4. The day had the same sound of the night

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Harry lentamente recuperava le forze: il cibo dello sconosciuto gli dava speranza. Ancora non riconosceva la voce del ragazzo, ma sapeva che gli sarebbe stato grato per molto molto tempo, chiunque egli fosse.

Un giorno, quando questo si ripresentò Harry provò a riconoscerne i lineamenti, ma gli risultò difficile dato che la luce che entrava dalla porta gli dava talmente tanto fastidio che dovette chiudere gli occhi.

«Rimani con me» provò allora. Il ragazzo misterioso non disse niente. Salì le scale ed Harry pensò che se ne stesse andando, che lo stesse lasciando solo in quella cantina per l'ennesima volta; ma questo chiuse la porta a chiave, ridiscese la gradinata e si sedette affianco ad Harry. Seguirono interminabili secondi di silenzio, un silenzio assordante che fu interrotto dalla voce roca del ragazzo misterioso: «L'hai capita?« Harry storse il naso. «Che cosa?» mormorò allora.

«Non uscirai di qui finché non capirai che devi collaborare, devi sottometterti al boss altrimenti rimarrai qui per sempre»

Harry deglutì rumorosamente e pensò a quello che gli era stato privato negli ultimi due mesi, a cominciare dalla luce, per continuare con la sua famiglia, le persone che più amava, quelle che in quel momento probabilmente erano preoccupate per lui; o almeno sperava che lo fossero. Trasse la conclusione che era inutile rimanere in uno scantinato buio e freddo e che sarebbe stato meglio uscirne e fare quello che gli imponevano. Il tempo passava lento in quel buio angolo di mondo e ad Harry sembrava fermo; il giorno aveva lo stesso suono della notte, a malapena sentiva l'odore della pioggia, che tanto amava.

«D'accordo» sentenziò a testa bassa. Una lacrima scivolò sul suo viso e si sgretolò al suolo. Harry sentì il ragazzo alzarsi e porgergli la mano; l'afferrò e si alzò anche lui. Salirono piano le scale buie fino a raggiungere la porta in cima. La luce che filtrava da essa pizzicava le palpebre del riccio che chiuse gli occhi emettendo un leggero lamento.

Un tessuto morbido si posò su di essi proteggendoli dalla normalità che viveva fuori dallo scantinato a cui il riccio non era più abituato. Con premura la benda venne legata dietro la nuca di Harry e la porta si aprì.

La piccola mano del ragazzo misterioso spinse contro la schiena del riccio per farlo avanzare più velocemente. Dopo qualche metro i due entrarono in una piccola stanza poveramente arredata: giusto un letto e un comodino occupavano il parquet di essa. Il ragazzo sconosciuto invitò Harry a sedersi sul materasso mentre lui chiuse le persiane della piccola finestra facendo trasparire solo qualche flebile raggio di luce per non dar fastidio ad Harry. Quando questo sentì il materasso piegarsi accanto a lui iniziò a sentire le delicate mani dello sconosciuto togliergli la benda. Strizzò gli occhi prima di incatenarli a quelli azzurri del ragazzo. Louis. Come aveva fatto a non capirlo?

«Tutto okay?» domandò il liscio preoccupato.

«S-sì... credo...» rispose.

«Bene, dunque... starai qui per un po', voglio dire, finché non ti avremo trovato una stanza libera... che altro... non lo so, sei la mia prima recluta... suppongo che-» «Recluta?» lo interruppe Harry. «Sì, io sono qui da più o meno un anno e mezzo, non mi hanno mai affidato una nuova recluta» le idee di Harry si fecero sempre più confuse.

«Posso farti una domanda?» chiese. «Certo, dimmi pure»

«Cosa ci faccio io qui? Cos'è questo posto? Voglio dire...» «Ho capito cosa intendi.» questa volta fu Harry ad essere interrotto «Beh, innanzitutto sei un testimone, non possiamo permetterci che tu vuoti il sacco con la polizia; e poi abbiamo bisogno di crescere, dobbiamo essere di più per un colpo molto importante tra qualche mese.»

«E chi vi dice che io voglia collaborare?» strinse i pugni risoluto Harry.

«Oh, al capo non interessa cosa vuoi tu» sghignazzò Louis con una nota di amarezza. «E tu? cosa ci fai qui?» domandò il riccio. Vide Louis rabbuiarsi e chiudersi in sé stesso, forse non doveva fargli quella domanda?
«Stai qui vado a dire al capo che collaborerai» disse sorprendentemente freddo il liscio. Harry fu tentato di rispondere, ma non fece in tempo ad aprir bocca che la porta della stanza si era già chiusa dietro le spalle di Louis. Questo decise che sarebbe stato meglio mostrarsi forti davanti a quello strano ragazzo dagli occhi verdi, come faceva con tutti; tutti quelli che non sapevano il suo segreto.

UNFAIR  [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora