CAPITOLO VENTINOVE

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Ero nella sua stanza, quella di Matteo. Lui non era più li, il suo letto era vuoto e la sua stanza fredda. Com'era possibile?. Mi incamminai verso la porta con passo lento e una sensazione di vuoto e di solitudine. Più cercavo di raggiungere la porta e più lei si allontanava; non capivo: cosa stava succedendo? Stavo impazzendo? Iniziai a correre, ma non mi muovevo di un millimetro. Il panico iniziò a sovrastarmi e iniziarono a scendermi le lacrime. Ero bloccata li?.《Teo?》dissi tra un singhiozzo e l'altro. Niente. Nessuna risposta.《 Elisabeth? Luca? urlai ancora, ma nessuno rispose. Mi accasciai a terra e iniziai subito a pensare che non gli avrei rivisti più, che Matteo non sapeva quello che provavo per lui e che ero di nuovo sola. Per la seconda volta... << E' morto>> alzai lo sguardo di scatto. << chi sei? Chi è morto?>> chiesi guardandomi intorno. Non c'era nessuno nella stanza, eppure avevo sentito una voce. << il tuo Matteo>> disse la voce << E' morto>> continuò quasi ridendo. << cosa? No! Si è svegliato! Io l'ho visto>> dissi subito di rimando. Si stava prendendo gioco di me. << se non mi credi guarda fuori della finestra>> proseguì la voce. Lentamente mi alzai da terra e mi diressi alla finestra. Ero affacciata ad un cimitero; Si stava svolgendo un funerale. Mi maledissi per aver ascoltato quella dannata voce quando vidi Elisabeth e Luca piangere durante la celebrazione del funerale. Non era possibile.. era morto.

Non riuscivo ad aprire gli occhi; la luce era troppo forte. 《Era solo un incubo》 mi dissi ancora intontita. << era solo un incubo>> mi ripetei nell'agitazione in cui ero piombata.

《Finalmente sei sveglia》 sentii la voce di Sharon lontana e un po' confusa. Iniziai a sbattere le palpebre velocemente per cercare di abituarmi alla luce della stanza. 《Cosa è successo? 》 chiesi più a me stessa che alla mia compagna. 《Hai fatto parecchio casino sta notte, cara》mi rispose Sharon ridendo divertita. 《Cosa ho...》 mi immobilizai all'istante e mi ricordai. 《TEO》 urlai improvvisamente facendo sussultare la mia amica. 《Stai tranquilla Camille, altrimenti ti dovranno sedare di nuovo》disse con una mano al petto. Mi alzai velocemente senza ascoltare Sharon e mi diressi con la mia solita gamba in gesso alla porta per uscire. L'atrio del piano d'ospedale era molto affollato quindi mi diressi verso la stanza di Matteo senza essere notata. Era sveglio? Si ricordava di tutto? Anche dell'incidente?.

《Camille》disse Luca con tono sorpreso. Sussultai per lo spavento; non lo avevo notato.《c-ciao》farfugliai piano. 《Dovresti restare in camera se vuoi uscire presto da qui. I medici hanno detto che venerdì potresti tornare a casa》. Venerdì? Dopodomani pensai raggiante.

《Come...come sta?》 Chiesi senza dover aggiungere niente perché aveva già capito a chi mi riferivo. 《È sveglio, ma ha rischiato molto sta notte》 rispose sospirando. I miei occhi si illuminarono di una luce accesa. Dovevo vederlo. Subito.

Feci per andare, ma Luca mi appoggiò una mano sulla spalla. 《Sarebbe meglio se...》 disse in tono triste il mio padre adottivo, ma io lo bloccai subito. 《Per favore, devo vederlo. Devo sapere come sta》 lo supplicai. Luca sospirò e mi lasciò la spalla che precedentemente aveva afferrato dolcemente. 《Grazie》 gli dissi sorridendo e continuai ad avanzare verso la stanza 407.

La porta della stanza era chiusa, ma si sentivano delle voci provenire da dentro. Quindi non è solo pensai un po' delusa ,ma non mi importava; sarei entrata anche se era in compagnia. Presi un respiro profondo e bussai piano quasi per paura di farmi sentire; senza aspettare una risposta aprii la porta e il mio sguardo si fermò su quello di una faccia a me familiare; non Matteo, ma Sofia. Cosa ci fa lei qui pensai arrabbiata. 《Scusate》dissi distogliendo lo sguardo da Sofia e girandomi per uscire.《Che stupida》mi sussurrai volendo scomparire dalla faccia della Terra. 《No, Camille, aspetta》 disse Teo prima che richiusi la porta della stanza dietro di me. 《Lasciala andare》 fu l'ultima cosa che sentii prima di dirigermi il più lontano possibile da quella camera.

un amore imprevisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora