Capitolo 46.

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Mecano - Figlio della luna.

Qualche minuto dopo sono di nuovo in centro pista a fare lo slalom tra i presenti. Chi cerco? Laura e Margaret, voglio salutarle come si deve, prima di scomparire per un po'. Mattia ha detto che ha un amico che abita a due ore circa da qui. È li per l'università e al momento è senza coinquilini, quindi è disposto ad ospitarci fino a quando avremo abbastanza denaro per scappare completamente da questa vita. Un semplice bacio, a fior di labbra, è bastato per sigillare questa promessa fatta in una squallida stanzetta di tre metri per parete di una discoteca. Sono le 23:50, ma ormai non mi importa più dell'orario, sto andando via per sempre da quella prigione chiamata casa. 

Con l'aiuto di qualcuno riuscirò a recuperare dalla mia stanza le cose più importanti, come qualche jeans e qualche maglia, la maglietta larga di papà, e soprattutto Simba. Non oso immaginare che fine farebbe se restasse per tanto tempo in quella casa. Verrebbe trascurato da tutti, probabilmente morirebbe di fame o alla prima opportunità farebbe come me, scapperebbe da quell'inferno.

Scorgo una chioma bionda ballare poco distante da me, e quando la raggiungo la prendo per un braccio e le faccio segno di venire con me. Laura senza aspettare più del dovuto mi segue e andiamo vicino ai bagni. Le racconto tutto velocemente, dal momento in cui Morena mi ha costretta a dire addio a suo fratello, a ciò che era successo poco prima, scusandomi per non avergliene parlato prima.

<<Quindi quando ti rivedrò di nuovo...?>>

<<Non lo so, credo di non aver nemmeno ancora realizzato cosa sto per fare. Ti prometto che ci sentiremo ogni giorno, tramite quel dispositivo infernale che tutti chiamiamo telefono.>> sorride e mi abbraccia e io ricambio volentieri il gesto.

<<Mi manchi già...>> sussurra tra i miei capelli.

<<Mi manchi già anche tu, ma non voglio rovinarti la festa, quindi torna a divertirti. Io vado a salutare Margaret, poi io e Mattia lasceremo la città. Mi sta già aspettando in macchina, devo solo raggiungerlo.>>

Ci lasciamo e vedo una piccola lacrima che scende sulla sua guancia.

<<Va bene, ora vai, il tuo principe azzurro ti sta' aspettando! Dai un bacio a quel pazzo di mio fratello, e digli che può stare tranquillo con i nostri genitori, io non dirò nulla.>>

Saluto Laura con l'ultimo abbraccio e mi impongo di non piangere. Non ora, sto finalmente scappando da tutte le mie sofferenze.

Lascio andare di nuovo Laura in pista, e io cerco Margaret tra la folla. Per pura fortuna riesco a vederla seduta tutta sola ad un tavolo, con un drink in mano. Mi avvicino e quando lei mi vede mi sorride.

<<Devo parlarti.>> introduco sedendomi.

<<Dimmi tutto.>> dice sorridendomi e prendendo il telefono dalla borsa. <<Hai visto cos'ha fatto Marco poco fa con quella puttana?>> sbuffa guardandosi le unghie dipinte di azzurro.

<<è molto importante, Margaret.>>

<<Così però mi preoccupi.>> dice, e posa il telefono sul tavolo.

Il suo sguardo si fa serio e incrocia le gambe.

<<Come inizio? Allora... beh ecco... sto scappando. Ora, tra tre minuti sarò fuori da questo locale e fuori anche dalla città.>> butto tutto d'un fiato, con gli occhi chiusi.

<<Mi prendi in giro?>> inizia a ridere con un sorriso così innocente che vorrei tanto dirle che è solo uno scherzo.

<<No, sto andando via da qui. Il fratello di Laura, Mattia, mi ha proposto giorni fa di scappare da questa vita che mi sta' troppo stretta, e andare a vivere altrove, con lui. All'inizio ho pensato fosse una follia, poi ho riflettuto bene sui pro e i contro, e poco fa ho deciso di lasciarmi andare e scappare. Mi dispiace che non ci siamo conosciute prima, avrei tanto voluto avere la possibilità di uscire con te più spesso, ma come ben sai ho la matrigna più stronza di quella di Cenerentola. Quindi, ora ho bisogno che tu mi prometta due cose: la prima è che non te la prenderai, la seconda è che non dirai assolutamente a nessuno dove io stia andando e le mie intenzioni. Puoi farlo?>>

Cenerentola: Vivere o lasciare vivere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora