into the wood

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Il giorno dopo mi svegliai particolarmente presto. Di solito non restavo mai a letto fino a tardi ma quella mattina avevo deciso di mettere i piedi giù dal letto prima ancora che lo facesse il sole. L'alba era vicina e, come al solito, il cielo ero ricoperto da uno spesso strato di nuvole grigie. Caroline mi raccontava spesso una storia riguardo al cielo nuvoloso. Diceva che tra le nubi che dominavano gli astri si annidavano i cavalieri della Caccia Selvaggia pronti ad inseguire, in groppa a destrieri dagli occhi di fuoco e seguiti da segugi rabbiosi, le anime dei guerrieri caduti in battaglia per cause nobili. Ogni notte, da bambina, guardavo il cielo stellato e mi chiedevo se un giorno anche io sarei stata portata via da quei cavalieri e dai loro cavalli di fuoco e cenere. Adesso invece l'unica cosa che mi viene in mente se guardo il cielo è l'assenza del tepore del sole. Mi manca un po' sentire i suoi raggi accarezzare la mia pelle pallida e vedere le sue sfumature farsi strada nei miei capelli castani donandogli qualche ciocca d'oro rubato...
I miei pensieri vengono interrotti da un cigolio familiare. Dopo qualche secondo sento delle braccia forti e allo stesso tempo docili circondarmi la vita. Affonda il viso nell'incavo del mio collo e respira il mio odore. Quella notte Devil era restato con me e alla fine ci eravamo addormentati uno tra le braccia dell'altra. La sua presenza in qualche modo scacciava gli incubi che affliggevano le mie nottate e questo mi regala delle ore di sonno quieto e prezioso.
Ho ancora lo sguardo perso nel vuoto, separato da me dalla lastra di vetro che compone la finestra.
<A che cosa stai pensando?>
Sento la voce di Devil ovattata dai miei capelli ancora spettinati. Non sapevo come rispondere a quella domanda perché effettivamente non stavo pensando a niente.
<E tu? Tu a cosa stai pensando?>
Lui alza la testa avvicinando le sue labbra al mio orecchio lasciato scoperto dai capelli sistemati dall'altro lato del collo.
<Io sto pensando al fatto che vorrei restare un po' con te, da soli.>
Soffoco una lieve risata.
<Ma noi siamo già da soli...>
<Intendo per più di cinque minuti e senza i nostri amici a mezzo metro di distanza.>
Mi giro per guardarlo in viso e gli circondo il collo con le braccia.
<E hai qualche posto da suggerire?>
Un sorrisetto si fece largo sulle sue labbra carnose e i suoi occhi si illuminano.
<Che ne dici se io e te per oggi ci prendiamo una pausa? Usciamo, andiamo dove ti pare e passiamo un po' di tempo insieme. Ho bisogno di stare con te, M... È la cosa che desidero di più in questo momento...>
Sorrido appoggiando la mia fronte sulla sua, inalando il suo profumo così dolce e familiare e assaporando il suo respiro intenso.
<A me non sembra una cattiva idea ma come facciamo con il piano e con la storia di mezzanotte?>
Lui si gira e guarda l'orologio appeso alla parete a cui è addossato il letto. Non avevo mai notato ci fosse un orologio.
<Beh, signorina Sherwood, abbiamo esattamente sedici ore e trentasei minuti per fare tutto quello che preferisci.>
Alzo gli occhi al cielo ridacchiando.
<Hai vinto, Dev.>
<Come sempre, tesoro>
Mi fa l'occhiolino e mi lascia un leggero bacio sul naso per poi andarsi a stendere sul letto. La posizione innaturale fa si che la t-shirt che usa per dormire si sollevi un po' lasciando intravedere un pezzo di bacino delineato dalle curve toniche dei muscoli rilassati.
Prendo un jeans e una maglietta dei Nirvana comprava ad un festival di musica qualche anno fa.
<Avanti esci, mi devo vestire.>
Lui fa un espressione sorpresa e fa finta di boccheggiare.
<Oh ma e me non da alcun fastidio se ti cambi in mia presenza, ci mancherebbe. Sai, non sono un tipo pudico io. Mi definisco un ragazzo abbastanza aperto ed accomodante.>
Sul suo volto compare un sorriso angelico che fa rilassare la sua pronunciata mascella di solito tesa. Con quell'aria spensierata sembra molto più giovane e questo suo lato infantile lo rende ancora più adorabile.
Mi esibisco in una breve risata.
<Si, ti piacerebbe. Dai Dev, ci restano solo sedici ore e sette minuti! Non vorrai sprecare così il tempo prezioso che compone il nostro primo appuntamento.>
Lui si alza e mi viene vicino cingendomi la vita ed avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
<Io non ho mai ufficializzato la cosa.>
Lo guardo negli occhi e sussurro più vicina alle sue labbra di quanto mi aspettassi.
<Infatti sono stata io...>
Lui sorride e mi lascia un leggero ma incredibilmente intenso bacio sulle labbra per poi uscire dalla stanza lasciandomi sola, ancora frastornata da quello sfiorare di labbra così profondo che mi sentivo annegare al solo pensiero.

The Moonlight ChroniclesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora