CAPITOLO SEDICI

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Il lunedì mattina non andai a scuola; avevo ancora molta febbre. Scrissi a Chiara e lei mi disse che sarebbe passata il pomeriggio a trovarmi con Altea. Matteo era rimasto tutta la notte con me, lo sapevo e sotto sotto ne ero felice.

Non pranzai e non mi mossi dal letto, mi mancavano le forze per fare qualsiasi cosa.

Passai tutto il tempo a pensare a ciò che io e Teo ci saremmo detti. Ero sicura che lui mi avrebbe fatto un discorso che mi avrebbe ferita, di conseguenza cercai di prepararmi mentalmente; non volevo dargli la soddisfazione di vedermi piangere per lui.

verso le 14, quando Matteo tornò a casa, arrivarono anche le mie due amiche.

《 ciao Camille, come stai?》 mi chiese Chiara sedendosi vicino al mio letto. 《 ciao ragazze》 dissi salutando entrambe 《 meglio di ieri grazie》 continuai. Anche Altea si avvicinò al letto e mi sorrise teneramente 《 potresti stare meglio》 aggiunse lei. 《 si, questa febbre mi ha distrutta 》 proseguii io. 《 si vede. Allora, cosa ci racconti di bello?》 mi domandò Chiara sorridendomi teneramente. Non sapevo se raccontargli tutti gli avvenimenti di quel fine settimana, anche se lei si aspettava sicuramente il resoconto della serata con Michele, ma dopo tutto erano le uniche persone con cui confidarmi e optai per dirglielo. Mentre gli spiegavano tutti i dettagli del mio sabato sera, le loro espressioni mutavano da sconcertate a sorprese, come se anche loro non potessero crederci.

《 Cavolo, Camille, prima Michele e poi MATTEO?》 mi disse Chiara con occhi spalancati. Mi coprii il volto con le coperte per l'imbarazzo. 《 Ti è piaciuto?》 mi domandò Altea ridendo. La guardai perplessa 《 cosa? 》 chiesi ancora rossa in viso. 《 baciarli! che domande...》 rispose lei con faccia divertita. Ci pensai su; quello con Michele non era un vero e proprio bacio dopo tutto, ma quello con Teo... quello era stato magnifico. Mi aveva dato una scarica di adrenalina pazzesca ed era stato, almeno per me, perfetto. 《 forse quello con Matteo...》 dissi a bassa voce. Mi vergognavo di me stessa per quello che stavo dicendo, dopo tutto era il mio primo e vero bacio e lui era un stupido e presuntuoso viziato che mi trattava male, ma soprattutto, aveva una ragazza. Non ci avevo minimamente pensato prima a questa cosa. Ero una persona orribile e Matteo ancora di più.

Entrambe si misero a saltare e a ridere per la camera 《 Ti piace》 disse all'improvviso Chiara. 《 no 》 risposi d'impulso io. 《si invece》 proseguì Altea. 《forse un po'》 dissi sottovoce 《ma è un bambino e mi tratta sempre come un cane e poi, lui ha Sofia》 continuai per difendermi da quelli sguardi maliziosi delle mie amiche. 《 lo sappiamo Camille, però se ti ha baciata ci sarà un motivo》 disse Chiara con voce seria. Sapevo che c'era una ragione, ma non sapevo qual era; ero sicura che non gli piacevo, quindi, forse, voleva solo giocare con me. << Chiara, tu non eri la prima a disprezzare Matteo? Mi ricordo, cosa credi>> risposi sorridendo vittoriosa. Uno a zero per me.

Prima che riuscisse a rispondere, qualcuno bussò alla porta e Altea, senza pensarci, andò ad aprire.

Era Matteo. Tutte e tre lo fissammo aspettandoci che dicesse qualcosa.《 Vorrei parlarti》 disse guardandomi. Sulle facce di Altea e Chiara apparvero due ghigni divertiti. 《 stavamo giusto andando via》 gli disse Altea, poi rivolgendosi a me proseguì 《riprenditi presto, ci vediamo a scuola》. Le guardai in modo disperato, non volevo che se ne andassero, non volevo rimanere sola con lui.

Le mie amiche andarono via rapidamente e io restai sola con il ragazzo che mi stava complicando la vita. Chiudendo la porta si avvicinò al mio letto. Restai in silenzio cercando di avere un'espressione indifferente verso di lui. 《è il momento di parlare》 mi disse in modo, anche troppo, serio. Mi intimoriva averlo così vicino, ma non potevo farglielo vedere 《 dimmi》 gli risposi senza guardarlo. 《 Non devi uscire con Michele》 disse lui senza cambiare espressione. Rimasi allibita della sua affermazione. Era geloso? di me? non capivo. 《 chi se tu per impedirmelo?》 gli domandai a bassa voce. Teo non rispose subito, era come se stesse pensando alla risposta da dare.《sono il tuo fratellastro e il suo migliore amico》 rispose infine lui.

Quindi, fratellasti, alla fine aveva ammesso, senza dirlo esplicitamente, che era stata una stupidaggine baciarmi. Anche se mi aspettavo che per lui era un "errore" , avevo continuato a sperare che non fosse così. Cercavo di convincermi che era sbagliato il fatto che lui mi piacesse, mi dicevo ''Camille, ti tratta come un cane'' oh, quanto me lo ripetevo! Ma niente, cuore e cervello non andavano d'accordo. Mi rassegnai. 《 non sono delle buone motivazioni; se io voglio uscire con lui, lo farò》 gli dissi in modo più indifferente che potei. 《 non farlo Camille》 rispose lui. 《Perché? le tue giustificazioni sono stupide》 continuai io. Lui mi guardò come se non sapesse cosa fare. All'improvviso si avvicinò sempre di più a me; riuscivo addirittura a sentire il suo profumo, il suo alito che sapeva di menta. Le nostre bocche si sfiorarono. Ero nuovamente nel panico a causa sua.

un amore imprevisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora