidità si era preso la febbre e si sentì in colpa, per lasciarlo per terra a dormire nonostante questo. Si sentì tremendamente male perchè anche lui tempo prima aveva provato quel senso di smarrimento, come se stesse vivendo la vita di qualcun altro, tutto per una scelta sbagliata. Così violò i suoi princìpi ed alzò con un braccio il piumone invitandolo ad entrare nel letto con lui. Ma il riccio dormiva già e Louis decise che non l'avrebbe svegliato di nuovo ora che stava dormendo tranquillo, allora lo prese in braccio e se lo portò sotto le coperte. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma qualcosa dentro di lui gli diede la spinta, gli disse che per una volta non si sarebbe sentito solo in quel suo grande letto vuoto.

«Io sono Harry» bisbigliò il riccio sorridendo piano.

UNFAIR  [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora