Capitolo 25- Matt

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Ho deciso di lasciare dello spazio a Hellen come mi ha chiesto poco prima.
Mia sorella ha detto che devo aspettare che si schiarisca le idee e poi cercare di parlarle tranquillizzandola altrimenti rishio di litigare con lei e questa è l'unica cosa che voglio evitare.
Erano anni che non avevo più una ragazza, anzi da quando mi hanno morso.
Da quel momento mi ero chiuso in me stesso e cercavo di evitare tutti, mi ero costruito uno scudo attorno che non lasciasse penetrare emozioni.
Gli unici amici che ho sono vampiri, proprio perché non mi sono fatto avvicinare da nessuno e ce ne è di gente che vuole avvicinarsi, soprattutto le ragazze.

Sono passate ormai tre ore da quando la ho lasciata da sola in camera, credo che le sia bastato come tempo.
Salgo velocemente le scale rischiando anche di cadere, mi incammino a passi svelti per il corridoio e poi busso alla porta della mia ragazza.
"Ehi? Tutto ok? Posso entrare o me ne vado?" Nessuna risposta, solo il fruscio delle foglie ancora attaccate agli alberi che proviene dalla finestra.
"Chi tace acconsente" spalanco la porta con un sorriso stampato in volto ma vorrei non averlo mai fatto.
Mi immaginavo lei che si era nascosta e rideva per poi saltarmi addosso, cadendo e strillandomi per il fatto che eravamo caduti insieme.
La finestra è aperta a differenza di come l'avevo lasciata io.
Le tende svolazzano a direzione del vento.
Sul letto c'è una piccola penna con un foglio giallastro ripiegato più volte su se stesso.
E cosa più importante: Hellen non c'è!
"Non mi piace questo scherzo" rido amaramente. E se l'avessero rapita o addirittura uccisa? Non....nonnn .....pensare al peggio. Mi ripeto. Ma la verità è che non so dove sta e questo mi fa preuccupare.
Mi avvicino al foglio anche se il mio istinto dice di non farlo, lo ignoro.
Afferro con un gesto sicuro il pezzo di carta e inizio a leggere ad alta voce con la mano che trema.

" Caro Matt,
scusa se scappo così lasciandoti per qualche tempo solo con le mie parole scritte su questo vecchissimo foglio.
Non preuccuparti non me ne starò via per molto.
Mi serve un piccolo periodo per ragionare, cercare di apprendere tutte le cose che mi sono successe fino a questo momento da quando mi sono trasferita qui a New York e magari anche prima.
Non ti dico dove andrò perché conoscendoti ti troverò tra qualche ora a 10 centimetri di distanza da me e ciò non mi aiuterebbe a pensare perché detto sinceramente non ragiono più quando sto con te.
Non montarti la testa prendendoti la colpa della mia improvvisa partenza, perché la colpa è di tutti meno che la tua.
Devo staccare la spina per un breve periodo e ti chiedo, ti scongiuro di non lasciarmi.
Posso sembrare egoista e forse lo sono veramente ma credo che la decisione che sto prendendo sia per il momento quella più giusta che io abbia mai preso in 17 anni della mia vita.
Non posso mentirti dicendo che non conosco il motivo per il quale sto piangendo in questo momento, mentre ti sto scrivendo questa lettera.
Il fatto è che già so che mi mancherai.
Ti amo, te lo ripeto e mai mi stancherò di dirtelo.
Ti avverto che non riuscirai a trovarmi con le tue "doti" e mi scuso per questo.
Scriverti questa lettara si sta dimostrando più difficile di quanto pensassi.
Ricordati che ritornerò presto sperando che al ritorno tu stia ancora qui e non sia scappato dal disastro che sono. Ti chiedo ancora scusa e scusa per il mio egoisamo ma ti amo e spero tu mi capisca.
Non preuccuparti perché ti assicuro che in caso di emergenza me la cavero' come hai potuto notare qualche ora fa.

A presto
La tua Hellen"

Uan lacrima scende lenta e casta sulla mia guancia arrivando alla bocca e lasciandomi un retrogusto salato.
Non può essere andata via. Ha ragione dovrei capirla, e anche io credo avrei fatto la stessa cosa al posto suo ma mi riesce una cosa impossibile.
Non posso stare senza di lei e per lo più tra poco è il suo diciottesimo compleanno il che significa che deve stare con me perché la devo proteggere.
Io ho paura le possa succedere qulacosa.
Devo trovarla, mi farò aiutare da mia sorella e, anche se non mi va per niente da mio fratello e Leo.

Scendo frettolosamente le scale fino ad arrivare nel salotto dove trovo mia sorella a leggere un libro e mio fratello a giocare con la playstation.
Schiarisco la voce con un colpo di tosse in modo da attirare l'attenzione dei due anche sono sicuro che mio fratello non mi cagherá per niente.
"Dimmi fratellino"
Celine è sempre stata una ragazza da ammirare. Non so come faccia a sopportare me e mio fratello ma ci riesce e anche bene.
Non siamo fratelli di sangue ma ci vogliamo bene (quasi tutti)
"Hell...len è scappata!" Le lancio la lettera a dosso e la legge velocemente.
Annuisce soltanto
"Come faccio a trovarla?"
"Non devi"
"Che cazzo dici? Si che devo"
"No. Ha fatto la scelta giusta. Daltronde si sa difendere no? Ha bisogno di tempo, come ti ho detto prima e per tempo non intendevo ore ma giorni. Intendevo che dovevi lasciarla per dei giorni in modo che lei non avesse altri problemi a cui pensare"
"Ma...ma...ioooo...."
"No. Se la vuoi vedere per il compleanno okay. Ma solo per quello. Partirai il giorno stesso e starai con lei. Poi deciderà se puoi rimanere con lei oppure le serve altro tempo. Non metterle fretta"
"Va bene. Però voglio farle una mega sorpresa e dovete aiutarmi in qualche modo"
"Si poi ci penseremo. Come fai a trovarla? È intelligente, non credo abbia lasciato tracce di odore."
"Lo so. Lo so. Terra chiama Micheal. Ci puoi aiutare anche tu?"
Sbuffa pesantemente
"Allora....deve pensare quindi ricordi. La casa dei ricordi dei suoi genitori. Dov'è che si trovava? Vi...vi...virg...Virginia. Ti ricordi quella casa dove andò Kevin con la moglie prima che nascesse. Aveva detto voleva riempirla di ricordi" detto ciò si gira e ricomincia a giocare come non fosse successo nulla
"E comunque, complimenti fratello, è carina la ragazza. Se non stava con te ci avrri provato io"
"Non ci pensare nemmeno Micheal. Ti perdono per quello che hai appena detto solo perché prima hai detto una cosa intelligente sennò.....ufffff" non può comportarsi sempre da rompicazzi, e poi lei è mia e di nessun altro. Nessuno deve toccarla
"Calmo amico. Scherzavo tranne sul fatto che è carina, e poi hai visto che cul...."
"Zitto...zitto zitto zitto o ti ammazzo. Non dovevi neanche vederlo tu. Non devi guardarla, toccarla o pensarla."
"Dai...smettetela voi due di litigare. So che in fondo vi volete moooolto beneee" ci abbraccia entrambi prendendoci al collo

"Fanculo. Mi avete fatto perdere."
Detto ciò si alza, prende le sigarette, chiavi della moto e esce sbattendo la porta per poi andare a bere e tornare alle quattro del mattino. Sempre la stessa storia.
"Io insisto sul fatto che è impazzito" dice ridendo Celine
"Convinta tu?! Dobbiamo pensare al regalo per Hellen"
"Allora......." inizia a spiegare

Vampiro da un giorno all'altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora