Capitolo 15- Hellen

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Sono sdraiata sul lettino da più di un'ora mentre Matt è entrato e uscito dall'acqua per tre volte chidendomi di entrare ma ho rifiutato.
Ora è la quarta  volta che sta per entrare e mi chiede" Vuoi venire?"
"No, per l'ennesima volta no. Ho solo una gran fame" Alle mie parole mi prende sulla spalla e mi porta in acqua
"Al cibo pensiamo dopo. Allora ti tuffo direttamente e ti faccio scendere piano?" fa ridendo
"La seconda" mi fa scendere dalla spalla quando l'acqua mi arriva ancora alle caviglie ma mi butta in un tonfo comunque.
Quando mi rialzo prende la mano e mi porta lentamente più avanti. Faccio attenzione ad non cadere sugli scalini maledetti dello stesso colore della piscina. L'acqua non è troppo fredda come pensavo io, anzi è molto gradevole.
Continuiamo a camminare e quando l'acqua mi arriva sul petto mi prende con le mani mi alza totalmente in aria per poi ributtarmi giù.  Quando risalgo gli spingo con forza la testa sott'acqua e rialzandosi mi ritrovo seduta sulle sue spalle e di nuovo mi butta alzano molti schizzi.
Per l'ennesima volta risalgo o meglio, Matt scende sott'acqua, mi prende per i fianchi e mi tira fuori portandomi alla sua altezza.
Mi tiene sospesa e mi guarda negli occhi, la sua espressione sul volto non è più divertita ma seria e dolce, posa il suo sguardo sulle mie labbra. Non riesco più a trattenermi e mi sembra che vuole baciarmi ma credo non sappia se io sono d'accordo quindi, dato che non voglio fare di nuovo la prima mossa gli dico
"Hai il mio permesso!".
Rimane qualche secondo fermo guardandomi negli occhi poi mi stampa un bacio sulla bocca ma dura solo un attimo, perché le sue mani sono occupate a tenermi sollevata.
Comprendo la sua difficoltà quindi mi agrappo a lui tenendomi con le braccia dietro il collo liberando così le sue mani e finalmente mi mette le mani dietro la nuca e mi bacia.
Prima è un tocco leggero labbra conto labbra che lentamente si trasforma in un bacio colmo di passione e ....amore.
Le lingue si intrecciano in sincronia quasi fossimo in tutt'uno.
Mi porta fuori dall'acqua in braccio e si sdraia con me sul lettino.
Mi siedo sulle sue gambe e ricominciamo a baciarci.

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"Matt, devo passare a casa a prendere il materiale per prepararmi alla scuola!" Gli dico con la bocca piena
"No, non puoi è troppo pericoloso, vado io, basta che mi dai le chiavi e mi dici dove tieni i libri. E poi così ti prendo anche i tuoi vestiti e il resto della roba che ti serve"
"Posso venire con te e ....non è rovinata?" gli faccio con tono supplichevole e il labbro inferiore in fuori
"È rovinata solo esteriormente. E si, forse è anche meglio che vieni considerando che resteresti a casa da sola. Però mettiti uno dei profumi di mia sorella per non essere ricocosciuta tanto facilmente."
"Ok, vado a prepararmi. Faccio anche una doccia."

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Un'ora dopo stiamo in macchina e mancano 5 minuti di tragitto per arrivare a casa.
Il suo volto è rivolto verso la strada.
"Sono tanto bello?" Oh cavoli, non mi ero accorta che lo fissavo da un po'
"ahahah, non fare troppo il ......Non sei bellissimo. Ti fissavo perché hai una cosa tra i capelli" faccio una risata
"Come? Dove?" toglie le mani dal volante per toccarsi la testa e per poco non andiamo a sbattere contro un palo.
"Stai più attento" un uomo che passeggia ci urla contro."Si, si scusa" e se ne va dopo averci alzato il dito medio.
Scoppio in una risata
"Ma sei matta? Stavamo per morire!"
"Ah, quindi è colpa mia se hai tolto le mani dal volante. E poi stavo per morire, tu sei immortale!"
"Si, direi di si, è colpa tua!"
"Ok, allora ti lascio" io scherzo ma lui non deve aver capito il gioco.
"Come? Non puoi mollarmi per una cavolata del genere"
"Si invece. Decido io!"
"No che non puoi" sul mio viso compare un ghigno che si trasforma in una fortissima risata
"Ti prendi gioco di me vero?" annuisco soddisfatta e scoppio in una seconda risata, stavolta lui si unisce a me.
Ferma la macchina e apro la portiera.
Scendo e apro la porta di casa per poi salire in camera.

Dei mobili sono rovinati dell'incendio come anche i muri. Ma nulla di tanto grave.
La mia roba è ancora tutta intatta.

Sfilo una gigantesca valigia da sotto il letto e inizio ad infilarci di tutto: vestiti, libri, biancheria trucchi e....il mio sguardo ricade sulla foto mia e di mia madre nella quale ridiamo, me lo ricordo: era quando sono caduta e lei per venire da me è caduta nello stesso mio punto. Ce l'aveva fatta lo zio.
Improvvisamente le lacrime iniziano a rigarmi le guance e sento dei passi e poi due mani che mi prendono la vita.
Mi giro pensando di ritrovarmi Matt pronto a consolarmi e invece mi sbagliavo.

Vampiro da un giorno all'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora