Capitolo 24- Hellen

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Sono in fila all'aeroporto pronta per il mio viaggio per la Virginia.
Sono ormai le 2 del pomeriggio.
Stamattina sono passata a casa ho preso dei vestiti abbastanza caldi per via delle temperature basse che iniziano a farsi sentire.
Inoltre ho dovuto impiegare una buona mezz'oretta per cercare i documenti che alla fine ho trovato nel cassatto del mio comodino vicino ai biglietti aerei della mamma per l'Italia.
Stranamente non ho incontrato nessun vampiro che cercava di prendermi come bottino di guerra.
Spero che questi pochi giorni, in Virginia, non ci siano questi vampiri altrimenti non riuscirei ad avere il tempo necessario per ragionare.
Vampiri.... mi manca già Matt, il solo pensiero di non rivederlo per i prossimi giorni è triste, parecchio triste.

Mi giro guarandomi attorno, ho la sensazione che qualcuno mi stia seguendo da quando sono uscita da casa mia, e fidatevi non è una cosa molto piacevole.
Ho sempre la costante paura che qualcuno possa avermi seguito per trasformarmi eppure, sono stata parecchio attenta a non farmi sentire ( Al livello olfattivo intendo).

Mi sento prendere un braccio e poi una voce fin troppo famigliare.
"Ehi tu. Dove credi di andare?" Mi giro lentamente
"Io....io...vado a trovare mia madre"
"Non ti credo dai. A me puoi dirmelo"
"No Leo. Tu lo diresti a qualcuno e tutta questa storia non servirebbe più a niente e a nessuno.
Poi, punto due.
Ti sei fatto seguire?"
" No tranquilla. E ti giuro che non lo dirò a nessuno. Promesso, altrimenti potrai staccarmi la testa..." rabbrividisco all'idea
"No mi dispiace...." segue una mia risatina " quello lo faccio fare a Matt. È davvero bravo in quel lavoro"
Leo sbianca immediatamente.
Non ho mai visto faccia più buffa di quella.
Scoppio in una risata ma lui mi guarda con una faccia da finto offeso
"Hai finito di ridere?" Mi schiarisco la voce con un leggero colpo di tosse e poi maschero la mia faccia divertita con un espressione abbastanza seria.
"Si"
"Non sei simpatica"
"Pensala come vuoi" gli rispondo "ora te ne vai?"
"No, voglio venire con te."
"Cosa? Stai scherzando vero?"
"No sono serio"
"Tu...tu...no, non puoi venire"
"Perché? "
"1. Matt si arrabbierebbe molto sia con me che con te;
2. Devo stare sola per un periodo per avere la possibilità di riflettere su tutto ciò che è successo;
3. Potrebbe avertelo chiesto Matt di seguirmi;
4. Torno solo tra pochi giorni;
5. Se ti dirò dove andrò potresti essere compromesso dicendo dove sto.
Quindi no. No. E no"
"Ma non è giusto"
"Si invece. Per favore ho bisogno del tempo per riflettere"
"Va bene. Ma solo perché ti voglio bene.
Comunque so dove sei diretta scema. Stai facendo la fila per l'aereo diretto a Virginia."
"Ups, no....io ho sbagliato fila i..io non devo andare qua. Ma di la...."
"Ehi ehi. Non preuccuparti. Non lo dirò a nessuno e per qualsiasi cosa chiamami okai?"
Mi viene incontro e mi abbraccia. Stringo il suo petto nelle mie piccole braccia in confronto alle sue.
"Anche io ti voglio bene riccioli d'oro" dico passando una mano tra i suoi capelli scompigliandoli.
La signora in fila dietro di me mi avvisa che è il mio turno per prendere il biglietto e imbarcare il bagaglio. Non mi ero neanche accorta che la fila era andata avanti.
Faccio passare avanti la signora e saluto per l'ultima volta Leo.
"Miraccomando ricorda il patto in caso parlassi"
"Ok ok. A presto bellezza"
"A presto riccioli d'oro" dopo aver fatto un saluto con la mano cammino con la mia piccola valigia verso il bancone con l'hostess.

__________

Il viaggio in aereo è stato parecchio noioso soprattutto per il fatto che ero affiancata da una coppia di anziani, il telefono scarico, e i bambini dietro che scalciavano per imitare i dinosauri del cartone animato che guardavano.
In questo momento sono davanti ad una piccola casa, era quella che hanno usato i miei genitori nel periodo dopo la luna di miele a Miami.
Devo dire che non è per niente male.
Per tutta la via si susseguono una serie di villette molto diverse tra loro.
Davanti a me sorge un piccolo cancelletto in vernice bianca con una lunga siepe verde chiaro da entrambi i lati del cancello per poi seguire lungo tutte le altre villette.
Prendo le chiavi dalla borsa cercando quella adatta per aprire il cancello.
Entro e subito mi ritrovo in un piccolo giardino mattonato con qualche piccola aiuola con fiori rosa.
Di fronte a me 5 piccoli scalini che pontano ad una grande porta in rosa antico.
È davvero una casa bellissima. Sulla destra c'è una piccola terrazza riempita ai lati di vasetti con fiori colorati.
All'interno della casa si vede subito il piccolo salotto accogliente con un divano bianco latte e un televisore da 50 pollici attaccato sul muro a sinistra.
A destra sorgono una serie di porte.
La pima porta a due stanze: cucina e sala da pranzo;
La seconda ad un grande bagno compreso di vasca idomassaggio;
La terza ad un corridoio con 4 camere da letto.
Sono tutte matrimoniali e con un proprio bagnetto tranne l'ultima in cui c'è un lettino singolo ed una culla.
Butto le mie cose a terra entrando in quest'ultima. Appese ci sono delle foto di mamma e papà da soli.
Mi attira subito quella con papà che tiene la mano sulla pancia della mamma.
La stacco dal muro e me la metto in tasca non dopo averla osservata bene un'altra volta.
In fondo alla stanza un grande armadio rosa con i fiori viola.
Lo apro lentamente e subito esce un po di polvere che mi fa tossicchiare.
Nel fondo ci sono tanti piccoli vestiti da bimba, sono pigiami, gonnelline, magliette.
È tutto minuscolo. In cima a questa pila di vestiti c'è una vecchia videocamera con una targhetta: " 1985/1999 New York/Virginia ".
La prendo subito accendendola ma la batteria è quasi completamente scarica.
Cerco il video del 1999 e lo faccio partire

Vampiro da un giorno all'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora