<O mio Dio...>
Iniziai a scuotere il corpo di Devil ma lui pareva svenuto. Gli sentii il polso. Niente. Mi avvicinai al suo petto e vi poggiai contro l'orecchio. Niente. Non era possibile. Il suo petto si alzava ed abbassava molto lentamente ma comunque respirava. Era vivo ma non riuscivo a sentire i battiti del suo cuore.
<Devil!>
Lo chiamai ma era tutto inutile. Dovevo trovare aiuto e dovevo assolutamente portarlo via da lí. Presi il cellulare dalla borsetta e chiamai Luke. Telefono spento. Provai con Serafine ma anche lei era irraggiungibile. Avrei chiamato Caroline e Paul ma erano entrambi fuori per lavoro e sarebbero tornati solo tra due giorni. Dovevo cavarmela da sola. Mi tolsi la giacca e sentii immediatamente il freddo della notte andare sotto i miei vestiti leggeri.
Misi la giacca intorno alle spalle di Devil. Cercai di tirarlo su mettendogli un braccio intorno alla vita e fortunatamente lui si riprese un pò. Era comunque in uno stato di confusione ma almeno riusciva a tenersi in piedi. Presi uno dei taxi che si trovavano davanti al Dan bite e mi feci portare fino a casa.
Sempre con il ragazzo mezzo svenuto tenuto per la vita, aprii casa e lo portai lentamente su per le scale fino in camera mia. Lo adagiai sul letto e gli tolsi la giacca per vedere meglio le ferite che portava. Caroline e Paul erano due medici e mi avevano insegnato qualcosa, come guarire alcune ferite e come riconoscere le medicine giuste. Non riuscivo a vedere molto così mi vidi costretta a togliergli anche la maglietta leggera che portava. Appena i miei occhi andarono sul suo torace mi venne quasi da vomitare. Il ventre e il petto erano completamente ricoperti di graffi. Graffi profondi ed insanguinati. Sembravano artigli di una belva molto grande, come un lupo o una tigre. Mi procurai delle bende e del disinfettante. Tanto disinfettante.
Gli fasciai con cura tutti i punti colpiti dai tagli e poi con uno straccio umido lo ripulii del sangue che gli macchiava il viso e il resto del corpo. Teneva gli occhi chiusi e gli zigomi rilassati. Sembrava molto più giovane e dava un senso di tranquillità meravigliosa. Non l'avevo mai visto cosí nudo, così vulnerabile.
Gli misi una coperta addosso e mi accorsi che stava dormendo molto profondamente. Mi accomodai sul letto di Caroline e Paul e dopo una buona mezz'ora di domande e di pensieri riuscii ad addormentarmi.Quando aprii gli occhi erano appena le sei del mattino e subito mi ricordai perché fossi andata a dormire in un letto che non fosse il mio.
Corsi in camera mia e trovai Devil esattamente come lo avevo lasciato. Controllai le bende ed incredibilmente i graffi ora erano quasi svaniti del tutto. Era guarito con una velocità spaventosa. Ma perché non si svegliava? Era tornato in uno stato di coma che mi fece preoccupare. Chiamai immediatamente Luke che finalmente mi rispose.
<Luke! Ti avrò chiamato un milione di volte ieri sera, ma dov'eri?>
La sua voce era roca ed assonnata. Come al solito.
<Ei M... Si, ho visto le chiamate. Ti avrei richiamato appena alzatomi. Cosa c'é?>
Esitai un attimo a dirgli tutto ma dovevo pensare al bene di quello strano ragazzo, cosí gli spiegai cos'era successo. Quando mi chiese come facevo a sapere chi fosse Devil gli raccontai la storia della finestra e lui non mi parve sorpreso.
<Adesso dov'é?>
<É svenuto in camera mia. Non capisco, le ferite sono guarite con una velocità assurda ma lui é ancora privo di sensi.>
Passarono alcuni attimi di silenzio che vennero interrotti dalla voce di Luke. Aveva assunto un tono serio e fermo, che non mi sarei mai aspettata da lui.
<Arriviamo immediatamente.>
Con queste parole finí la telefonata.
Dopo cinque minuti di orologio il Pick-up di Raphael era sotto casa mia. Andai ad aprire e mi ritrovai il gruppo al completo. Serafine, Paige, Elise, Lauren, Raphael e ovviamente il duo inseparabile di Luke e Michael.
<É di sopra, presto.>
Salimmo di corsa le scale per poi trovarci in camera mia.
Dopo aver mostrato agli amici le ferite loro parvero preoccupati ma non sembrava contrasse solo la salute del ragazzo.
<É tutta colpa sua. Io vi avevo avvertiti! Ci porterà solo guai. Anzi, l'ha già fatto!>
Raphael urlava e mi puntava contro il dito in modo accusatorio.
<Lei non c'entra niente. Sono stati i ragazzi di Laranik.>
Non riuscivo a capire di cosa stessero discutendo Raphael e Serafine ma qualcosa mi diceva che era parecchio importante.
<Ma loro erano lì per lei!>
Il disprezzo che mise in quella parola mi provocò quasi un male fisico ma anche molta rabbia.
<Smettetela di parlare come se non ci fossi. Che cavolo sta succedendo qui?>
Tutti si volarono verso di me. Raphael, con un movimento incredibilmente agile e veloce, mi mise spalle al muro.
<Stai lontana da me. Sta lontana da noi e soprattutto sta lontana da Devil, chiaro?>
No. Nessuna di quelle parole era chiara. Non sarei rimasta lontano da loro. Loro, le prime persone che mi avevano fatto entrare nelle loro vite. Loro che mi avevano definito un'amica e che nonostante i miei strani modi avevano cercato di conoscermi.
<No, Raphael, non mi é chiaro.>
Lui mi rivolse un occhiata che avrebbe messo a tacere chiunque. Solo che io non ero chiunque.
<Mi hai sempre odiata, dal primo momento in cui mi hai vista. Non sai neanche chi sono e allora mi chiedo perché? Perché mi odi così tanto?>
Il mio tono fermo e deciso mi sorprese. Per una volta la mia voce non era un sussurro che speravo nessuno sentisse. Questa volta l'avrei gridato al mondo intero.
<Tu non sai chi siamo. Tu non c'entri nulla con noi.>
<Allora chi siete o meglio cosa siete?>
A quelle parole lui si irrigidì di colpo e mi lasciò andare. Serafine, Michael e Luke sembravano mortificati. Paige aveva raggiunte il corpo di Devil sul letto mentre Elise bisbigliava parole incomprensibili a Lauren.
<Marian... Dobbiamo parlarti.>
Disse Serafine con voce dolce.
<Vi ascolto.>
Lei e Luke si scambiarono un occhiata di intesa.
<Vedi, noi non siamo dei ragazzi... Normali. Abbiamo un grande dono che ci porta però anche ad essere dannati.>
Non riuscivo a capire nulla cosí gli rivolsi un occhiata interrogatoria.
<M, noi siamo vampiri.>
Fu Luke a finire la frase. Non poteva essere. Non credevo a nulla di quello che avevano detto. Non credevo alle storie di paura per bambini. Una risata mi uscì dalle labbra.
<Luke, non penserai che io creda ad una cosa del genere?>
<Marian, anche noi vorremmo tanto che fosse solo uno scherzo ma non lo é. Luke ha ragione. Siamo mostri, dannati. Vampiri.>
<Serafine questo é assurdo, lo capisci? I vampiri non esistono.>
Michael intervenne.
<M, pensaci. A Moonlight non c'é mai il sole ed ogni giorno il cielo é coperto dalle nuvole. L'unico giorno in cui il sole si é fatto vivo a scuola non c'era praticamente nessuno.>
In effetti aveva senso ma comunque non riusciva a giustificare una cosa grande come quella.
<Sarà stata una coincidenza.>
Risposi anche se non ero più tanto sicura che esistessero le coincidenze.
<E secondo te é una coincidenza anche il fatto che l'unico locale del paese si chiami "il morso dannato" e che in quel posto servano solo vino rosso?>
<Cosa c'entra il vino rosso con i vampiri?>
Serafine e gli altri ammutolirono per un attimo.
<É l'unica bevanda che possiamo bere in alternativa al... Bhé lo sai.>
Sembrava che non riuscisse a pronunciare quella parola ma io capii ugualmente.
<Voglio un'altra prova.>
Loro si scambiarono piú di un occhiata e poi annuirono.
Luke si avvicinò a me ed aprí la bocca in modo da lasciar scoperti i denti. Al posto dei canini perfettamente bianchi, spuntarono due zanne lunghe almeno tre centimetri l'una. Okay, forse adesso un pochino ci credevo. Lo fissavo con gli occhi sbarrati ed un improvviso senso di nausea e terrore mi attraversò il ventre.
<O mio D->
Luke mi tappò la bocca.
<Non davanti a noi, per favore>
Annuii e lui mi lasciò andare.
Indietreggiai con fare titubante. Adesso che sapevo avevo paura.
<Marian, no. Non avere timore di noi. Siamo gli stessi ragazzi che qualche giorno fa ti hanno fatto sedere al loro tavolo. Noi siamo tuoi amici.>
<Si, amici che si nutrono di sangue umano>
Loro alzarono sistematicamente gli occhi al cielo.
<Non assaggiamo un essere umano da secoli ormai. Ci nutriamo di sangue animale o di carne cruda.>
Mi venne un altro attacco di nausea allo stomaco ma poi mi ricomposi.
<Ti prego, M. Noi ti vogliamo bene e non ti avremmo mai fatto del male.>
Quelle parole così dolci, il tono supplicante mi fecero capire che dicevano la verità. Nonostante la loro confessione io continuavo a voler bene a quei ragazzi.
Feci qualche passo avanti e Serafine corse ad abbracciarmi.
<Ti prego, M. Non escluderci dalla tua vita. Sappiamo di essere mostri ma...>
Non gli feci finire la frase.
<Non siete dei mostri>
Lei in qualche modo si illuminò.
<Lo credi davvero?>
<Dei mostri non sarebbero in grado di voler bene ad una persona.>
Luke, Michael e Elise si unirono all'abbraccio che fu spezzato dalla voce rotta di Paige.
<Ragazzi, se continua cosí morirà.>
Andammo tutti intorno al letto dove era ancora adagiato Devil.
<Le ferite sono guarite ma non capisco perché non si sveglia>
Conclusi.
<Sangue. Ne ha perso molto, glie ne serve altro.>
<Potete procurarvi del sangue animale, giusto?>
Serafine scosse la testa.
<Quello animale non basterà. Ha bisogno di sangue umano.>
Sentire quelle parole mi fece sentire una fitta al cuore.
<Volete uccidere una persona?>
Chiesi con voce tremante.
<Non servirebbe uccidere qualcuno. Basterebbe poco sangue umano per farlo riprendere il problema é che non ci sono umani nei paraggi tranne te.>
La sua voce mi fece capire che il mio sangue era da escludere anche se io in qualche modo mi sentivo responsabile per quel ragazzo.
<Esatto. Ci sono io. Usate il mio di sangue.>
L'idea mi spaventava a morte ma sentivo di doverlo fare. Quel ragazzo... Avevo visto qualcosa in lui. Qualcosa per cui valeva la pena sacrificarsi.
<Non se ne parla. Hai appena scoperto cosa siamo e non voglio che il tuo primo pensiero rivolto a noi sia "hanno preso il mio sangue".>
Mi impedì Luke ma io non mollavo.
<Luke, voglio farlo. Dobbiamo farlo.>
Lui guardò con aria interrogatoria Serafine che sembrava d'accordo con Luke.
<Non lo so Marian...>
<Lo farò con o senza il vostro permesso.>
Con quelle parole i ragazzi si arresero.
<D'accordo. Voi altri uscite.>
Raphael, Lauren e le altre ragazze uscirono dalla stanza.
<Adesso mettiti il modo che le sue labbra possano toccare il tuo collo.>
Mi misi a cavalcioni su di lui un pò a disagio per la vicinanza con quel ragazzo.
Mi slacciai lentamente la manicia e feci per toglierla.
<Oh ehm... Io e Mike andiamo via.>
Loro mi sorrisero a disagio ed uscirono dalla stanza.
<Neanche io posso restare. Il primo morso in qualche modo é una cosa intima, forse anche più intima della perdita della verginità, vedila in questo modo. Appena senti un senso di debolezza staccati da lui. Tutto chiaro?>
Io annuii in modo piuttosto incerto. Serafine uscì dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle.
Sfiorai con le mani il petto freddo di Devil che sembrava ancora svenuto. Mi tolsi la camicia che avevo usato per dormire e rimasi con addosso solo un reggiseno ed un paio di pantaloncini.
Avvicinai lentamente il mio collo alla sua bocca morbida. Quando le sue labbra mi sfiorarono la parte bassa del collo sentii un brivido salirmi lungo tutta la schiena.
Lui aprì la bocca lentamente e ad un certo punto non furono solo le sue labbra a toccarmi il collo. Successe tutto molto velocemente. I suoi canini affondarono della mia carne. Strinsi il lenzuolo nelle mani sbiancando.
Lui continuava a bere il mio sangue come se fosse l'unica cosa in grado di dargli sollievo.
Mi iniziò ad accarezzare la schiena ed il petto sporco di piccole gocce di sangue. Sentivo un piacere ed un calore indescrivibili. Poi arrivò il primo giramento di testa. Cercai di staccarmi da lui solo che non riuscivo a muovermi. Volevo che prendesse ancora un pò del mio sangue. Volevo che tornasse a stare bene e in qualche modo volevo che quel contatto non finisse mai.
Secondo giuramento di testa. Adesso il senso di piacere stava svanendo sostituito dal dolore. Presi forza nelle braccia e mi staccai da lui rotolando di lato. Neanche un secondo che me lo ritrovai sopra, perfettamente cosciente. Avevo paura che volesse mordermi ancora ma quando avvicinò di nuovo le sue labbra a me non fu per prendere altro sangue.
Mi baciò con una passione che mi lasciò senza fiato. Gli misi le mani intorno al collo per portarlo ancora piú vicino a me e ricambiai il bacio. Lui lasciò una scia di baci umidi lungo tutto il mio viso per poi raggiungere la piccola ferita causata dai suoi canini. Leccò delicatamente i residui di sangue che la circondavano e io gemetti piano. Lui si staccò improvvisamente da me e mi guardò in faccia come se avesse appena visto un fantasma.
<Tu?>
Io non sapevo cosa rispondere e anche se l'avessi saputo le parole non riuscivano ad uscire. Avevo il fiatone ed ero rossa in viso e bollente lungo tutto il corpo. Nessuno mi aveva mai baciata in quel modo. Nessuno mi aveva mai desiderata cosí tanto. Il sogno finì quasi immediatamente. Lui saltò giú dal letto e si mise in fretta una maglietta trovata lì a terra che probabilmente aveva portato Luke.
Io mi misi a stento in piedi e mi avvicinai a lui. Mi girava la testa e sentivo dolore e piacere allo stesso tempo.
<Devil...>
Non riuscivo a stare in piedi cosí inciampai e finii addosso al suo petto. Lui mi prese per la vita per poi portarmi in braccio fino a letto. Mi adagiò con cautela. Gli occhi facevano fatica a stare aperti e non riuscivo a mettere a fuoco nulla. Sentii solo un bacio. Un leggero bacio finire proprio sulle mie labbra incandescenti. Mi stava ringraziando. Avrei voluto parlargli, dire qualcosa ma non riuscivo a muovermi cosí chiusi gli occhi e sprofondai nell'oscurità.
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The Moonlight Chronicles
FanfictionMarian é una sedicenne complicata. Non ama parlare con le persone e se ne sta sempre per i fatti suoi. Dopo la misteriosa morte dei suoi genitori, viene adottata da una coppia sposata buona ed amorevole. La famiglia si trasferisce nella piccola con...