Ero ancora immersa nel pensiero di mia madre, quei gemiti e quelle lacrime strazianti che aveva versato poco fa, mi avevano sgretolato il cuore.
Ero seduta sul bordo del mio letto concentrata sul far scivolare quelle odiose scarpe dai miei piedi. Mi avevano provocato solo fastidio durante tutta la serata. Mi promisi di non rimetterle mai più anche se in fondo erano carine. Erano nere e avevano delle piccole borchie sparse sui lati.
La luce lunare illuminava il mio viso quella sera, sembrava stessi osservando attentamente la forma delle mie scarpe, quando invece ero immersa in una miriade di pensieri, le mie mani presero a massaggiare delicatamente la pianta dei miei piedi. Stavo già pensando alla mattina seguente, mancava un solo giorno e poi i cancelli squallidi della scuola si sarebbero chiusi per tutta l'estate. Mi sfiorai con un dito la bolla violacea che contornava il mio occhio, la sera incominciava a far più male, il bruciore si faceva largo ostinatamente.
''Quel bastardo'', Jack mi riaffiorò nella mente. Avrei dato di tutto pur di non rivederlo mai più.
Sussultai non appena la porta della stanza si spalancò dietro le mie spalle. I miei occhi saettarono sulla figura di Harry, il quale si fece avanti nella camera. Lo osservai poi chiudere la porta.
Il cuore mi ricominciò a battere. Eravamo di nuovo da soli. Potevo sentire di già le guance bollire. Perché ero così sciocca e fin troppo sensibile? Perché?
Mi odiai ... ma poi ripresi fiato. Con la convinzione che non sarei mai cambiata, dopotutto, sarei rimasta per tutta la vita la stessa Madison impacciata e timida.
-Hey! Non sei ancora pronta?- incalzò la voce di Harry alle mie spalle.
Mi voltai e mi sforzai di esprimere un sorriso.
-Stavo togliendo le scarpe ...mi davano un fastidio!- risposi.
''Che sfigata delle più sfigate che possano esistere al mondo!" pensai, ero solo una sciocca, non avevo il minimo senso del sarcasmo.
Arrossii.
Harry si mise a ridere. Sembrava divertito.
"Cosa?".
-Già ... infatti ho notato la tua camminata!- esclamò beffardo.
Prese ad ondeggiare avanti e indietro, stava imitando la mia buffa camminata.
Ridemmo all'unisono. Era così curioso osservarlo mentre faceva quelle mosse divertenti!
-Già, penso di aver camminato come un pinguino!-
Harry si mise a ridere un'altra volta. E per la seconda volta la sua risata contagiò il mio cuore.
''Se l'ho fatto ridere allora non sono così tanto sfigata ... forse solo un po' ''.
-Maddy basta ti prego ... mi fai schiattare dalle risate!- cadde in un attacco di riso, dopodiché si portò una mano sulla pancia e si gettò sul letto, rideva a crepapelle.
Le molle avanzarono furiose sotto il mio sedere, risi anch'io, la sua risata mi contagiava quasi sempre.
Notai come si rotolava allegro fra le lenzuola. Era bellissimo!
Per un attimo smisi di ridere e mi concentrai solo ad osservare la sua bellezza, la quale accendeva dentro me la voglia matta di stringerlo fra le mie braccia.
Mi alzai e riposi le scarpe nell'armadio.
-Stai ancora ridendo?- gli chiesi osservando come se ne stava ancora attorcigliato fra le lenzuola.
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REMEMBER [IN FASE DI REVISIONE]
RomanceOhio, America. Madison Anderson, una sedicenne dal carattere introverso, con poche aspettative e con alle spalle un passato tumultuoso, cerca di vivere la sua quotidianità con la dolce compagnia della giovane e squilibrata madre, reduce da un divorz...