-Harry!-
Sentii urlare ancora da dietro. Era Maddy, la sua voce era inconfondibile, avrei voluto fermarmi per cercare di calmarmi, ma era proprio impossibile. Come avrei potuto farlo?
Sapere che tua madre è rinchiusa in un ospedale e con un possibile cancro alla soglia era una cosa indescrivibile, un dolore troppo grande, neanche la voce di Maddy riuscii a calmarmi in quel momento e a farmi riflettere su ciò che stavo facendo.
Dove cazzo stavo andando?
Non lo sapevo, come potevo pretendere di sapere la strada per l'Ospedale se a malapena conoscevo le vie di Ohio? E poi Peter non mi aveva neanche dato l'indirizzo dell'Ospedale nel quale si trovava mia madre.
''Vieni ogni tanto a trovarla, in ospedale intendo ...'' quelle parole che mi aveva detto al cellulare non la smettevano di risuonarmi in testa.
Ma che problemi aveva? Era un malato mentale o cosa?
-Ma porca puttana ...- mi sussurrai stringendo i denti e continuando a camminare per il marciapiede. Odiavo Peter e quella era stata una ragione in più per odiarlo più profondamente.
''Che stronzo'' pensai respirando a fondo.
-Harry! Ma ti vuoi fermare?- mi raggiunse all'improvviso Maddy stringendomi per un braccio.
Incontrai i suoi occhi, aveva il fiatone e sembrava sconvolta. Poveretta aveva corso tantissimo insieme a Kate per riuscire a raggiungermi e fermarmi in tempo prima che io commettessi qualche fottuto sbaglio che non mi sarei mai perdonato.
-Maddy ... devo andare! Tu non capisci! Mia madre è in ospedale devo vederla ...- ribattei con il cuore in gola.
Perché stava andando così male? Non potevo neanche avere un attimo di pace. Che vita di merda che era diventata la mia.
-Lo so! Ma dove stai andando? Non sai neanche in quale ospedale si trova tua madre, come puoi pretendere di metterti a correre per l strada senza un senso?- esclamò
Ci pensai un po' su. Aveva ragione, me lo avevo detto anch'io pochi minuti fa, ma cosa dovevo fare allora? Dove dovevo andare a cercarla? Dovevo chiamare Peter per farmi dare informazioni?
No, non volevo più risentirlo, mi aveva già rotto il cazzo abbastanza, non avrei permesso che la sua voce mi entrasse ancora nelle orecchie avrei fatto a pezzi il cellulare.
-Allora che cazzo devo fare? Dimmelo tu? Tuo padre è un ritardato mentale, non sa quello che fa ti rendi conto? Non mi ha neanche detto che mia madre stava in ospedale! Maledizione!- urlai
Lei mi fissò incredula. Forse quelle parole l'avevano colpita parecchio. Insomma, stavo sparlando di suo padre e la cosa sembrava non le fosse scesa giù.
''Perfetto, peggio di così non poteva andare'' mi dissi maledicendomi mentalmente.
Rimase in silenzio e mi guardò con aria irritata, sembrava volesse rimproverarmi con lo sguardo, ma sapevo che era troppo buona per farlo. Alzai gli occhi in aria, non volevo scoppiare ancora, la mano di Maddy premeva ancora sul mio braccio, Kate si trovava accanto a noi con le buste in mano e con un'espressione intimorita, forse si sentiva a disagio nella nostra litigata.
Perché sì, stavamo litigando per una stupidaggine.
-Mi sembra che dovresti calmarti ... ecco cosa devi fare!- mi rispose finalmente lasciandomi il braccio di scatto. Poi si voltò recuperando il cellulare dalla borsa.
Aspettai che facesse qualcosa senza aprire bocca, prese in mano il cellulare e mi guardò. Forse voleva chiamare qualcuno, avrebbe dovuto chiamare suo padre, ecco cosa.
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REMEMBER [IN FASE DI REVISIONE]
RomanceOhio, America. Madison Anderson, una sedicenne dal carattere introverso, con poche aspettative e con alle spalle un passato tumultuoso, cerca di vivere la sua quotidianità con la dolce compagnia della giovane e squilibrata madre, reduce da un divorz...