Mi sveglio sendendo un rumore di metalli che cadono.
Chi c'è dentro casa? Prendo una lampada ingiallita come arma ed apro la porta molto lentamente. Testa fuori, una gamba e poi l'altra. Un passo dopo l'altro mi ritrovo in cucina trovando un Matt per terra con padelle nelle mani e una pentola sulla testa e uova con farina sparse dappertutto.
Scoppio a ridere buttandomi anche io a terra.
"Hel sei te?" La voce di Matt sembra come quella dei film alieni, è matallizzata.
Si alza lentamente tenendo le braccia avanti cercando di venire da me senza sbattare da qualche parte.
"Io....oddio....." scoppio a ridere una seconda volta "cosa è successo qui?!"
"Ecco io volevo preparare la colazione ed ho preso due padelle. Il problema è stato che non riuscivo più a chiudere il mobiletto e quindi ho spinto tutto dentro. Poi ho preso gli ingredienti per fare i pancakes e lo sbattitore elettrico. Quando ho messo gli ingredienti nella ciotola credo di aver sbagliato mettendo le uova con tutto il guscio e sono andato a girare con lo sbattitore.
È volato tutto compresa la ciotola che ha sbattuto al mobiletto delle pentole sopra di me. Quindi si è aperto ed è cascato tutto.
E quindi....ecco tutto. Una pentola mi è rimasta in testa. E credo che la colazione te la comprerò"
"Mio dio. Vista così è ancora più divertente. Ma come hai fatto?!"
"Te lo ho raccontato le...."
"Si, si ho capito ma.... non hai mai mai cucinato?"
"Ma si. Certo.....No mai"
"Okay. Ti insegnero' io. Ma prima togliti quella cosa e vado a prendere la colazione"
"Grazie al cavolo. Mi aiuti?!"
"Oh. Si scusa." Mi alzo anche io e mi avvicino. Prendo i due manici della pentola e cerco o di muoverla ma Matt sembra un pesce ed appena metto un po di forza si muove come un lombrico senza coda.
"Cazzo. Fermo attaccati a qualcosa"
Mugola in affermazione e posa le mani su i miei fianchi.
Ecco forse io non intendevo li, ma lasciamo perdere.
"Ora fermo, al mio tre tiro. Uno due e tre"Lui tira la testa in una direzione e io sfilo la pentola nell'altra.
Un secondo e BUMMM sono sdraiata a terra con due occhioni azzurri sopra per via della troppa forza usata. Ci guardiamo per qualche secondo e poi Matt posa una mano sulla mia guancia avvicinandoci.
"E...ecco io vado a prepararmi per la colazione allora" striscio fuori dalla sua presa e corro in camera.
"E pulisci quel casino" gli urlo falla camera
"Certo come no? Non preuccuparti" risponde arrabbiato e amareggiato.
Un po mi dispiace, ma non può ricominciare. Abbiamo chiarito solo ieri.
Faccio una doccia veloce per poi mettere l'intimo ed una gonna nera con una maglietta gialla imsieme ad un paio di superstar. Lego i capelli senza truccarmi e vado da Matt."Sono pronta"
"Si. Va bene"
Senza guardarmi esce di casa. Esco e chiudo la porta a chiave.
"Mi dici qual'è il tuo problema? "
"Io. Nulla. Sono fatto così"
"Non è vero."
"Mon avevi detto che non mi conosci? Ecco. Io sono così! "
Gli prendo la mano tirandolo
"No. Tu fai così perché prima me ne sono andata. Ma non puoi fare così. Ti ho chiesto tempo solo ieri. Non puoi ricominciare"
"Va bene. Ora andiamo"
"Certo come no. E poi se davvero ti piaccio tanto non fare il duro. Perché se è la tua tattica per ritornare con me, ti sbagli di grosso"
"Chi te lo dice che è per te che lo faccio? Il mondo non gira mica intorno a te! Non puoi sempre avere quello che ti pare e fare la viziata"
"Non stai dicendo sul serio vero?" Inizio a sentire gli occhi pizziacarmi
"Vattene"
"Ho detto vattene. Io rimango qui tu torna a casa tua. E sai che c'è forse avevi ragione. È meglio Aron"
Mi giro attraversando la strada
"Hel aspetta.Scusa. Non dicevo sul serio" mi raggiunge sul marciapiede e mi ferma stringendo il polso
"No Matt. Basta. Fai sempre così combini qualcosa e poi chiedi scusa. Mi sono stancata. Hai mai pensato che forse le ferisci le persone ogni tanto? Devi pensare prima di aprire bocca e dargli fiato. E ora per favore vattene. Tieni le chiavi. Prepara la tua roba a casa mia e quando torno tu te ne vai"
"No. Non ti lascio qui da sola"
"Non sto sola, c'è Aron. E poi non rimarrò qui per sempre"
"Certo. Sempre Aron Aron Aron. Che ne sai che non è uno di loro?"
"Mi fido e poi ho capito che ha detto la verità dallo sguardo. Sai per quella cosa"
"Per favore Hel"
"Io....Matt non puoi fare sempre così"
"Ok. Per favore cercherò di smetterla. Voglio comunque starti vicino. Sei importante"
"Va bene Matt. Ma alla prossima te ne vai"Si avvicina lentamente posando una mano sul fianco
"No Matt. Non è il caso...."
"Shhhh" posa delicatamente le labbra morbide aulla mia guancia destra
"Grazie" mi sussurra all'orecchio e poi mi abbraccia stretta.
E rimango con le mani ferme per poi abbracciarlo a mia volta avvolgendo le braccia attorno al suo collo
"Per favore Matt. Non dirmi più le cose di prima. Lo sai che sono tutto meno che viziata. Tu dovresti saperlo bene"
"Si. Scusa ancora. L'ho detto senza pensarci minimamente"
"Ummm...ummmm" mugolo leggermente in approvazione.
"Andiamo al bar ora. Così posso finalmente offrirti la colazione"
"Ok"
attraversiamo per la seconda volta la strada per poi trovarci sulla via principale dove si trovano i negozi.
Matt posa un braccio sulle mie spalle e io poso il mio dietro la sua schiena.Ed è così che capisco che la deisione che ho preso con Matt, è la migliore di tutte.
Perché è una persona speciale ma non lo conosco ancora bene.
Ed ogni suo piccolo gesto dimostra sempre qualcosa in più, e sono sicura che ritorneremo insieme prima o poi.Spazio autrice
Ed ecco qui un nuovo capitolo. Ammetto che ci ho messo un po di tempo per crearlo.
Allora che ne pensate dell'interprete che ho scelto per Hellen?
Accetto naturalmente consigli da parte vostra. Alla prossima, anche con un nuovo peesonaggio.
Baci Valentina
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Vampiro da un giorno all'altro
Vampire||21-01-2016|| Nessuno sa cosa ci riserva la vita. Non sappiamo cosa possa accaderci tra una settimana, un mese, o un anno. Potremmo diventare scultori, medici, potremmo inciampare in un gradino o innamorarci di un ragazzo che ci sta antipatico. Qul...