CAPITOLO QUATTORDICI

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Ero tutta rossa. Non riuscivo a parlare e continuavo a guardare Arianna negli occhi; mi mancava il respiro. Cosa potevo rispondergli? '' Matteo e io ci stavamo baciando. Torna pure a dormire''. Più pensavo a una risposta e più sentivo le guance andarmi in fiamme.

《 Camille non sta bene》 disse Matteo all'improvviso. Mi voltai di scatto verso di lui fulminandolo con gli occhi. "cosa cazzo dici?" pensai infuriata. Io non stavo bene? era colpa sua se mi sentivo così. Mi trattava male e poi mi baciava. E che bacio!

《 sta male signorina? ha bisogno di qualcosa?》 Arianna interruppe i miei pensieri. 《 N-no, tranquilla. Ora vado a dormire》 e dicendo questo iniziai a camminare a passo svelto per raggiungere la mia camera. Sbattendo la porta con violenza mi gettai sul letto a piangere. Non mi meritavo tutto questo, Teo mi stava facendo impazzire. avrei voluto urlare con tutta la voce che avevo, dovevo sfogarmi. Iniziai a tirare pugni al cuscino. Ormai sapevo che quella notte non avrei dormito. E infatti fu così.

La mattina seguente scesi a far colazione con poca voglia; speravo di non dover vedere Matteo. Entrai in sala da pranzo e per fortuna lui non era li, ma in compenso c'erano Luca ed Elisabeth che mi guardavano spaventati. 《 Cara, stai male?》 mi domandò Elisabeth preoccupata. 《 non ho dormito molto bene》 gli risposi con un filo di voce. Speravo che quella conversazione finisse li, non sapevo mentire e non volevo dirgli quello che era successo. Luca mi continuò a fissare, ma fortunatamente cambiò discorso. 《 Sei contenta che andremo a Londra fra meno di un mese?》 mi chiese quando mi sedetti a tavola. Spalmai un po' di marmellata su un pezzo di pane, prima di rispondere. Non sapevo se ero felice o meno perché ci sarebbe stato anche Teo e, dopo quello che era successo la sera prima, non volevo avere contatti con lui. 《certo》 dissi a bassa voce guardando il mio piatto. Elisabeth mise una mano sulla spalla di Luca 《Non sta bene, lasciamola tranquilla per oggi》 disse lei al marito. 《Si, andiamo a lavoro》rispose lui alla moglie. Entrambi si alzarono e Elisabeth si avvicinò a me 《Matteo è uscito con gli amici, ma torna per ora di pranzo. Vai a riposarti; ci vediamo sta sera》 mi sussurrò prima di andare via. Elisabeth e Luca erano davvero delle brave persone. Cercavano sempre di non farmi mancare niente ed erano sempre premurosi nei miei confronti. Ero felice di vivere con due persone cosi. Peccato, però, per il figlio che avevano. Non riuscivo a sopportare quello che Matteo aveva fatto perché se "ci teneva a me" non mi avrebbe trattata come un cane, se ci teneva a me avrebbe cercato di farmi sentire bene in qualsiasi momento. Eppure ogni volta che mi si avvicinava, io stavo male. Anche adesso stavo male; nonostante mi avesse baciata, nonostante mi avesse fatto sentire le farfalle nello stomaco, io stavo male.

Andai in soggiorno e mi misi a guardare un film comico per cercare di tirarmi su di morale; avevo bisogno di qualche distrazione. Non mi sentivo per niente bene, le mie guance andavano in fiamme e le mie forze stavano pian piano scemando. Sentii dei passi che si dirigevano verso di me; sapevo che era Matteo. 《 vattene》 dissi quasi bisbigliando. Teo si sedette vicino a me sul divano.《volevo parlarti》 mi rispose con voce seria, ma allo stesso tempo dolce. Lo guardai; era sfuocato. 《 non sto bene. Vattene per favore》 ripetei. Matteo si alzò di scatto e mi mise una mano sulla fronte 《Camille, ma tu scotti!》disse con voce ferma. Non volevo che mi toccasse, ma non riuscivo a schivarlo, non ne avevo le forze. 《 è colpa tua coglione》gli dissi con l'ultimo filo di voce. Teo sorrise e mi prese in braccio 《andiamo, ti porto in camera》.

un amore imprevisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora