Ora era lui ad essere "morto"

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Era una senzazione strana. Di solito i bambini scappavano quando lo vedevano, e a lui stava il compito di acchiapparli.

Quella bambina invece non sembrava avere paura, ed era persino gentile con lui. Ma non era quello il motivo per cui non riusciva a ucciderla. Perché era questo il problema... Non riusciva a ucciderla... Non ne aveva il coraggio. Gli era difficile ammetterlo, ma era così.

E il suo motivo erano i suoi occhi. Quegli occhi smeraldini, bellissimi, che non avrebbe mai dimenticato.

Li aveva già visti, forse quando era ancora vivo. Chissá se era morto, o no? Spesso se lo domandava, non riusciva a rispondere a quella domanda. Non era sicuro di essere vivo, ma non lo era neanche di essere morto.

<< Allora?>> chiese di nuovo la bambina con l'espressione leggermente imbronciata. Le dava fastidio essere ignorata, e lui non faceva altro che complicare le cose.
Intanto la pioggia cadeva sempre più forte, ormai anche il cappuccio della felpa di Katy era fradicio, ma nonostante tutto non si muoveva. Restava accanto allo Slenderman pur di convincerlo a ripararsi con lei. Ovviamente, anche stavolta non ricevette risposta, così sbuffó e si sedette accanto a lui.

Slenderman continuava a guardarla. Perché stava facendo tutto ciò? Cosa le saltava in mente? Sembrava non volesse lasciarlo solo, tanto da restare con lui sotto la pioggia. Katy cercava di non darlo a vedere, ma cominciava a sentire freddo e i vestiti bagnati erano totalmente appiccicati al suo corpo. Non sapeva neanche lei perché si stesse comportando in quel modo, ma quell'essere...
Non se la sentiva di lasciarlo in quel modo.

Ad un tratto, si accorse che le goccie di pioggia si erano improvvisamente fermate.
Ma non aveva smesso di piovere.

Alzó lo sguardo lentamente e realizzó di avere su di lei qualcosa che la proteggieva. All'inizio sembrava uno strano e folto intrico di rami secchi, ma poi si rese conto che non provenivano dagli alberi, bensì... dallo Slenderman. La creatura non rimuoveva il suo volto da lei,senza proferire parola, in un silenzioso ed enigmatico gesto di protezione stava cercando di ripararla dalla pioggia battente con i suoi tentacoli. Poi alzandò il viso, incitò Katy a guardare nella stessa direzione e la bambina capì. Le stava indicando l'edificio abbandonato, probabilmente voleva che andasse dentro.

Katy si rialzó da terra e si ripulì la gonna ma prima di allungarsi verso la struttura, tese la mano verso di lui monstrandogli un ingenuo sorriso
<< Andiamo?>>. Slenderman non fece nulla, se non fissarla per qualche altro secondo. Per la prima volta dovette ammettere di aver perso, questa volta era lui ad essere "morto". E il suo assassino era... una bambina. Dolcemente arreso. Avvolse con le lunghe dita la mano della piccola e si incamminó con lei.

Slenderman e KatyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora