Capitolo 20

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Quella serata finalmente era terminata.

Dopo qualche minuto io ed Harry uscimmo dal bagno e continuammo, di tanto in tanto, a sorridere fra di noi . Quel solletico fu così intenso e divertente che fui costretta a chiedere proprio a lui di riallacciare il fiocco che poco fa si era divertito a slegare e lasciar penzolare in balia dell'aria.

Dopo aver asciugato la sua camicia schizzata d'acqua con della semplice carta igienica rimanente in quel bagno puzzolente, mi spicciai a chiedergli quel favore che subito lui si accinse a fare. Le sue mani posarono dolcemente lungo la mia schiena e incominciarono a tirare il fiocco con destrezza fino a stringere per bene le spalline del mio abito. Mi sentii subito a mio agio, finalmente il fiocco era stato legato ed io avevo riavuto la mia indipendenza.

Mentre ci  avviammo lungo i tavoli, per raggiungere mio padre e Priscilla, sentii ancora una volta le sue mani solleticare lievemente i miei fianchi.

-Harry non ricominciare!- esclamai sorridente.

-Va bene ... ma solo se mi prometti che non terrai il broncio per il resto della serata- esordì facendomi l'occhiolino.

Annuii timidamente. Harry in qualche modo riusciva a donarmi quel senso di protezione e di speranza che da tempo ormai la mia mente si ostinava a non voler riconoscere.

Mi sorrise ed io fui presa subito da un capogiro.

Tum-Tum, Tum-tum

''sempre troppo bello'' pensai, i miei occhi avrebbero tanto voluto incrociare un'altra volta i suoi, ma la mia timidezza e forse anche un po' la mia paura di arrossire,  me lo impedivano.

Lo vidi superarmi per poi dirigersi al nostro tavolo, dove Priscilla e papà se ne rimanevano a chiacchierare, assaporando quei frutti di mare che io non avevo osato assaggiare.

Odiavo il pesce.

-Ragazzi finalmente!- esclamò mio padre non appena ci fummo avvicinati a loro.

-Scusaci Peter ... c'era troppa fila!- ribatté Harry regalandomi un piccolo sorrisetto da complice.

Sentii ancora quei soliti brividi, ancora una volta il suo sorriso generò in me un forte battito cardiaco.

Sedetti e finii la cena ripensando a quei dolci attimi passati nel bagno, fra il solletico di Harry e le mie mani zuppe d'acqua, le quali schizzavano il suo bellissimo volto.

Lo guardai, anche lui era immerso nei suoi pensieri, sembrava contento. Capii subito che stava ripercorrendo con la mente quei piacevoli ricordi.

Dopo circa una mezz'ora lasciammo il piccolo ristorante e ci avviammo lungo la nostra auto intenti a far ritorno a casa. Una volta entrati, le chiacchiere incominciarono a placarsi, man mano il silenzio si fece largo fra i sedili dell'auto e per un momento mi scaturì un senso di piacere.

Adoravo il silenzio, mi permetteva di pensare, di sognare e soprattutto permetteva al mio carattere di essere se stesso.

L'auto varcò il cortile di casa mia, mandai un veloce messaggio a mia madre.

''Mamma siamo rientrati", le scrissi.

Dopodiché mi spicciai ad uscire dall'auto. L'aria fresca di quella sera mi provocò intensi brividi.

Chiusi lo sportello e fui immediatamente seguita da Harry, il quale percorreva il cortile recuperando il suo pacchetto di sigarette, dopo un po' ne sfilò una e l'accese posandola leggermente sulle labbra.

''Cazzo'' pensai, quelle labbra mi facevano impazzire.

Abbandonai per un secondo lo sguardo che avevo posato su Harry, il quale se ne rimaneva in un angolo a fumare, mi inviai verso il finestrino abbassato dell'auto, i miei occhi videro mio padre sorridere. Mi abbassai un po', giusto per riuscire a parlargli o semplicemente per ascoltare ciò che aveva da dire.

REMEMBER  [IN FASE DI REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora