Da quando Maddy era andata via, il mio pensiero rimase con lei quasi per tutto il tempo. Prima di scendere al piano di sotto rimasi per un altro po' nelle lenzuola respirando ancora il buon profumo che lei aveva lasciato. Dopodiché feci una doccia e recuperai una sigaretta che presi roteare fra le dite nervosamente.
Stavo pensando ancora a Maddy, e quando pensavo così intensamente agitando gli oggetti fra le mani non era un buon segno. Sospirai e uscii in veranda.
Accesi la sigaretta e aspettai che il fumo potesse invadere tutta l'aria.
''Quanto cazzo ci vuole?'' pensai osservando il prato del cortile.
Era passato un bel po' di tempo da quando Maddy era andata dallo psicologo e da lì in poi non ebbi più sue notizie. Ero preoccupato, preoccupato per lei. sentii di amarla ancora e forse solo in quel momento m'accorsi che non ero mai stato così tanto in pensiero per una ragazza.
Sorrisi. L'ultimo messaggio che mi aveva inviato quella mattina furono soltanto una miriade di lettere scelte a caso, ma sapevo che qualcosa nella sala d'attesa l'aveva fatta agitare, forse era arrivato il suo turno.
Quel dolore orribile mi ritornò a galla. Maddy aveva fatto del male a se stessa, e tutto quel sangue mi fece venire un mal di testa insopportabile. Cosa avrebbero potuto dirle? Che era veramente malata?
''No'' pensai stringendo la mandibola ''Lei guarirà''
Sentii il cuore pulsare nel petto, non potevo vederla così, lei era la mia unica ragione di vita, non poteva odiarsi veramente in quel modo. Anch'io lo feci, anch'io mi odiai una volta, un odio così profondo che mi costrinse a farmi del male, ma poi riuscii ad uscirne ed ero abbastanza fiero dei risultati che avevo raggiunto, in quel momento toccava a Maddy, era arrivato il suo turno e sarebbe guarita.
Mi convinsi così tanto di quei pensieri che mi rianimai un po', dopodiché continuai a fumare ed osservare il cielo azzurro di quella mattina.
Passarono circa dieci minuti, se non di più, quando l'auto di Ally varcò l'ingresso del cortile con un rumore assordante ed un borbottio fastidioso. Quell'auto era vecchia e insopportabile proprio come lei.
Spensi la sigaretta passandomi una mano fra i capelli nervosamente. Intravidi Maddy scendere dall'auto e sorridere verso la mia direzione. Le sorrisi anch'io. Sembrava felice e non mi dispiacque affatto.
Era bellissima, le fossette le si ingrandivano sempre di più, notai che aveva stretto fra le mani un volantino e s'avviava a passo veloce verso l'ingresso.
-Sono tornata!- esclamò non appena entrò in casa.
Ebbi un sussulto, un dolce sussulto d'amore, la sua voce e i suoi occhi mi erano mancati così tanto.
''Davvero così tanto?'' mi stupii.
-Maddy tesoro! allora? Come è andata?- le chiesi stringendole il viso con le mani. Notai il suo imbarazzo, anche se sembrava più tranquilla rispetto a poco tempo prima.
-Harry ... quante domande- incalzò con un sorriso –E' andata bene, abbastanza bene devo dire- concluse abbassando lo sguardo.
-Sul serio? Cazzo allora gli strizza cervelli fanno effetto!- ridacchiai avvicinandomi ancor di più a lei. –Sai mi sono mancati così tanto i tuoi baci- le sussurrai, poi presi a baciarle le labbra. Il suo contatto mi fece rabbrividire, le sue mani incominciarono a massaggiarmi i capelli dolcemente, quanto l'amavo. Lei era come ossigeno per me.
-Harry ...- sorrise guardandomi negli occhi –Sì è andata molto bene, devo parlarti di una cosa- disse carezzandomi con un pollice il labbro inferiore.
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REMEMBER [IN FASE DI REVISIONE]
RomanceOhio, America. Madison Anderson, una sedicenne dal carattere introverso, con poche aspettative e con alle spalle un passato tumultuoso, cerca di vivere la sua quotidianità con la dolce compagnia della giovane e squilibrata madre, reduce da un divorz...