Dopo il discorso avuto con Luke quella notte, riuscii a dormire solo poche ore in più. Alle sei del mattino ero già in piedi, la maglietta di Michael mi stava decisamente troppo lunga e le occhiaie mi scavavano la parte sottostante agli occhi. Luke e Mike stavano ancora dormendo e, considerando che non chiudevano occhio da due settimane, non li avrei di certo svegliati. Facendo attenzione a non generare nessun tipo di rumore, arrivai in cucina. Solo dopo aver aperto tutti i cassetti della credenza e i tre scomparti di frigo, mi resi conto che di cibo non ce n'era neanche l'ombra, cosa abbastanza ovvia vista la natura paranormale dei proprietari della casa. Sentivo i morsi della fame aumentare ad ogni pensiero riguardante qualcosa di commestibile così, in fretta e furia, mi misi un paio di jeans ed una maglia che avevo recuperato ieri a casa ed uscii di casa intenta a prendere un buon caffè alla tavola calda di fronte. Infilai la mano nella borsa per prendere la copia delle chiavi dell'appartamento che Luke mi aveva procurato ma appena queste varcarono la sommità di essa, mi scivolarono dalle dita come burro sciolto. Alzai gli occhi al cielo ripetendomi quanto fossi imbranata ma appena mi chinai per prendere le chiavi mi accorsi di non aver sentito il rumore metallico del mazzo che cadeva per terra e notai anche che, sul lucido pavimento del palazzo, delle chiavi neanche l'ombra.
Feci un espressione dubbiosa ma prima che potessi dire o fare qualcosa sentii una voce che non sentivo da tempo, se non consideravo gli incubi meravigliosamente tragici che facevo ogni notte.<Ti sono cadute queste.>
Mi voltai lentamente anche se sapevo perfettamente chi avrei trovato alle mie spalle. O forse no?
Appena lo vidi tirai un sospiro di sollievo unito ad un leggero rantolo di dolore. Vedere il suo viso, ora, era diverso. Sapere cosa aveva commesso lo rendeva diverso.<Mi hai spaventato...>
Ero troppo stupita per fare qualsiasi cosa. I Suoi occhi erano ancora più verdi ed estenuantemente belli di quanto ricordassi.
<Non era mia intenzione spaventarti. M, possiamo... Posso parlarti un minuto?>
Rimasi immobile a fissarlo. Era così insolito vederlo dopo quello che era successo. Non riuscivo ancora a credere che non avrei mai più visto la mia migliore amica e non riuscivo neanche a credere che l'artefice della sua morte fosse lui, il ragazzo che mi era stato più vicino negli ultimi tempi di quanto potessi immaginare. Il ragazzo che avevo fatto entrare, sebbene molto lentamente e non completamente, nel mio piccolo mondo riservato esclusivamente e me stessa. Il ragazzo di cui forse, un giorno, mi sarei potuta innamorare.
Ripresi possesso delle mie emozioni e feci un respiro profondo.<Non credo sia il caso.>
La mia voce era ancora un po traballante e quando vidi la sua espressione contrariata, forse ferita addirittura, mi venne a mancare un respiro perché in fondo sapevo che lui, in tutta questa storia, era solo una delle vittime.
<Marian, ti prego... Ho bisogno di parlare con te.>
A quella preghiera l'affetto che provavo nei suoi confronti prese il sopravvento portando una parte di me a fidarmi ancora di lui.
<D'accordo. Sto morendo di fame, accompagnami a fare colazione.>
Improvvisamente sul suo volto elegante e dagli zigomi alti e perfetti, comparve un piccolo sorriso. Non il suo solito ghigno che faceva girare la testa a tutte le ragazze, ma un sorriso pieno di gratitudine che avrebbe potuto urlare un "grazie" nel modo più intimo e silenzioso possibile.
<Vieni con me, conosco un posto.>
Mi prese il polso con delicatezza. Era tanto che non mi toccava e fremetti a quella sensazione, in qualche modo nuova e familiare contemporaneamente.
Lo guardai e, nell'incontrare le pozze verdastre che aveva al posto degli occhi, alcuni brividi mi salirono fino alla schiena facendomi scuotere leggermente, come se volessi togliermi di dosso quella strana sensazione che mi affliggeva.
STAI LEGGENDO
The Moonlight Chronicles
FanfictionMarian é una sedicenne complicata. Non ama parlare con le persone e se ne sta sempre per i fatti suoi. Dopo la misteriosa morte dei suoi genitori, viene adottata da una coppia sposata buona ed amorevole. La famiglia si trasferisce nella piccola con...