CAPITOLO 29

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"Ascoltami bene"- dissi a Paul - "Tu potrai fare fessa Luna ma non me... è chiaro che non ti importa niente di lei perciò lasciala in pace!"- continuai, fissandolo negli occhi.
"Piccolina..."- mi disse lui avvicinandosi - "non mi interessa di quello che dici tu...Io voglio Luna"- finì con un sorriso falso stampato in faccia.
"Vattene Paul"- gli disse Simon autorevolmente.
"Dopo di te...che ce!? Vuoi scoparti tutta la famiglia"- rispose Paul ridacchiando. Simon si stava per lanciare contro di lui ma io lo bloccai.
"Arrivederci bambocci"- continuó, e se ne andó.

Mi svegliai di soprassalto. Avevo appena sognato quello che era successo il giorno prima dopo la partenza di Luna.
Scesi dal letto, presi in mano il cellulare e scrissi a Niccoló: ero decisa a dargli una possibilità.
"Ciao Nick, che ne dici di vederci oggi al parco in centro?💕"- gli scrissi io.
"Certo, mi fa piacere sentirti☺️ oggi alle 14?"- rispose lui dopo qualche minuto.
"Per le 14 va benissimo:)"- così finii la conversazione.

Dopo pranzo mi preparai: mi misi dei jeans attillati e una camicetta bordò con le maniche di pizzo. Mi truccai con un po' di mascara e di fard, tanto di più non avrei potuto fare.
Uscii di casa e mi diressi verso il centro. Arrivai dopo pochissimo e Niccoló era già su una panchina ad aspettarmi. Quando mi vide sorrise a trentadue denti. Io gli andai incontro e lo salutai con un bacio sulla guancia.

Gabriele POV
Fra due giorni sarebbe stato il compleanno di Benedetta e io non sapevo che cosa regalarle. Decisi di andare in centro a girare un po' per negozi, magari avrei trovato il regalo giusto. Volevo stupirla. Mi ero davvero reso conto di amarla.
Sapevo che le piaceva la musica ma io non ne capivo niente. Trucchi no, vestiti no, scarpe no...non avevo mai avuto tanta difficoltà nel fare un regalo ad una ragazza...
Arrivai in centro e mi diressi verso la via dei negozi. Mi guardai intorno per un po' e poi notai una collana alla quale si poteva applicare a scelta un ciondolo con il nome della persona alla quale la si regalava. Pensai che sarebbe stato molto carino come regalo. Entrai e dissi alla commessa che la volevo comprare.
"Come si chiama la fortunata?"- disse lei ad un certo punto.
"Benedetta"- risposi io sorridendole.
Quando ebbe finito impacchettò la collana e ma la consegnò. Uscii dal negozio e mi diressi verso il parco, volevo stare un po' da solo.

NOTA AUTRICE:
Se volete leggere tutto il dialogo fra Benedetta, Simon e Paul, lo potete trovare nel "il mio babysitter" di Ludo_99

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