CAPITOLO 31

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[...]
"Si e a lui di te non importa niente! Lo vuoi capire?! E tu l'hai anche chiamato..."- le dissi io fissandola negli occhi.
"Non è vero cazzo! Lui è cambiato, lui è davvero innamorato di me!"- disse lei quasi in lacrime.
"Pensala un po' come vuoi Luna..."- finii io la conversazione.
Andando a scuola stavo ripensando alla discussione con Luna.
Era arrivata da poche ore e già avevamo litigato e questo mi aveva fatto stare male ma doveva assolutamente capire che tipo di persona fosse Paul.
Arrivai in classe e andai da Leila.
"Allora...come è andata con Niccoló?"- mi chiese piuttosto maliziosamente.
"Ci siamo baciati..."- iniziai. Non avevo voglia di parlarne.
"E..."- mi incitó lei a continuare - "ti ha regalato lui questa collana?"- disse facendo piccoli urletti e prendendola fra le mani per osservarla.
"No me..."- cercai di dire ma non riuscii a finire la frase.
"Quella le l'ho regalata io"- disse Gabriele girandosi verso di noi. Era piuttosto incazzato.
"Cosa hai fatto?"- strillo Madeline da dietro.
"Perchè? Non potevo?!"- rispose Gabriele in aria di sfida. Io ero incredula. Non si stava vergognando di dire a tutta la classe che mi aveva fatto un regalo.
"No, non potevi! Noi siamo fidanzati!"- disse Madeline - "È perchè io non..."- inizió, ma non finii. Uscii dalla classe piangendo.
E io ero sempre più sconvolta. Madeline che piangeva? Cos'è che non aveva fatto?
Gabriele con un'espressione impassibile in viso mi venne in contro. Si fermó a pochi centimetri da me, mi mise un ciuffo di capelli dietro alle orecchie e mi alzó il mento perchè potessi guardarlo negli occhi.
"Benedetta"- inzió - "non so cosa mi sia successo...ma mi sono reso conto di essermi innamorato di te. Ora vuoi stare con Niccoló...so che sono stato un coglione, ho aspettato troppo tempo. Mi vergognavo di ció che provavo e non avevo il coraggio neanche di ammeterlo a me stesso...Ora guardami negli occhi e dimmi che non ti piaccio. Dimmi che preferisci il tuo amichetto. Dimmelo...oppure baciami."- esordì. Io non ci potevo credere. Ero così felice che quasi non capivo che cosa mi stesse dicendo. Quella maledetta ultima frase...'baciami'...non avrei mai dovuto farlo ma...gli mise le braccia intorno al collo e feci per avvicinarmi. Lui capii cosa avessi intenzione di fare, annulló le distanze e mi bació. Un bacio casto, a stampo. Ci stavano fissando tutti, ovviamente. Mi prese per mano e mi portó fuori dalla classe, avevamo ora buca.
"Allora...piaciuta la confessione pubblica?"- disse ridendo.
"È stata una cosa carina"- balbettai.
"Cosa pensi di fare con Niccoló?"- mi chiese divenendo serio improvvisamente.
"Io non voglio perderlo...è mio amico da così tanto tempo e..."- dissi a testa bassa, ero felicissima e distrutta allo stesso tempo.
"Ma tu cosa vuoi fare?"- mi chiese.
"Io voglio...io voglio stare con te..."- risposi accennando un sorriso.
Lui sorrise a trentadue denti e mi diede un bacio sulla fronte.
"Prenditi il tempo che ti serve per dirlo a Niccoló, okay?"- mi disse rassicurandomi.
"Ti amo"- dissi io imbarazzatissima. Non ero abituata a situazioni del genere.
Lui mi abbracció e poi rientrammo in classe. Andai da Leila e le raccontai tutto quello che mi aveva detto. Continuava a guardarmi e a sorridermi. Non ero mai stata tanto felice.
La giornata passó in fretta. Uscii dalla classe, salutai Leila con un abbraccio e Gabriele beh...con un bacio, e mi diressi al cancello. Mi sarei dovuta incontrare con Luna, dovevamo parlare.

DON'T GIVE UP || IsottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora