Capitolo 19

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Eravamo seduti di fronte ad un tavolo imbandito di cibo e stavamo cenando trasportati dalle quelle chiacchiere, le quali di tanto in tanto rompevano il silenzio imbarazzante che osava crearsi fra di noi.

Papà aveva prenotato un tavolo magnifico situato accanto ad una bellissima vetrata che dava sul mare. Rimasi assopita nell'osservare la bellezza di quest'ultimo, il quale si agitava tramutando l'acqua fresca in onde che andavano immediatamente a scontrarsi sulla sabbia. Ne potevo sentire il rumore e la magnificenza.

Adoravo il mare.

I miei occhi riscontrarono dei dorati granelli di sabbia agitarsi nell'aria a causa di un venticello leggero, il quale soffiava leggiadro quella sera, di tanto in tanto il mio sguardo andava a seguire la briosa presenza dei gabbiani, i quali volevano leggeri nel cielo, quest'ultimo oramai inghiottito dal manto oscuro della sera. Loro erano così belli e liberi ... per un attimo avrei tanto voluto tramutarmi in uno di loro in modo tale da riuscir a scappare da quel mondo, quel mondo così ostile nei miei confronti.

Harry era seduto di fronte a me e di tanto in tanto mi osservava sorridente, ogni volta che lo faceva rimanevo nuovamente abbagliata dalla sua bellezza, dal suo inconfondibile sorriso che sapeva esprimere solo lui.

Tum- tum, tum-tum.

Mi stava ancora osservando... sentii un altra volta quei  brividi scorrermi lungo la schiena.

''Cazzo è troppo bello, troppo bello'', pensai avvampando ai miei pensieri come una stupida, il suo sguardo mi provocava  forti emozioni, le quali mi erano familiari, stesse che mi invadevano il cuore.

Ripensai alla sua gentilezza riguardo la bugia detta a mio padre solo per non mettermi in difficoltà, per non farmi arrossire come sempre, lo adoravo ... e ne ero follemente innamorata.

Sentii ancora una volta l'acqua di colonia catturare le mie narici, aveva di nuovo spruzzato quel profumo così dannatamente buono sul suo corpo e sulla sua pelle.

 M'assopii nell'osservare la sua immagine che rideva e scherzava con mio padre e Priscilla. Io ero l'unica a rimanermene in silenzio, in realtà lo facevo sempre. Non riuscivo mai ad avere argomenti di cui parlare, non mi passava nulla per la mente, preferivo così ... restare in silenzio e lasciar parlare chi desiderava farlo. Era uno fra i miei difetti più preoccupanti ... e forse anche fra i più assurdi.

Infine rimasi ad osservare come, bollicine dell'acqua gasata, risalivano in superficie dentro il mio bicchiere.

-Allora Maddy ... come va a scuola?- mi chiese Priscilla all'improvviso scuotendomi da quello stato di torpida solitudine.

-Bene ...- finsi andando successivamente a scontrare lo sguardo di Harry.

''Cazzo ... perché mi guarda? Non riuscirò a proferire parola!''.

I suoi occhi mi facevano perennemente avvampare, era come se bloccassero il flusso della mia voce lasciavano fuoriuscire solo dell'aria oppure pensieri che nessuno, ovviamente , poteva ascoltare.

-Piccola ... non hai aperto bocca da quando siamo arrivati ... ma ormai tutti sanno come è fatta la nostra Maddy! E' così timida che preferisce rimanersene in silenzio- incalzò mio padre sorridendo verso la mia figura, la quale se ne stava indisturbata ad un angolo.

Harry mi guardava ancora.

Sorrisi. ''perché  mio padre non sta mai zitto?''.

-hai ragione papà ... comunque tutto bene a scuola- sorrisi cercando di sforzarmi ad intraprendere una possibile argomentazione.

-Sono felice ... tutto a posto con lo studio? E le amicizie?-

Ebbi un tonfo ...  un tonfo che mi fece sobbalzare e mi rifece tornare alla mente  il brutto ricordo di Jack. Quel bastardo. Mi salii un nodo alla gola. Quali amicizie avrei mai potuto avere?

REMEMBER  [IN FASE DI REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora