Capitolo 44

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Pussycat Dolls - Jai Ho.

La canzone termina qualche minuto dopo, e per tutto il tempo sono stata incollata al suo petto. È così bello passare del tempo con lui, è così bello passare del tempo fuori da quella casa e lontano da quelle persone.

Così lontana, eppure così vicina al nemico.

Subito a sostituire quella bella canzone lenta, ne parte una super movimentata e non riesco a capire cosa mi stia dicendo Marco. Le luci di mille colori ci illuminano e i bei colori del mio vestito si intravedono, insieme a tutti i colori delle altre persone.

<<Vado in bagno!>> gli urlo, e gli indico la porta.

Mi fa cenno di sì con la testa e mi incammino. Ma prima di allontanarmi, mi prende dal braccio e mi fa voltare. <<Vado a prendere da bere, ok?>>

<<Va bene, torno subito!>>

Mi lascia e mi mimetizzo tra la folla. Un paio di volte devo fare la contorsionista per evitare di sbattere contro qualcuno, ma non mi importa e proseguo. Non mi ero mai sentita bene come oggi, quindi niente può rovinare questo momento. Raggiungo subito i bagni e noto una fila non indifferente. Una professoressa, un hippie, una 'zingara' che somiglia molto a Esmeralda del gobbo di Notre Dame, e Biancaneve. Quest'ultima mi scruta bene e io faccio lo stesso, infine ci scambiamo un sorriso complice. Due principesse al ballo in maschera. Ha i capelli neri raccolti molto simili a quelli di Biancaneve, il suo classico vestito giallo rosso e blu, delle calze bianche, un fiocco rosso in testa, delle ballerine nere, e infine una maschera rossa sul viso e le labbra dipinte di un bel rosso acceso. Somiglia molto di più lei al suo personaggio che io. La Cenerentola originale ha i capelli biondi, io li ho rossi. Gli occhi azzurri, io verdi.

Mentre aspetto il mio turno, mi siedo su una sedia lasciata quasi lì per caso, e ascolto le conversazioni delle persone poco distanti da me.

Un ragazzo vestito da mummia sta' bevendo un cocktail, e a giudicare dagli altri bicchieri simili a quello, se non è già ubriaco manca poco. Attorno a lui, una ragazza dai lunghi capelli biondi picchietta le dita sullo schermo del telefonino, visibilmente annoiata. Lo si capisce da come è vestita, che non voleva affatto venire. Ha un jeans nero e una camicia bianca scollata, e solo una maschera bianca sugli occhi. È stata sicuramente costretta da qualcuno. Buffo, io rischio la morte stando qui e lei vorrebbe solo andarsene a casa. 

Davanti a loro, due ragazze stanno parlando animatamente di non so cosa. Una ha un vestito molto semplice azzurro che cade sulle ginocchia, con un grembiulino bianco legato con un fiocco, e i capelli biondi sciolti fino a metà schiena. È chiaramente Alice nel paese delle meraviglie. L'altra invece è vestita tutta di nero, abiti strappati e consumati. Non so che maschera ha sul volto perché è girata di spalle, ma noto una parrucca nera e sul jeans è legato un pugnale lungo e sporco di una sostanza rossa, sangue, credo.

Mi fanno malissimo i piedi, li sento implorare pietà, ma di certo non posso mettermi a ballare scalza. Proprio mentre sono concentrata a pensare ai miei poveri piedi, qualcuno si avvicina e scorgo le sue scarpe. Alzo lo sguardo e noto che questo ragazzo mi sta' fissando. Contemplando, a giudicare dalla sua concentrazione. Ha uno smoking nero, camicia bianca, jeans neri, e un mantello nero lunghissimo con un cappuccio posato sul capo. Sul viso porta una maschera nera che copre solo gli occhi, quindi mi è difficile capire chi sia. Mi alzo in piedi e mi rendo conto che anche con i tacchi sono più bassa di lui.

<<Serve qualcosa?>> chiedo, scrutando i suoi occhi.

Così familiari, sono sicura che sono vicinissima alla soluzione.

Non risponde e incrocia le braccia al petto. E appena finisce di compiere questo semplice movimento, capisco chi è.

<<Mattia!>> urlo e mi fiondo tra le sue braccia.

<<Meglio tardi che mai, mostro.>> mi dice.

Vedo che si sta' per togliere la maschera, ma subito con una mano lo blocco.

<<Sei impazzito? Non è ancora mezzanotte!>>

<<Scuuusa!>> mi dice rimettendola per bene a posto.

<<Da che sei vestito? Non capisco.>>

<<Sono un vampiro. Attenta, potrei azzannarti proprio ora!>> risponde.

<<Uh! Quanta paura, sto tremando!>> rido e anche lui accompagna la mia risata.

<<Sei bellissima.>> dice all'improvviso, serio.

Questo cambio improvviso di tono mi mette un po' in soggezione, ma cerco di non farlo notare.

<<Grazie...>> abbasso lo sguardo.

<<Proprio come Cenerentola, dovrai andare via a mezzanotte?>> noto una certa ironia nel suo tono, solo perché non sa che è la verità.

<<In effetti sì, devo andare via a mezzanotte...>> sussurro giocherellando con la cucitura del vestito.

<<E perché?>> torna serio.

Si avvicina un po' di più a me e mi guarda.

<<Perché io ora non dovrei essere qui. Katia mi ha chiusa in casa, tua sorella e Margaret mi hanno 'salvata'. Se non torno per la mezzanotte, rischio di trovarla già in casa al mio rientro.>> butto lì, e guardo la sua maschera.

È impossibile riconoscerlo, gli occhi sembrano ancora più scuri per le ombre che provocano la maschera. E forse proprio per questo, ha un'aria più misteriosa e seducente.

<<Mia, io posso salvarti da tutto questo, lo capisci? Vieni con me, scappiamo da questa città che ormai ci sta' stretta. Ho un amico a qualche ora da qui, andremo a vivere da lui e poi ricominceremo per i fatti nostri. Ti prego, vieni con me.>> con una mano mi accarezza la guancia mentre con l'altra giocherella con il vestito. <<Ti prego...>> sussurra davanti al mio viso.

Di sicuro è uno dei tanti momenti ricchi di sentimento e sensazioni contrastanti. Una parte di me vuole togliere dal viso quella maschera e affondare le labbra nelle sue, scappare da qui e non tornare più. Un'altra parte vuole sorridere e gentilmente dire di no. E un'altra ancora vuole urlargli che è un pazzo e mandarlo a fanculo, qui, davanti a tutti.

Cenerentola: Vivere o lasciare vivere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora