Capitolo 4 -Hellen

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Arrivo puntuale davanti a scuola e in lontananza intravedo un gruppo di ragazzi e ragazze tatuati e vestiti di nero.

Non vedo Matt e cerco quindi di convincermi che il gruppo con il quale devo uscire stasera non sia quello ma poi per mia solita fortuna lo vedo. Yuppie!! Ora si che sono contenta e mentre mi avvicino mi giro per andarmene e mi prende quasi un infarto quando mi ritrovo Matt davanti che come non fosse successo nulla mi fa
" Ciao! Pronta per la serata? Wow, sei uno schianto" arrossisco un po' ma sono ancora confusa e giro riprtutamente la testa a destra e a sinistra cercando di capire come abbia fatto ad arrivare così velocemente
" Come hai fatto ad arrivare qua davanti a me così...così....veloce??"
"Ciao Matt, anche io sono contento di rivederti!" Fa' con ironia ma non mi importa perché sono ancora scioccata
"comunque sono arrivato qui camminando come qualunque essere umano, quando ti ho visto e poi hai esitato ad andartene sono corso verso di te......ritornando a prima, sei pronta per la bellissima serata principessa?"
"Si...cre...do di si."e gli faccio un bellissimo sorriso di quelli finti.
Mi prende per un braccio e mi porta dai suoi amici per farmeli conoscere. Inizia con le presentazioni
" Lei è la mia nuova compagna di cui vi ho parlato si chiama Hellen" mi salutano tutti e iniziano a presentarsi, la ragazza che mi sembra più simpatica rispetto agli altri è Cathrine forse perché è vestita normale, non come se fosse inghiottita da un buio cupo ed è un po' più timida. Non che sia contro il nero, anzi sono la prima a vestirmi con colori scuri ma loro mi mettono un po in soggezione .
Ci incamminiamo verso la macchiana di Matt e di un altro, che mi pare si chiami.... Robert?
(io naturalmente salgo sulla macchina di Matt).

Il tragitto non credo sia molto lungo, almeno spero.
In macchina ci sono solo ragazzi. Vicino a me c'è un cert Leo e un Adam? Boh.
Il top continua ad abbassarsi e ogni singola volta lo risistemo, mi da fastidio che scenda anche se di poco.
"Allora, ti da molto fastidio quel top?"
"Ufff... i cavoli loro no è?"sbuffo a voce bassa per non essere sentita da nessuno, un altra cosa è che mi da molto fastidio che gli altri si facciano gli affari miei.
Per questo non ho molti amici, diciamo nessuno.
Infatti quando sono partita per New York non ho dovuto salutare nessuno a parte Amanda una mia compagna di lavoro .

"Guarda che ti ho sentita!" Ecco, ti pareva!
"Ok,ok, non mi importa del tuo top! Io mi chiamo Leo bellezza."
"Lo so come ti chiami e...aspetta, aspetta. Come mi hai chiamato?" "Bellezza"
"No, no, hai capito male. Non chiamarmi bellezza!" inizia ad irritarmi questo ragazzo dagli occhi chiari e i capelli ricci biondi.
"Scusa, bellezza"

"Leo, smettila. Lascia in pace la mia Hellen." per fortuna Matt è intervenuto, non saprei cosa gli avrei detto altrimenti
"Perché? È simpatica e carina...vero bellezza?"
"Hai finito? Chiamami Hellen"
"Ok. Hellen. Ho afferrato il concetto bellezza"
"A me non pare che hai afferrato bene il concetto...." mi scappa una risata
"Visto? Ti ho fatto ridere. Non sopportavo più di vederti con quel muso quando hai un sorriso così bello che hanno in pochi"
"Ok,ok, mi arrendo. Chiamami come vuoi!"
"Ok Helly"
"No, no così no per favore, va bene bellezza"
"Ok, bellezza"
"Avete fatto pace voi due?"
"Si, purtroppo si, sarò costretta ad essere chiamata come vuole lui" dico con un sorriso stampato in faccia
"Siamo arrivati!"
Leo si sbriga ad uscire dall'altro sportello, e poi apre il mio
" Prego bellezza"
"Grazie Riccioli d'oro"
"No, ti prego. Da dove è uscito questo nome?"
"Io lo trovo perfetto."
"Ok, ok, tu sei bellezza e io riccioli d'oro"
"Affare fatto."
Mi prende sotto braccio e lentamente ci incamminiamo verso il bar.

Cerco di restare tranquilla ma non lo sono perché non sono mai andata a questo genere di feste e....Leo è troppo vicino a me. Non mi trovo molto a mio agio.
Devo dire però che Leo è molto bello e parecchio simpatico, spero che nascerà una stretta amicizia.

Il locale ha le pareti nere con le luci colorate che lo illuminato, lungo il corridoio d'entrata ci sono quadri appesi con vari spruzzi colorati fluorescenti.
Su una parete anziché il muro c'è una vetrata che lascia intravedere gli interni il bancone è nero con il piano in vetro anch'esso con vari spruzzi colorati.
Le luci sono molto scure e la musica parecchio alta.
A distrarmi dai miei pensieri c'è Leo
"Ci sei?"
"Umm....si scusa stavo osservando"
"Di nulla. Entriamo?"
"Si certo"
E ritorno nei miei pensieri osservando un po tutto.

Vampiro da un giorno all'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora