CAPITOLO 22

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La prima ora avevamo latino e io dopo venti minuti già non la reggevo più la professoressa.
Le chiesi allora di andare in bagno, mi lasció e mi diressi verso il bagno delle ragazze. Dall'esterno sentivo una ragazza che piangeva. Mi catapultai dentro e vidi l'unica persona che non avrei mai voluto vedere per terra agonizzante sul pavimento. Luna. Subito la raggiunsi.

"Luna! Che ti è successo?! Cazzo!"- stavo piangendo.
"Ben..."- non riusciva a parlare.
Corsi subito in classe e la prof vedendomi piangere mi venne incontro, mi chiese cosa fosse successo, io le spiegai tutto e lei mi diede il permesso di fare tutto quello che dovevo fare e chiamó un bidello perchè mi aiutasse. Lui chiamó l'ambulanza e io mi ricordai che avevo chiesto a Niccoló di venire alle due, allora lo chiamai.

"Benni, ciao, sono in classe, che c'è?"- disse lui molto velocemente.
"Nick...mia cugina...lei..."- non mi lasció finire.
"Che cazzo è successo Benni?!"- mi chiese preoccupato.
"Lei...sta male, molto male"- dissi scoppiando nuovamente a piangere.- "non venire oggi alle due"- continuai.
"Stai scherzando?! Io vengo ora! Aspettami."- e chiuse la chiamata senza darmi il tempo di aggiungere nient'altro.

In dieci minuti era arrivato e mi venne incontro. Andammo nella mia classe per prendere le mie cose e mi abbracció. Ci stavano guardando tutti, compreso Gabriele. Era quasi schifato ma io non lo notai quasi, ero troppo preoccupato per Luna. Mi lasciai abbracciare il più forte possibile da Nick e poi ci avviammo verso il bagno dove Luna era ancora coricata.

Chiamai Simon, mentre scorrevo la rubrica mi tremavano le mani.
"S-simon..."- balbettai.
"Benedetta . Cos'è successo ?"- disse lui preoccupato.
"Luna è ... Luna..."- non riuscivo neanche a parlare.
Lui si alzó di scatto.
"Che cazzo è successo ?"- gridó.
"È qui con me agonizzante nel bagno della scuola. Ho già chiamato i professori e i bidelli . Non riesce neanche a guardarmi e a parlare. Ti prego vieni . Occorrerà portarla all'ospedale"- dissi tutto di un fiato.
"Simon cazzo!"- esclamai - "Capisco che sei sconvolto ,lo sei quanto me ... ma muovi quel cazzo di culo e vieni a scuola ."- continuai sempre piangendo.
"Sto arrivando"- e mi chiuse la chiamata in faccia.

Vidi Simon arrivare di corsa verso l'ambulanza.
"Benedetta"- urló.
"Sono qui! Sono già sopra!"- risposi io. Saltó quindi sull'ambulanza in una sola mossa.
"Luna! Luna mi senti?"- le chiese lui dolcemente.
"Io-io"- lei non riusciva neanche a parlare dal dolore.
"Ti-ti amo"- gli disse con un sorriso abbozzato.
"Anch'io. Chi ti ha ridotto così ?"- le chiese cercando di mantenersi calmo Simon.
"P-...P"- cercó di rispondergli lei.
"P?"- Chiese lui agitato.
"Paul"- disse lei con un ultimo respiro.
Si vedeva che era incazzato. Saltó giù dall'ambulanza e si diresse dentro la scuola.

Mi lasció li da sola con Luna, ci diressimo verso l'ospedale. Mia madre non era riuscita a venire, avevo paura, paura di perderla, lei è tutto ció che ho.

DON'T GIVE UP || IsottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora