CAPITOLO 18

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Due giorni dopo...
"Mammaa, siamo arrivate"- urlai dal piano di sotto.
"Vi ho lasciato il pranzo da scaldare"- rispose lei.
"Andiamo va, dopo devo studiare storia..."- dissi sbuffando a Luna.
"Sempre a studiare storia tu?!"- disse lei ridendo.
"Si e non fa ridere"- e misi il broncio.

"Parliamo di altro va..."- inizió lei - "ad esempio...tu non mi hai ancora raccontato come è andata alla fine con Gabriele alla festa."- le lo racconto? Si, le lo racconto...
"Ehm...come dire...mi ha invitato a ballare"- non mi fece finire la frase.
"Oddio, e cosa è successo?"- era entusiasta, non volevo toglierle quel sorriso che mi faceva tanto piacere vedere.
"Luna...lui...è arrivata Madeline e ha smesso di ballare con me, e poi ha detto che mi aveva invitata solo perchè ero sola, e poi io mi sono incazzata e...non è andata per niente bene..."- dissi tutto d'un fiato.

Come avevo previsto smise di sorridere e assunse un'espressione delusa.
"Quella troia di merda! Si facesse una volta i cazzi suoi!"- esclamó.
"Non è tutta colpa di Madeline Luna...lui si vergogna di me, ne sono certa..."- a quel punto stavo per piangere...
"Io...non so..."- inizió lei.
"Io invece lo so..."- finii io la sua frase - "cambiamo discorso di nuovo va! Come è andata con Paul invece?"- continuai.

Lei acconsentì con uno sguardo a cambiare discorso e mi raccontó tutto. Il ballo, le frasi dolci, il bacio appassionato, il selfie fatto da un suo compagno di nome Lorenzo, la foto profilo di whatsapp. Io la ascoltai per tutto il tempo.

"Ma non avevi detto che ti stava sul culo sto Paul?"- chiesi innanzitutto.
"Si, ma...ho avuto molti pregiudizi su di lui. La sua è solo una maschera. In realtà è un ragazzo molto dolce e mi sto innamorando di lui. Sto facendo davvero di tutto per scordarmi di Simon..."- mi rispose un po' triste.
"Ah okay, sono contenta che tu stia riuscendo a togliertelo dalla testa in qualche modo"- commentai.
"Anche io..."- si vedeva che era triste.
"Peró provi ancora qualcosa per lui vero?"- le chiesi. Lei esitó un attimo e poi mi rispose: "si, purtroppo si".

Mentre parlavamo suonó il campanello.
"Vai ad aprire tu"- gridó mia madre dal piano di sopra.
"Okay mamma"- uffa, che palle!
Mi diressi verso la porta e quando aprii mi ritrovai davanti un ragazzo bellissimo, molto più grande di me e molto alto.

"Tu devi essere Benedetta"- disse annoiato.
"Si...e tu s-sei?"- chiesi. Mi metteva piuttosto in soggezione.
"Simon Cooper, piacere."- rispose immediatamente.

SPAZIO AUTRICE
Per capire cosa è successo leggete 'il mio babysitter' di Ludo_99

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